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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Tavolo istituzionale per vertenza Filanto. La priorità rimane la cassa retroattiva

Su proposta del sindaco Stefano gli attori sociali hanno fatto il punto della situazione. Marti, Pdl, unico deputato presente. "Necessario coinvolgere tutti i parlamentari per ottenere la convocazione presso il ministero del Lavoro"

CASARANO – La vertenza del gruppo calzaturiero Filanto ritorna nel luogo da cui è scattata la protesta delle 600 maestranze: la sala consiliare del Comune di Casarano, cioè, in cui attori istituzionali e parti sociali si sono incontrati per fare il punto della situazione. Il 23 luglio, in sede prefettizia, è stato infatti firmato un protocollo d’intesa mirato ad uscire dall’impasse: le 7 mensilità di indennità salariale, rivendicate dalle maestranze, potrebbero essere recuperate attraverso l’attivazione della cassa straordinaria ministeriale, con effetto retroattivo.

E per questo motivo il coinvolgimento dell’intera deputazione salentina risulta di vitale importanza: l’imperativo, infatti, è quello di ottenere una convocazione, presso il ministero del Lavoro, nel più breve tempo possibile. D’altro canto, il protocollo si è posto l’ambizioso progetto di  “rilancio aziendale” del cluster Filanto: un piano strategico che l’azienda si è impegnata a presentare, nonostante lo scetticismo mal celato delle parti sociali e valido per tutte le società in stato di pre-fallimento (Filanto spa, Tecnosuole srl, Tomaificio Zodiaco srl, Italiana Pellami srl e Labor Pellami srl) che hanno già presentato una prima richiesta di accesso al concordato preventivo, e sono pronte a presentare una seconda domanda, finalizzata all’accesso degli ammortizzatori sociali per altri 12 mesi. 

Sul versante occupazionale, è stata lanciata anche la proposta di dar seguito agli accordi per il reinserimento del personale che usufruisce degli ammortizzatori sociali, firmati da sindacati e 15 comuni del Sud Salento, con possibilità di reimpiego in mansioni di pubblica utilità. L’invito al tavolo odierno, su proposta del sindaco di Casarano, Gianni Stefano, era quindi rivolto ai rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl, Uil e rispettive categorie, ai due assessori regionali allo Sviluppo economico, Loredana Capone e Leo Caroli, ai parlamentari salentini, al presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone, a Confindustria Lecce,  ai primi cittadini dei Comuni del basso Salento (Castrignano dei Greci, Collepasso, Gagliano del Capo, Ruffano, Patù, Taurisano)b ed ai vertici della Filanto.

Il silenzio della deputazione salentina oggi, però, è diventato “assordante”. L’unico deputato a presenziare la riunione è stato, infatti, Roberto Marti del Pdl. “E’ evidente che dobbiamo trovare il modo di coinvolgere tutti i parlamentari nell’elaborazione di atti tecnici piuttosto impervi – spiega il segretarioi Femca Cisl, Sergio Calò -. L’obiettivo di ottenere una cassa integrazione con effetto retroattivo non è un’impresa semplice e l’urgenza rimane la convocazione ministeriale”.

Se l’incontro odierno è servito a chiarire alcuni dettagli del percorso elaborato insieme ai rappresentanti regionali, Caroli e Capone che hanno battuto il chiodo sulle alternative occupazionali in un contesto in cui, il comparto Tac è seduto in ginocchio, la priorità è chiara. “Il discorso sull’occupazione delle maestranze in lavori socialmente utili, per quanto importante, rimane  prospettico – aggiunge Calò -. Noi vogliamo stringere i tempi per tamponare l’emergenza sociale, e già lunedì mattina ci aspettiamo di ricevere una data”.

"Ho appena finito di ascoltare ancora una volta le ragioni della protesta delle centinaia di persone disperate per non avere un lavoro e un reddito dopo la crisi della Filanto. Credo che occorra necessariamente percorrere ogni strada, lottare sino ala fine, per non lasciare nulla di intentato e salvare sino all’ ultimo posto di lavoro; è una prerogativa che ci accompagna quotidianamente – ha spiegato il presidente Gabellone al termine dell’incontro -. Nei giorni scorsi in prefettura abbiamo attivato un percorso aspro e duro, ma fortemente voluto, unanimemente, da tutte le istituzioni: da una parte l'incontro romano per conoscere le reali possibilità di ristrutturazione del cluster Filanto e dall'altra la richiesta forte di continuare ad erogare gli ammortizzatori sociali in questa fase in cui i lavoratori sono senza sussidi”.

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