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Barba frena Coppola: “Niente fughe in avanti sul Piano dei porti”

Il deputato Pdl invoca il confronto e la condivisione nelle scelte future della portualità cittadina e ritiene giusta la bocciatura in Consiglio della mozione del capogruppo della Puglia Prima di Tutto. "Atto isolato e frettoloso"

 

GALLIPOLI  - Sviluppo e programmazione portuale, meglio non correre troppo. Andare con i piedi di piombo. E ricercare il coinvolgimento di tutti. E almeno in questa occasione le tesi del deputato gallipolino Vincenzo Barba viaggiano di pari passo con quanto deliberato dal Consiglio comunale e dal modus operandi richiamato dall’amministrazione del sindaco Francesco Errico sulla questione, che di fatto hanno portato a rigettare la mozione sul Piano dei porti caldeggiata dal consigliere della Puglia Prima di Tutto, Giuseppe Coppola. Un argomento strategico troppo importante da pianificare e approfondire. Anche se le indicazioni della mozione erano relative solo a far considerare lo sviluppo del Sistema portuale come prioritario per l’agenda amministrativa e gettare le basi per redigere il piano regolatore portuale. Una fuga in avanti troppo “frettolosa” è stata invece valutata quella mossa da Coppola. E il Consiglio ha posto il freno. In maniera trasversale, invocando calma e gesso. E condivisone con categorie, operatori, forze politiche per poi sfociare nelle decisioni definitive nell’ambito dell’assise.

Anche il deputato Pdl, Vincenzo Barba, invoca prudenza e responsabilità sulla delicata questione. Atteso che, a suo dire, la fretta già in altre esperienze amministrative (leggi quella di Venneri) ha finito per fare il paio con “l’improvvisazione” e di fatto bloccato ogni programmazione sul versante della portualità cittadina. Per Barba il consigliere Coppola “fa bene a mettere al centro di molti suoi interventi e di molte sue pubbliche riflessioni la politica portuale”. Strategica e indispensabile non solo per Gallipoli ma per tutto il territorio. E per questo un argomento che per Barba va preso con le pinze. Senza passaggi avventati e attraverso la massima condivisione delle scelte.                   

“Proprio perché ci troviamo dinanzi a temi così urgenti” spiega il deputato Pdl, “sarebbe bene che non fossimo di fronte al portato di un’argomentazione personale, soggettiva, impostata da qualcuno che dà l’impressione di volersi arrogare la primogenitura di ogni cosa, bensì davanti ad un’idea condivisa in maniera radicata sul territorio e con il territorio, attraverso il confronto, il raffronto e, perché no, anche lo scontro democratico con tutte le forze economiche, istituzionali e sociali che hanno il diritto e dovere di esprimere una loro opinione. In buona sostanza, lo sviluppo portuale del territorio non può essere derubricato ad un’interrogazione che diventa mozione, sulla quale si chiede l’alzata di mano di uomini e donne che non hanno avuto il modo e il tempo di ragionare, valutare, consultarsi e decidere approfonditamente sul tema”.

Il percorso delineato da Barba è di altra natura. Anche se la mozione di Coppola non escludeva gli stessi  passaggi istituzionali e di confronto con le categorie richiamati dal Pdl o dalla maggioranza del sindaco Errico. E Barba rinforza il suo concetto: “Le linee strategiche sullo sviluppo portuale di Gallipoli dovrebbero essere esposte prima almeno nelle Commissioni consiliari, evitando di esautorare i consiglieri eletti dai cittadini per mettere il tutto nelle mani della sola Giunta o dei soli funzionari. Bene hanno fatto l’assise comunale, il sindaco e l’esecutivo a respingere una proposta monca e solitaria, preparandosi a ragionare su qualcosa di più articolato, complesso, condiviso, ragionato, sensato e utile. Io sarei ancora più drastico e pretenderei che, dinanzi ad argomenti così strategici, si facessero assemblee pubbliche partecipate, meeting, convegni, congressi e incontri, allo stesso modo in cui avviene quando si disegnano i piani urbanistici generali di una città, coinvolgendo enti, associazioni, uomini e donne di cultura, imprenditori e commercianti portatori di interessi legittimi, politici e gente comune, insomma chiunque abbia qualcosa da dire o predisposizione ad ascoltare”.

E conclude: “Questo merita una città che deve interrogarsi sulle potenzialità economiche e occupazionali da sprigionare e mettere in atto per la realizzazione dei futuri porti turistico e peschereccio, stante la non trascurabile e importante ubicazione del porto commerciale”.

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