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Sabato, 30 Settembre 2023
Un gradito ritorno a Gallipoli / Gallipoli

Arte nell’atrio del Comune: una suggestiva mostra di tarsìe a Palazzo Balsamo

Le opere del maestro parabitano Antonio Gerbino in esposizione dal 3 al 12 settembre nella sede comunale del centro storico. Volti, paesaggi, personaggi e antichi mestieri riprodotti nell’arte inebriante di dipingere con il legno

GALLIPOLI - La delicatezza inebriante e fascinosa delle opere lignee di un artista verace. Un gradito ritorno in quel di Gallipoli dopo alcuni anni di dolorosa assenza: saranno in bella mostra dal 3 e sino al prossimo 12 settembre, nelle sale della sede comunale di Palazzo Balsamo, in via Antonietta De Pace, le suggestive tarsìe artistiche del maestro di Parabita, Antonio Gerbino.

L’esposizione che partirà domenica prossima sarà ospitata al pian terreno del palazzo municipale e sarà visitabile ogni giorno dalle 18,30 alle 23, con ingresso libero. Le tarsie sono un’arte semplice e preziosa, attraverso la quale l’artista coglie sfumature, striature, ombre della superficie del legno e le utilizza per comporre figure di santi, uomini e paesaggi.

Un'arte magica quella della tarsìa lignea, che continua ad affascinare chi già la conosce e a "rapire", vista ed animo, di chi, per la prima volta, si affaccia ad ammirarla. Una leggiadra carezza al cuore trafigge chi si addentra a visitare le opere esposte dal maestro salentino.

L’arte raffinata di dipingere con il legno che caratterizza le opere del maestro Gerbino, rappresentano principalmente Gallipoli, soprattutto, con i suoi vicoli e i suoi profili, ma anche altri meandri e scorci salentini, o anche lucani, compaiono spesso nelle opere dell’artista e maestro intarsiatore parabitano.

Nelle suggestive tarsìe è possibile anche incontrare l’interno di un’abitazione, una donna seminuda, antiche pratiche domestiche, volti di pescatori o di artigiani del giunco, angoli apparentemente anonimi di una strada del borgo antico.

Questa pratica di dipingere il legno ha fatto di Gerbino un maestro elegante e creativo, capace di emozionare, di far amare la sua terra sapientemente raffigurata, di catturare come pochi altri il ritmo della natura e dell’animo.

I soggetti delle sue tarsìe pittoriche (dai paesaggi gallipolini, alle venature dei volti degli anziani o ai nudi di donna, agli scorci di vita quotidiana o alle immagini dell'iconografia sacra) celano una musicalità segreta che suggerisce un movimento silenzioso e contemplativo ma che, al tempo stesso, imprime sul legno, in un attimo fuggente, tutta la spiritualità e il calore della vita vissuta e del reale.

Nelle minute sfoglie di legno sapientemente accostate e nella composizione ad intarsio delle figure e dei soggetti prescelti spiccano, come normalmente avviene in un quadro dipinto su tela, i colori e i chiaroscuri che, in alcune opere, si animano in una danza malinconica. Sono sensazioni indicibili quelle che si generano alla vista delle tarsìe di Gerbino

La sua attività artistica ha incontrato molto spesso il favore del pubblico e della critica e le sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private in Italia, ma anche all’estero dalla Francia, alla Spagna, Germania, Grecia, Inghilterra, Belgio, Usa, Svizzera e Austria. E ora un gradito ritorno con la mostra tra le amate mura gallipoline. Un'esposizione unica nel suo genere, che saprà raccontare, attraverso l'elegante e raffinata arte delle tarsìe, un mondo fatto di antichi mestieri, luoghi remoti e figure appartenenti al passato.

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