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Apparecchi e strumenti storici, al Sacro Cuore apre il museo della medicina

E' stato inaugurato il salone espositivo allestito nell'ospedale di Gallipoli. Sono oltre 140 i reperti in mostra permanente

GALLIPOLI - Apre i battenti il primo museo della storia della medicina del Salento e sarà di stanza permanente in un ampio salone espositivo dell’ospedale Sacro Cuore di Gesù di Gallipoli.  E’ stata fissata infatti per oggi, a partire dalle 18,  l’inaugurazione del singolare museo che racconta  un pezzo della storia della medicina locale attraverso la riabilitazione visiva di macchinari, documenti  e strumenti sanitari ormai datati.

Oltre 140 “frammenti” raccolti in giro per gli ospedali del territorio, a partire dal Sacro Cuore, sono ora riuniti in un’unica collezione che sarà in mostra permanete e che potrà essere visitata gratuitamente nella sala al pianterreno del nosocomio. L’iniziativa di carattere scientifico e culturale, curata dalla Asl di Lecce, è stata patrocinata dalla Regione, dal ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo e dall’Università del Salento e vedrà per la cerimonia inaugurale la partecipazione del governatore di Puglia, Michele Emiliano.

Il taglio del nastro è stato preceduto da un incontro nella sala convegni “Giuseppe Moscati” dell’ospedale dove sono previsti gli interventi del direttore del dipartimento della salute della Regione, Giancarlo Ruscitti, di Silvana Melli, direttore generale della Asl di Lecce, di Giovanni Jacovelli, presidente dell’Accademia di storia dell’arte sanitaria di Roma, di Enrico Viola, presidente del comitato pro museo e del sindaco Stefano Minerva.

A fare gli onori di casa il direttore sanitario del Sacro Cuore, Egidio Dell'Angelo Custode, e le conclusioni saranno affidate al presidente Emiliano. L’appuntamento inaugurale sarà il punto culminante di una parabola cominciata da oltre tredici anni fa, grazie all’idea di un manipolo di dirigenti, medici e dipendenti della Asl e dell’ospedale gallipolino appassionati del proprio lavoro (tra questi Enrico Viola, Sergio Marsano, Fausto Gatto, Ninì Coluccia, Giuseppe Albahari e Nicola Filograna) tanto da dedicarvi una parte di tempo libero e da impegnarsi a perseguire il progetto sino all’atto finale, anche una volta andati in pensione.

La loro passione e la sensibilità dell’attuale direttore generale della Asl di Lecce, Silvana Melli, nel cogliere l’originalità dell’idea, hanno reso possibile la realizzazione del progetto. Il museo è stato messo su, quasi dal nulla, andando a scovare pezzi di modernariato sanitario in scantinati e depositi, ma soprattutto ricavandone gli spazi chiudendo con lastre di vetro una parte del porticato dell’ospedale di Gallipoli. L’impresa, del resto, è sicuramente valsa la spesa. Il museo è stato realizzato a costo zero euro per l’azienda sanitaria. Merito dell’acume di un ex amministratore che ha finanziato il progetto rivendendo vecchie lastre radiologiche inutilizzate, il cui valore è dato dall’argento che contengono.

Il museo della medicina di Gallipoli, che si trova incardinato al piano terra lungo il corridoio che unisce la prima e la seconda torre del presidio, rappresenta di certo una singolarità: è infatti uno dei pochissimi esempi, forse l’unico, di un museo allestito in un nosocomio attivo e funzionante. La custodia della memoria a due passi dalla sanità che, quotidianamente, si prende cura dei bisogni dei cittadini. Il lungo salone del museo mette in vetrina macchinari e strumenti d’epoca richiamati “in servizio”, sebbene solo per fare testimonianza.

Tra i reperti in mostra un vecchio letto operatorio degli anni 50’, un tavolo per gessi del 1967’, un contaglobuli automatico del 74’, un pirometro del 1990, un apparecchio radiologico portatile degli anni 70’, un bisturi elettrico del 60’ e tanto altro ancora. Leggere ogni targhetta sarà un po’ come rendere omaggio a questi “fedeli servitori” che hanno accompagnato il lavoro di medici, tecnici e infermieri e assicurato diagnosi e terapie a tantissimi pazienti.

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