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Giovedì, 28 Marzo 2024
Galatina Galatina

Nuovo insediamento commerciale, diffida al funzionario comunale

Una convenzione tra il Comune e la Pantacom srl, riconducibile alla famiglia del sindaco di Lecce, prevede un centro in contrada Cascioni. Le associazioni si oppongono al provvedimento che esclude il progetto da valutazione paesaggistica

GALATINA – Ancora nubi sul progetto di area commerciale in contrada Cascioni, a Galatina. Sette tra associazioni e comitati hanno diffidato un funzionario Comune a ritirare in autotutela la determinazione del 12 agosto, firmata in quanto responsabile del procedimento, con il quale è stata sancita l’esclusione dalla valutazione di impatto ambientale.

La convenzione sottoscritta tra l’ente comunale e la Pantacom srl ha subito nel corso degli anni diverse obiezioni, ha suscitato perplessità, ma ha attraversato indenne anche i cambi di maggioranza a palazzo di città. La società è riconducibile quasi interamente alla famiglia Perrone di Lecce: lo stesso sindaco del capoluogo, Paolo, è indicato nell’ultima visura camerale (ottobre) alla quale hanno avuto accesso le associazioni come detentore del 15,5 per cento del capitale sociale, versato nel 2001 per un totale di 35mila euro. Pantacom sarebbe risultata ancora inattiva.

Italia Nostra (sezione Sud Salento), il Coordinamento civico per la tutela del paesaggio e della salute del cittadino, il Forum Ambiente e Salute, il Comitato Galatina libera dal cemento, l’Associazione dottori in agraria e forestali della Provincia di Lecce, il Gruppo agronomi associati e l’Associazione culturale Arido salentino, invitano dunque il funzionario a fare un passo indietro perché la determinazione  conterrebbe “affermazioni false oltre a gravi omissioni di elementi determinanti nella valutazione di assoggettabilità a Via”. I firmatari considerano l’atto contrario alle norme transitorie di attuazione del Piano urbanistico territoriale tematico (Putt) e alle prescrizioni del Piano paesaggistico territoriale regionale (Pptr), operativo dal 4 agosto.

La diffida è fondata sull’analisi della cartografia della Regione Puglia, ma anche di quella della Provincia di Lecce per le quali l’area in questione ricadrebbe “quasi totalmente” in ambito esteso a valore distinguibile “C” per il quale sono previste specifiche norme di salvaguardia del Putt e l’autorizzazione paesaggistica.

A rafforzare le argomentazioni di Italia Nostra anche il recente Pptr che inserisce la strada provinciale 18 Galatina-Collemeto-Copertino, confinante con l’area dell’insediamento, tra quelle a valenza paesaggistica, dalle quali, in poche parole, “è possibile percepire panorami e scorci ravvicinati di elevato valore paesaggistico” . Questo renderebbe necessario un accertamento di compatibilità paesaggistica per qualsiasi intervento proposto che possa, appunto, alterare i valori percettivi.

Prima ancora della diffida, precisamente il 9 ottobre scorso, l’assessore all’Urbanistica del Comune di Galatina, Roberta Forte - che da quando è in carica si è sempre dissociata dall'iter -, aveva chiesto formalmente dei chiarimenti al funzionario che ha risposto a stretto giro di posta. Riguardo alla prima obiezione, quella riguardante l’assoggettabilità del progetto a valutazione di impatto ambientale, è stato risposto che già nel 2010 la Regione Puglia aveva escluso – nell’ambito di una decisione su una variante – la valutazione ambientale strategica. Sulla seconda questione è stato precisato, invece, che con l'insediamento, per come previsto, non ci sarebbe alcuna modificazione sostanziale della percezione del paesaggio.

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