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Casarano Taurisano

Perseguitò la ex piazzando persino una bomba carta. Sconterà 4 anni e 6 mesi di reclusione

Il Tribunale di Casarano ha emesso la sentenza nei confronti di un 26enne di Taurisano, ritenuto colpevole di atti persecutori e danneggiamento mediante esplosione. Nel 2009, infatti, piazzò un piccolo ordigno davanti ad una casa, per lanciare l'avvertimento alla ragazza che lo aveva lasciato

CASARANO – Dovrà scontare quattro anni e sei mesi di reclusione, M.R. un 26enne di Taurisano, perché ritenuto colpevole dei  atti persecutori nei confronti dell’ex fidanzata e danneggiamento mediante esplosione. La sentenza è stata emessa nella giornata di mercoledì dal giudice del Tribunale di Casarano. Le indagini vennero avviate a seguito dell’intervento effettuato, la sera del 24 aprile 2009, dagli agenti del commissariato locale, coordinati dal vicequestore aggiunto Salvatore Federico, quando furono costretti ad intervenire in corso Umberto I, dove alcuni individui avevano collocato una bomba carta di piccole dimensioni contro la finestra di una abitazione.

In quella casa, un gruppo di otto giovani di circa venti anni, se ne stava a giocare alla play station. Standosene lì grazie al permesso concesso loro dal titolare dell’appartamento, riferirono ai poliziotti di essere stati spaventati dalla deflagrazione (sebbene, fortunatamente, nessuno fosse rimasto ferito), dal momento che erano andati in frantumi i vetri di una delle stanze che si affacciava sulla strada e persino parte del marmo del davanzale.

Poi, nel corso delle indagini, vennero acquisite le riprese del sistema di videosorveglianza installato presso un esercizio commerciale della zonai. Dalla visione delle immagini, gli inquirenti notarono un’auto transitare davanti all’abitazione colpita, per ben due volte, per poi girare attorno per altrettante volte. Dopo il secondo passaggio, lil mezzo si era fermato e dopo qualche secondo dalla stessa strada era uscito un giovane che si era diretto verso l’edificio, per poi ritornare sui suoi passi di corsa.

Immediatamente dopo la sua fuga, dalle immagini si notò l’esplosione della bomba carta di piccole dimensioni fino a quando, quei fotogrammi, furono sottoposti alla visione della comitiva di ragazzi. Questi ultimi dichiararono di riconoscere l’autore, ex fidanzato di una loro amica, pure presente all’interno dell’abitazione, che ha confermato il tutto.

Il gesto fu pianificato proprio dal 26enne, per motivi legati alla relazione sentimentale, interrotta alcuni mesi prima dalla stessa ragazza dopo una serie di numerose violenze fisiche e psicologiche subite per oltre tre anni, incluse anche alcune minacce ai famigliari della vittima. Sul momento, la giovane donna si rifiutò di sporgere denuncia ma dopo alcuni giorni, davanti alle insistenze di M.R. – il quale continuava con telefonate minatorie e gesti violenti ad intimorire la ex - si decise a raccontare tutto quanto agli agenti, che misero la parola fine ad un vero e proprio incubo.

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