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Impianto rifiuti a Galatina, vicepresidente Consiglio regionale: “Criticità ambientali”

Cristian Casili ha evidenziato alcune criticità circa la struttura di Santa Barbara. “La società chiamata a produrre integrazioni documentali per riscontrare i rilievi e le osservazioni di Arpa e Asl”

SANTA BARBARA (Galatina) – Preoccupazione per la qualità dell'aria, per il potenziale inquinamento acustico e per eventuali contaminazioni dei terreni. Un impianto di recupero e smaltimento dei rifiuti, pericolosi e non, a soli 50 metri dal centro abitato di Santa Barbara, la frazione di Galatina. Il vicepresidente del Consiglio regionale Cristian Casili monitora l’iter per il rilascio del Paur, il Provvedimento autorizzatorio unico regionale incardinato dal mese di settembre presso la Provincia di Lecce e chiede alla società Entosal srl di indicare soluzioni a “mitigare gli effetti sul territorio”.

L’impianto - previsto in via degli Andriani, in una zona industriale ma di fatto a ridosso delle coltivazioni del luogo - tratterebbe 90mila tonnellate di scarti all’anno, delle quali 47mila e 500 non pericolosi, tutti i restanti nocivi per la salute umana e per l’ecosistema. Si tratta perlopiù di materiali plastici e ferrosi. Casili sollecita dunque la necessita di sopralluoghi, come evidenziato dall’Arpa (l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) per avere contezza dello stato dell’area sulla quale sarà potenziato l’impianto. La struttura  è già esistente, ma non ultimata.

“La documentazione predisposta dalla società non appare sufficientemente approfondita rispetto alla valutazione degli impatti sull’ambiente e la salute pubblica, tanto che Arpa ha rilevato numerose criticità esprimendo, allo stato, parere non favorevole sulla compatibilità ambientale dello stabilimento”, dichiara Casili.

“Esistono evidenti criticità relativamente alla valutazione della qualità dell’aria, delle molestie olfattive e dell’inquinamento acustico. La documentazione progettuale prodotta dal gestore, infatti, sembra aver eccessivamente sottovalutato la stima dei potenziali impatti sulle matrici ambientali e sulla salute pubblica. Le potenzialità di trattamento dell’impianto, inoltre, incideranno in modo evidente sul traffico veicolare nell’area interessata. Infine, dagli atti della Conferenza dei Servizi del 12 dicembre 2022, emerge la necessità di rivedere e rettificare lo studio previsionale sulla dispersione degli inquinanti predisposto dal gestore che appare carente e di revisionare il Piano di monitoraggio ambientale”, conclude il numero due del Consiglio regionale.

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