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Casarano

"Il tentativo di sfuggire alle proprie responsabilità dopo il dissesto"

"Abbiamo il dovere di chiarire ai concittadini la portata del danno che questi amministratori, con a capo il sindaco Stefàno, stanno procurando alla nostra comunità"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LeccePrima

Abbiamo il dovere di chiarire ai concittadini la portata del danno che questi amministratori, con a capo il sindaco Stefàno, stanno procurando alla nostra comunità.
Il comportamento assurdo, che si traduce in atti ormai emanati all'insegna della schizofrenia da parte di quest'amministrazione è talmente intriso di contraddizioni e di auto smentite da renderlo veramente difficile persino da raccontare.
Ma l'incompetenza di chi governa DEVE essere nota ai cittadini, ed è a questo fine che ci sforziamo di percorrere l'assurda azione amministrativa sul tema della vendita dei beni comunali voluta dall'amministrazione precedente.
Quel tentativo di evitare il dissesto che la maggior parte dei Comuni pone in essere, aveva dato vita nel 2010 ad una S.R.L denominata "Casarano Città Contemporanea" , "incaricata della vendita degli immobili comunali. Tale s.r.l. viene definita perfetta ed autonoma dalla Corte dei Conti, tale dunque da garantire, essa stessa, la Banca Popolare Pugliese del credito che vantava nei confronti della s.r.l. , credito maturato in ragione delle anticipazione di € ……. pari al valore degli immobili da alienare. Come è noto tale procedura di alienazione degli immobili attraverso una società di cartolarizzazione è l'unico modo per introitare i soldi prima della alienazione dei beni.
Per i nostri amministratori però, eternamente a scarso di idee, che hanno improntato la loro azione di convincimento dell'elettorato con lo slogan : "tutto contro il passato, cancelliamolo..è l'era della SVOLTA!!" è stato difficile pensare che ciò che era stato posto in essere precedentemente poteva essere positivo, e magari era migliore delle scelte che loro avrebbero fatto, è sempre stato difficile ammettere che la nostra opposizione poteva aver ragione su tanti temi ed in particolare su questo. Tale pochezza di idee e tale infantilismo sia umano che politico-amministrativo ha prodotto il peggio per la nostra Casarano.
Dispiace dover sorridere (ma la comicità del loro fare è tale da far ridere chiunque) davanti alla delibera n. 378 del 4.12.14, perché, oltre a dare la prova delle loro responsabilità, di fatto ammesse con tale delibera, dimostra il danno irreversibile causato da simili incompetenti a Casarano.
Per tentare di essere brevi ripercorriamo l'assurdo: con la delibera di giunta n. 136/14 questi Amministratori decidono di accollarsi il debito della "Casarano Città Contemporanea" e viene inserito tale debito, volutamente riconosciuto dal comune, nel piano di riequilibrio, poi rivelatosi errato per una serie di errori.
Proprio tra i tanti errori compiuti veniva rilevato dalla Corte dei Conti - Sezione Regionale di Controllo per la Puglia, quello forse più macroscopico ; IL DEBITO CHE IL COMUNE SI ERA ACCOLLATO NON SAREBBE MAI POTUTO ESSERE A SUO CARICO…
Gli amministratori INCURANTI vanno avanti , anche se la Corte dei Conti aveva chiarito che la Società di cartolarizzazione era cosa diversa dal Comune e che quest'ultimo non avrebbe mai risposto dei debiti di essa società perché già abbondantemente garantiti dal valore degli immobili ceduti alla società e da alienare. L'opposizione rimarcava il grossolano errore dagli scranni dell'aula consiliare, dal palco in piazza e sulla stampa. Mettevamo in evidenza come la Corte dei Conti avesse stroncato tale atto , parlando addirittura di un "favor" del Comune agli ipotetici creditori della "Casarano Città Contemporanea" ed in primis la Banca Popolare Pugliese; accollandosi il credito, cioè, il comune stava aiutando la S.R.L a pagare i suoi debiti, stava facendo sostanzialmente un favore alla banca…SCONCERTANTE!
Ma tutto si compie e alla B.P.P. vengono pagate le prime due rate di € 284.063,08 cadauna, ovvero vengono conferiti, in questo tragico momento per il paese, € 572,126,16 che mai avremmo dovuto dare….
La procedura di accollo incideva ovviamente in modo pesante sui conti del Comune e portava gli , a dir poco, scarsamente oculati amministratori a dichiarare un più che evitabile dissesto. Presi dalla fretta, presi dalla voglia di "liberarsi" da un'ingarbugliata (da loro stessi) situazione e preoccupati dalla delibera n. 164/2014 dela C.D.C., l'infausto 24.9.14 portavano in Consiglio Comunale la dichiarazione del dissesto che veniva approvata con i FERMI "NO!" dell'opposizione.
Il 4.12.14 si prende atto che avevamo ragione noi e, ammettendo di fatto i propri errori , ammissione che mai sarà pubblica conoscendo la loro vigliaccheria, si revoca l'accollo del debito e …udite! udite! si chiede, la restituzione di quanto versato alla B.P.P ; IL TENTATIVO DI SFUGGIRE ALLE PROPRIE RESPONSABILITA', CHE A SEGUITO DELLA DICHIARAZIONE DEL DISSESTO INCOMBONO SULLE LORO TESTE CONSISTE IN QUESTO ULTIMO ATTO DI GIUNTA.
Ma il danno è fatto cari "Amministratori" la responsabilità del'evitabile dissesto, le colpe che la Corte dei Conti vi addebita non possono essere cancellate in "autotutela" ; la delibera del 4 12.14 conferma ancora una volta la VOSTRA INADEGUATEZZA AD AMMINISTRARE.
Casarano sta facendo ridere l'intera Regione Puglia…e pensare che costate a noi cittadini 141.000 euro l'anno che sommati ai 200.000 che rappresentano l'nevitabile spesa dei tre commissari, gravano sui cittadini per 341.000 euro all'anno.
Ma il Natale è vicino ed è il caso di sorridere nonostante l'ennesima figuraccia degli uomini della svolta. Mi sovviene la frase del Sindaco che , messo in guardia ripetutamente da noi dell'opposizione circa il "favore che si stava facendo alla Banca con l'accollo di un debito non nostro disse con voce stentosa: " …ma che dite ? caso mai è la Banca che sta facendo un favore a noi!!!"
Alla luce della "comica" delibera di revoca in "Autotutela" mi viene in mente il grande TOTO' e, immedesimandomi in ciò che può pensare il Direttore della Banca , ricordo la sua famosa frase: " E CHE DIAMINE…! NON SI Può FARE UN FAVORE A NESSUNO…"

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