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Martedì, 23 Aprile 2024
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Sostanze pericolose finivano nel terreno, sequestrato impianto di rifiuti speciali

Gestione illecita di rifiuti e scarico di reflui industriali senza autorizzazioni: sono alcuni tra i reati ipotizzati dai carabinieri del Noe. L'impianto per un valore di 1 milione di euro. Segnalato alla Procura l'amministratore

 

GALATINA - Gestione illecita di rifiuti, miscelazione non autorizzata di rifiuti speciali pericolosi ed attivazione di uno scarico di reflui industriali in assenza di autorizzazioni. Sono i reati ipotizzati dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Lecce, che hanno segnalato alla Procura di Lecce l'amministratore unico di una società che sorge nella frazione di Santa Barbara, territorio comunale di Galatina, che gestisce un impianto di recupero e trattamento di rifiuti speciali pericolosi.

L’impianto, per un valore di circa 1 milione di euro, è stato posto sotto sequestro preventivo d’urgenza, a parziale conclusione di indagini svolte su iniziativa dello stesso Noe, comandato dal capitano Nicola Candido, nel corso di controlli ambientali su aziende della provincia.

La struttura sorge su un’area di circa 10mila metri quadrati, dove sono edificati un capannone di circa mille metri quadrati e vari piazzali. Qui, i militari hanno rilevato come fossero stati stoccati rifiuti, consistenti in imballaggi di ferro e plastica, utilizzati per contenere sostanze pericolose.

Nel corso del controllo, i carabinieri specializzati nella tutela ambientale, hanno rilevato come i versamenti fossero piuttosto estesi, sul terreno. Si tratterebbe proprio delle sostanze fuoriuscite dagli imballaggi, in alcuni casi esposti, senza alcun tipo di protezione, agli agenti atmosferici.

20012012889-2All’interno del capannone, i militari del Noe hanno trovato anche diverse cisterne di plastica, contenenti miscelazioni di rifiuti liquidi speciali pericolosi e sacchi di fibra sintetica con mescolanze di rifiuti speciali pericolosi, il tutto, a quanto sembra, senza le indicazioni e le analisi relative alla caratterizzazione dei rifiuti. Lo stoccaggio irregolare dei rifiuti, svolto sui piazzali scoperti dell’azienda, avrebbe determinato, in caso di pioggia, la contaminazione delle acque meteoriche che in seguito confluivano nelle aiuole poste a ridosso dei muri perimetrali dell’azienda.                   

Le autorità amministrative sono state informate dell'esito del controllo del Noe. E' stato chiamato ad  intervenire anche personale dello Spesal per i controlli di propria competenza sull'impianto, che riceve rifiuti speciali pericolosi da diverse regioni del sud Italia. 

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