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Soppressione Tribunale Casarano. Il sindaco: "Provvedimento da modificare"

Il primo cittadino Stefàno contro la decisione del ministro Cancellieri di chiudere la struttura: "È l'unica sede distaccata coi requisiti previsti per la conservazione". Appello ai parlamentari salentini a difesa della battaglia

CASARANO - "Il provvedimento del Ministro Cancellieri che decreta la chiusura del Tribunale di Casarano deve essere subito modificato". È questo il parere del sindaco, Gianni Stefàno, che si schiera apertamente contro la decisione assunta dal governo, ribadendo come le proprie sollecitazioni siano state sposate dai parlamentari salentini del Pdl, Raffale Fitto e Rocco Palese, che "hanno già intrapreso le opportune iniziative parlamentari per chiedere la modifica del provvedimento".

"Le motivazioni della richiesta di modifica - chiarisce -, come giustamente spiega l'onorevole Palese, risiedono nel fatto che i criteri utilizzati per prorogare le sedi Nardò e Maglie devono essere applicati anche al Tribunale di Casarano. E in tal senso, l'onorevole Fitto ha già avuto un incontro chiarificatore con Ministro Cancellieri".

"Al Ministro - prosegue - è stato spiegato che Casarano ha tutti i requisiti per essere mantenuto, previsti dal decreto legislativo n.155/2012. Pertanto, allo stesso Ministro è stato proposto un correttivo al suo provvedimento in aula, in sede parlamentare, per applicare alla sede del Tribunale di Casarano uguale trattamento riservato alle sedi di Maglie e Nardò".

Stefàno si dice d'accordo con Palese quando, sulla base delle considerazioni precedenti, afferma che il Tribunale di Casarano è stato "inverosimilmente tenuto fuori dal provvedimento le Ministro della Giustizia". Secondo i criteri stabiliti dal governo, Casarano sarebbe l’unica sede distaccata a possedere tutti i requisiti previsti per la conservazione: carico di lavoro (seconda solo a Lecce), struttura adeguata e ammodernata di recente, collegamento stradale e bacino di utenza ( l’intero basso Salento).

Secondo il sindaco il provvedimento ministeriale, oltre a far fare un salto indietro nel tempo all'intero territorio del basso Salento, crea un "danno notevolissimo" agli operatori della giustizia e ai cittadini che vedono lievitare ingentemente i costi e si vedono costretti a inopportuni spostamenti: "Inoltre - chiarisce -, concentrare tutte le attività delle sedi distaccate soppresse su Lecce avrà come inevitabile conseguenza il peggioramento del funzionamento della giustizia perché si verificherà un intasamento dei procedimenti e inevitabili allungamenti dei tempi".

Il primo cittadino ringrazia i due parlamentari salentini per avere sposato la causa di Casarano con delle iniziative "concrete", ma invita tutti i colleghi che siedono nelle due Camere di intervenire nell'interesse dei cittadini di tutto il Basso Salento: "Il tribunale di Casarano - precisa - non può essere chiuso, devono essere messe in campo tutte le iniziative e tutte le migliori energie, anche dei rappresentati delle categorie professionali interessate, per evitarne la chiusura. Come amministrazione comunale, tra le altre, stiamo anche valutando la opportunità di proporre ricorso al provvedimento del Ministro".

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