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Barba iscrive il Gallipoli in B, ma lancia l'ultimatum

Il presidente del club giallorosso chiede che entro dieci giorni si facciano avanti altri imprenditori e professionisti per aiutarlo a portare avanti il progetto, o passerà... la palla al sindaco

Il Gallipoli è stato iscritto ufficialmente al campionato di serie B, ma Vincenzo Barba non recede: dieci giorni per creare una cordata di imprenditori in grado di sostenere l'impegno economico, o il titolo sportivo sarà consegnato al sindaco. Il presidente del club giallorosso spiega: "Non è stato tanto un atto dovuto, quanto un atto morale, sentito. Chi, come noi, ha amato, ama e amerà i nostri colori sociali, che ha impressi sulla pelle prima ancora che sulla maglia, non poteva esimersi da tale gesto che, lungi dall'essere soltanto un'incombenza economica, è stato, invece, un gesto d'amore prima ancora che di responsabilità". Saldate le incombenze e iscritta la squadra, ancora non s'è però fatta la storia. Piuttosto, Barba rivendica di aver salvato lo sport a Gallipoli, conservando il progetto iniziale. Un progetto "al tempo stesso sportivo e sociale", commenta, "che ha contraddistinto la nostra società sin dal momento in cui abbiamo assunto l'onere di guidarla con managerialità e imprenditorialità".

Barba ripercorre le tappe di un lungo cammino intrapreso dal momento della sua entrata in scena. "La squadra non esisteva e arrancava nei bassifondi di categorie che ritenevo molto limitative per una città importante e bella come la perla dello Jonio. Ci siamo messi al lavoro e abbiamo non soltanto onorato i nostri impegni morali nei confronti dei tifosi e degli sportivi gallipolini e salentini, ma lo abbiamo fatto mettendo su, di anno in anno, gruppi di atleti in grado di portare il bel gioco sul manto erboso, facendo leva su tutte le loro doti umane, agonistiche e tecniche. Siamo così giunti, al termine di un cammino fantastico, di una cavalcata irripetibile, a quella Serie B, B come Barba, che, quando fu pronunciata dal sottoscritto, sembrò l'esito di una dichiarazione effettuata nel pieno di un delirio febbrile".

"Tuttavia, malgrado ciò, la storia di oggi, che è la storia di sempre, la conoscete bene". E qui il presidente ritorna su discorsi già fatti nel passato. "Siamo stati lasciati soli, tanto per cambiare, in questo cammino magico e, adesso, non possiamo continuare oltre e più. Siamo umanamente ed economicamente impossibilitati a farlo. Ma poiché Vincenzo Barba è Vincenzo Barba, abbiamo deciso di iscrivere ugualmente la squadra al campionato, nella certezza che, se non l'avessimo fatto noi, saremmo ritornati immediatamente a giocare in promozione o in eccellenza. Il problema di affrontare la Serie B, però - dichiara -, rimane immutato".

Insomma, il presidente ritiene di non poter più andare avanti da solo. Gli appelli perché qualcuno gli venisse incontro sono stati tanti, come noto, "ma non solo non abbiamo ricevuto alcun segnale di aiuto - sottolinea -, ma dalle colonne di giornali locali abbiamo letto, perfino, le provocazioni di qualche pseudo-imprenditore che dichiarava, addirittura, di non aver capito bene cosa volessimo e cosa stessimo chiedendo. Dinanzi a questo muro di gomma, comunichiamo ufficialmente di fare quel passo indietro che avevamo largamente e abbondantemente preannunciato; se entro 10 giorni, a partire da oggi, non riceveremo la concreta collaborazione di imprenditori e professionisti del territorio, passeremo immediatamente il testimone al sindaco di Gallipoli, massima carica istituzionale della città, nella certezza che egli, meglio e più di noi, saprà sicuramente operare per coinvolgere gli imprenditori e i professionisti che noi non siamo riusciti ad interessare, dai più grandi ai più piccoli, dai più vetusti, amanti dello sport, ai più giovani e rampanti, che si affacciano or ora alla finestra dell'oceano sportivo. Altro non c'è più da aggiungere. Quello che dovevamo dire è stato detto, ridetto, ripetuto e ribadito. Adesso, con serenità e con la coscienza tranquilla, siamo noi ad attendere un cenno di risposta. L'ultimo - conclude -, che auguriamoci possa arrivare".

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