Cambio di stemma al 61esimo Stormo. L'aquilotto sancisce il salto di qualità
Il reparto per l'addestramento di stanza a Galatina è ora una scuola internazionale per piloti di Jet. Un'esibizione di velivoli, alla presenza dei vertici dell'aeronautica militare, ha concluso la cerimonia che ha radunato tutto il personale in servizio
LECCE – Con un’esibizione che ha coinvolto tutti i velivoli di addestramento che si sono succeduti al servizio del 61esimo Stormo, di stanza a Galatina, si è conclusa ieri la cerimonia per il “cambio di stemma” presso l’aeroporto “Fortunato Cesari” di Galatina. Il T6 “Texan”, il Fiat G59, l’MB 326 e le “Frecce Tricolori”, oltre ai velivoli attualmente in dotazione al reparto, si sono succeduti sulle teste del personale, civile e militare, che ha prestato servizio nella base.
L’adozione del nuovo stemma – quello della Scuola Caccia di Castiglione del Lago, già in uso dai primi anni Trenta – si è reso necessario perché intanto al reparto di Galatina è stato attribuito il ruolo di scuola internazionale per piloti destinati ai velivoli di categoria jet. Ecco perché il vecchio “pinguino”, uccello che, non essendo in grado di volare, è associato nel gergo aeronautico all’allievo, ha lasciato il posto all’aquila ad ali raccolte e a protezione dei giovani aquilotti, in coerenza con il motto associato alla nuova missione “per l’ampio spazio a saettar insegno”.
La cerimonia è stata presieduta dal generale Pasquale Preziosa, capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare. Presenti anche il generale Franco Girardi, comandante delle scuole dell’aeronautica militare e numerose autorità civili e militari. Per il colonnello Paolo Tarantino, comandante del 61esimo Stormo, “lo scoprimento del nuovo emblema è un evento memorabile e fortemente simbolico che coincide con un periodo di grande trasformazione e di forte crescita per il reparto. Un’azione di cambiamento radicale e imprescindibile, che fa tesoro di tutto quello che in questi anni si è costruito e lo pone a fondamento, quale bene prezioso, di tutte le scelte future, con l’obiettivo e il dovere di guardare avanti verso mete sempre più ambiziose”.