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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Area mercatale della "città bella", il Tar sancisce il corretto operato del Comune

Nuovo capitolo giudiziario nell'annosa modulazione e organizzazione degli spazi del mercato comunale di Gallipoli. Il Tar di Lecce, infatti, conferma il buon operato del Comune della "città bella", accogliendo in pieno le tesi esposte dal professor Saverio Sticchi Damiani

LECCE – Nuovo capitolo giudiziario nell’annosa modulazione e organizzazione degli spazi del mercato comunale di Gallipoli. Il Tar di Lecce, infatti, conferma il buon operato del Comune della “città bella”, assistito dal professor Saverio Sticchi Damiani. La questione del mercato settimanale gallipolino di Via Alfieri nasce nel 2009 quando il consiglio comunale di allora decise di trasferire in una nuova area il mercato settimanale, per un numero complessivo di 310 posteggi poi ridotti a 305. Tuttavia, all’atto dell’effettiva assegnazione dei posteggi, sorsero i primi problemi: gli stessi risultavano insufficienti nel numero e nelle dimensioni, provocando così un’invasione tollerata di spazi e la creazione di nuovi posteggi non previsti originariamente, né riportati nelle planimetrie dell’epoca.

Inoltre, anche a causa del difficoltoso contestuale rilascio delle licenze, le assegnazioni extra legem hanno ingenerato un proliferare di altre situazioni illegittime, come ad esempio quelle degli “spuntisti a posto fisso”, vale a dire operatori non titolari dei posteggi, che posizionavano i propri esercizi di vendita non solo nei posteggi liberi (per assenza di titolare) ma anche in spazi non consentiti, inficiando in tal modo qualsiasi normativa relativa alla sicurezza dei luoghi. In questo contesto maturò, nell’agosto 2011, l’omicidio di un commerciante tunisino ad opera di altro commerciante.

Il mancato rilascio delle licenze rendeva impossibile qualsiasi controllo, per cui era diventata primaria la verifica analitica di tutte le posizioni degli operatori ed  una riorganizzazione dell’intero mercato con un posizionamento corretto degli stalli secondo le categorie merceologiche e secondo le graduatorie approvate per ogni singola categoria e mai impugnate dagli stessi operatori.

Tale riorganizzazione era peraltro urgente al fine di ripristinare le misure di sicurezza dei luoghi, tenuto conto che l’occupazione dei posteggi priva di criterio aveva provocato l’ostruzione di vie di fuga, impedendo di fatto qualsiasi accesso da parte di mezzi di soccorso in caso di emergenza.

Il Comune di Gallipoli si è quindi attivato per una attenta riorganizzazione dell’intera area mercatale, rispettando i diritti quesiti dei singoli operatori, garantendo a ciascuno il posteggio richiesto secondo le dimensioni stabilite nelle singole autorizzazioni rilasciate - e perfino ampliando i posteggi a chi ne avesse fatto espressamente richiesta (tra cui anche gran parte dei ricorrenti), procedendo, peraltro, a variare il posizionamento secondo i diversi settori merceologici in modo da garantire la migliore gestione del mercato, nell’osservanza dei principi di pubblica sicurezza e per salvaguardare la pubblica incolumità.

Tale riorganizzazione è avvenuta all’esito di un percorso concertativo intrapreso con i singoli operatori e con le associazioni di categoria, a cui è stato richiesto rilascio di parere in ordine alla riformulazione del piano e del regolamento con relativa planimetria. Tuttavia, alcuni operatori mercatali, al fine di mantenere la loro posizione, hanno presentato ricorso al Tar per ottenere l’annullamento della deliberazione della giunta e del conseguente provvedimento di assegnazione del nuovo posteggio.

Il Tar di Lecce con ordinanza n. 292/2014 ed all’esito della Camera di Consiglio del 5 giugno 2014 (relatore Roberto Michele Palmieri), ha accolto in toto le tesi difensive del professor Avvocato Saverio Sticchi Damiani rigettando la domanda cautelare proposta da un gruppo di operatoti (ventisei) nrilevando l’insussistenza del fumus di fondatezza della domanda.

Inoltre i giudici hanno evidenziato l’infondatezza della presunta variazione del dimensionamento singolo e complessivo dei posteggi, in presenza delle condizioni suddette, possono essere adottati con atto dell’organo esecutivo, invece che di quello deliberativo. Ancora, il Tribunale amministrativo di Lecce ha rilevato la logicità e il corretto operato dell’amministrazione comunale, poiché emerge una sostanziale omogeneità del complessivo assetto dell’area mercatale. Invero, sotto un primo profilo, permane la relativa articolazione “a isola”, ciascuna delle quali composta di quattro gazebo. In secondo luogo, vengono mantenute le stringhe perimetrali. Tale ordinanza accoglie gli interessi di duecento operatori che possono finalmente usufruire delle aree messe a disposizione dall’amministrazione nelle rispetto della legge e soprattutto del decoro urbano.

Una decisione, quella del Tar di Lecce che, sulla scorta delle tesi difensive del’avvocato Sticchi Damiani (tese a far emergere il corretto operato dell’amministrazione comunale), pare aver messo a tacere l’annosa questione dell’organizzazione degli spazi mercatali della cittadina ionica.

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