GALLIPOLI -  E’ tutto nella foto, di una tristezza infinita. Selvaggina sparata con tanto di carabine e cartucce per caccia. Nemmeno fosse caccia grossa. Non solo. Per dare sfogo all’irresistibile passione di fare fuoco sui volatili, due bracconieri, un 69enne di Taviano, l’altro, 21 anni, di Brendola, in provincia di Vicenza, come dire, l’anziano che passa gli insegnamenti al più giovane, non hanno risparmiato piccoli uccelli che in questa stagione svolazzano nelle campagne e nei giardini del Salento, perfino appartenenti a specie protette. 

E siccome i bracconieri non amano vedersela alla pari nemmeno con i minuscoli volatili, utilizzano l’inganno, e adottano il sistema dei richiami acustici fuori legge. A loro piace vincere facile. E meno male che in questo periodo di delirio cacciaiolo, il corpo forestale dello Stato del comando provinciale di Lecce, unitamente con il personale “Nipaf”, ha incentivato in questo i controlli antibracconaggio. 

Tre infatti sono i cacciatori di frodo denunciati, i due signori di cui sopra, ai quali gli agenti hanno rovinato la festa cogliendo i furbi all'improvviso mentre cacciavano in località "Papaleo", a Gallipoli, ed un terzo, un 55enne di Matino, sorpreso anche lui località "L'Ario'", sempre nelle campagne di Gallipoli: l’uomo stava utilizzando un richiamo acustico vietato e con sé aveva uno storno stramazzato, un piccolo volatile appartenente a specie di avifauna nei cui confronto la caccia non è consentita. 

La Forestale ha sequestrato tutto, il richiamo acustico, le armi, le cartucce da caccia e  la selvaggina abbattuta.