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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Clonava bancomat per prelevare denaro. Arrestato dopo due anni di latitanza

Un 25enne romeno è stato rintracciato ed estradato a seguito del mandato d’arresto europeo. Nel 2010, si procurò i pin delle carte postali attraverso un cellulare collegato ad un apparecchio. Ricercato il suo complice

LECCE  - L’ordinanza di custodia cautelare nei suoi confronti era stata emessa nel mese dei novembre del 2010, dal gip del Tribunale di Lecce. Ma Costantin Daniel Zmaranda, 25enne di nazionalità romena, da due anni era latitante ed è finito in carcere soltanto nella giornata di mercoledì, fermato dagli agenti di polizia della squadra mobile leccese.Zmaranda-2

Rintracciato in Romania, ed estradato a seguito del mandato d’arresto europeo. Il giovane risultava indagato perché, in concorso con un altro complice, sempre di nazionalità romena, tuttora latitante, attraverso un telefono cellulare occultato ed una piccola apparecchiatura attaccata in corrispondenza della fessura per l’inserimento delle tessere bancomat, presso lo sportello di un istituto bancario di Galatina, procurava i codici pin e le sequenze numeriche di tessere bancomat altrui.

Due anni addietro, infatti, il personale del commissariato di Galatina li strinse le manette ai polsi dei due, in flagranza di reato. Ma in sede di udienza, il gip convalidò l’arresto, rigettando tuttavia la richiesta del pm dell’applicazione della misura coercitiva in carcere. Solo indagini più approfondite hanno consentito, in un secondo momento al pm di richiedere, e infine ottenere, il provvedimento cautelare in carcere.

Gli investigatori della squadra mobile, infatti, che stavano indagando sugli strani prelievi di denaro, hanno effettuato ulteriori rilievi fotografici  confrontandoli con i fotogrammi estrapolati in occasione dell’attività illecita della coppia di romeni.

Dopo aver identificato questi ultimi, anche grazie ai anche ad alcuni tatuaggi impressi sulla pelle e le cicatrici presenti sul braccio e sulla mano sinistra dei due, nonché le scarpe indossate da Zmaranda,  identiche a quelle rilevate in occasione del furto di denaro, hanno chiuso l’attività investigativa, che resta ora finalizzata alla cattura del  secondo malvivente.

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