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Piano regionale del paesaggio, le tavole della città al Palazzo della Cultura

Il Comune di Galatina, al netto di alcune riserve tecniche, ha espresso apprezzamento per il nuovo strumento di programmazione territoriale della Regione Puglia. I cittadini potranno capirne di più grazie ad un'esposizione pubblica e a un incontro

GALATINA – L’amministrazione comunale di Galatina risponde alle sollecitazione delle liste civiche a proposito del Piano paesaggistico territoriale regionale: le mappe delle tavole che interessano la città saranno esposte nel Palazzo della Cultura per consentire di formulare osservazioni, mentre per il 27 è stato organizzato un incontro pubblico per comprendere insieme ai cittadini la portata del Piano e le correzioni da apportare.

Il nuovo strumento urbanistico, in attesa dell’approvazione finale da parte del consiglio regionale, è in vigore dai primi giorni di agosto, ma sulla questione si è creata una dialettica molto serrata tra la maggior parte dei comuni e l’assessore Angela Barbanente. Da più parti si ravvisano errori tecnici, ad esempio l’apposizione di vincoli per zone a pascolo dove oramai ci sono strade e palazzi, ma se quelli sono rimediabili con un poco di buona volontà, resta netta la distanza sul vero nocciolo della questione, le norme di salvaguardia che riguardano i processi autorizzativi non ancora conclusi.

Il timore dell’Associazione dei comuni, dei costruttori edili e degli ordini professionali – seppur non all’unanimità – è che l’applicazione delle nuove norme ai progetti in sospeso, possa innescare una serie di dinieghi e, quindi, portare all’apertura di un immenso contenzioso. Angela Barbanente, che difende sia il processo di redazione del piano che l’impianto generale sotteso, sul punto non intende fare passi indietro.

Roberta Forte, vicesindaco di Galatina con delega all’urbanistica, ha espresso apprezzamento per il nuovo Piano paesaggistico: “Risulta sicuramente innovativo e di grande impatto per la salvaguardia delle nostre peculiarità ambientali e per la futura gestione degli interventi di trasformazione del territorio, contenendo delle forti componenti prescrittive che possono condurre con maggiore chiarezza i progettisti e le amministrazioni a scelte giuste e di salvaguardia del territorio”.

“E’ necessario, però – prosegue l’esponente della giunta -, risolvere le comprensibili preoccupazioni suscitate da macroscopici errori di allocazioni di vicoli, quali pascoli o boschi, disseminati nel centro urbano e nella nostra zona artigianale, dovuti esclusivamente ad una scala di rappresentazione regionale che non ha consentito una visione puntuale dei territori.

Su questo punto l’Assessore Barbanente è stata chiara e totalmente disponibile a rettificare con procedure accelerate gli errori evidenti di vincoli a tutela di beni inesistenti, soprattutto in casi, come il nostro, in cui esiste un Pug adeguato alle prescrizioni del Putt, che consente agevolmente di annullare le evidenti contraddizioni del Piano paesaggistico”.

“Il paesaggio deve essere pensato e tutelato – conclude Roberta Forte - come un ponte fra conservazione e innovazione, che consenta alla società locale di “ripensare se stessa”, di ancorare l’innovazione alla propria identità, alla propria cultura, ai propri valori simbolici, sviluppando “coscienza di luogo” per non perdersi inseguendo i miti omologanti della globalizzazione economica”.

Intanto domani, a Palazzo dei Celestini, il consiglio provinciale discuterà del Pianodurante una seduta monotematica.

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