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Venerdì, 29 Marzo 2024
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“Errico sbaglia, nessuna regia politica”. Lettera aperta del Comitato civico al sindaco

Il portavoce del Comitato di liberazione, Giurgola, replica a nome del sodalizio ai rilievi dell'amministrazione comunale sugli eccessi del turismo e i disagi estivi. "Nessuna risposta sui problemi". Sarà chiesto incontro al prefetto

GALLIPOLI - I nodi del turismo di massa e il bandolo della matassa da sbrogliare per regolamentare la movida d’agosto e frenare gli eccessi. Il modello Gallipoli sempre più al bivio. E la contrapposizione a distanza tra l’amministrazione comunale del sindaco Francesco Errico e il Comitato cittadino di liberazione sembra non voler concedere pause.

Anche perché i problemi da risolvere e le “lagnanze” di cittadini e villeggianti, raccolte come cassa di risonanza dal sodalizio delle magliette bianche,sono ancora all’ordine del giorno. E le criticità esplose soprattutto nella seconda parte della stagione calda non potranno che essere attenzionate anche dalla cabina di regia annunciata nella recente conferenza stampa indetta dall’amministrazione comunale e che avrà il compito, nei prossimi mesi, di pianificare già la prossima stagione turistica.

Proprio a tal proposito e richiamando le accuse non tanto velate mosse in quell’incontro all’indirizzo della protesta pubblica del Comitato civico, il portavoce Roberto Giurgola, ha inteso porre una sorta di controreplica esposta in una lettera aperta indirizzata al primo cittadino a nome e per conto sempre dello stesso sodalizio che continua la sua pacifica manifestazione di dissenso e di protesta contro gli effetti deleteri sulla città del turismo da sballo.   

In tale documento lo stesso portavoce, in replica alle esternazioni rese dal sindaco Errico in particolare, ha ribadito in primo luogo che “il Comitato, nato spontaneamente grazie all’iniziativa di alcuni cittadini di Gallipoli, si è fatto portavoce delle lagnanze di vari strati della cittadinanza che non trovavano altrimenti ascolto. Il Comitato” si legge nella lettera, “non è stato altro che cassa di risonanza delle  lagnanze dei suoi concittadini. Lei ha travisato  tutto ciò tacciandolo di attacco politico. Lei ci ha dato un ruolo e una forza che noi, un minuscolo Comitato  neonato, non pensavamo di avere. Può star tranquillo, non esiste nessuna regia politica, ne secondi fini, ne attacchi personali, nessuno vuole la sua poltrona, ne la sua fascia tricolore, spero che questo le sia chiaro. Abbiamo solo voluto portare alla sua attenzione, i problemi che i cittadini lamentavano, chiedendo risposte”.                 

Un lungo j’accuse quello del Comitato cittadino per ribadire ancora una volta i capisaldi sui cui si fonda la protesta e le finalità del gruppo che continua a reclutare adepti nel suo profilo di facebook ormai giunto sulla soglie delle 1500 adesioni. Per sgomberare il campo dal “grossolano tentativo di spostare l’attenzione dai reali problemi della città, ai quali il sindaco e la sua amministrazione non sono stati in grado, ad oggi, di dare risposta”. Una sorta di “depistaggio” mediatico sul quale il Comitato non intende transigere in quanto “i problemi vanno affrontati e risolti, e non fa onore ignorarli o minimizzarli, o addirittura dire che sono  falsi”. Nel corpo della lettera il portavoce Giurgola e agli aderenti al Comitato ribadiscono anccora una volta un concetto basilare: “non siamo contrari alla movida, non siamo contro il Turismo giovanile, ne alle discoteche, ne ai concerti, ne alle feste in spiaggia, abbiamo definito i nostri stabilimenti che fanno tendenza come dei brand, delle eccellenze, delle realtà. Non siamo contrari a nessun tipo di attività che produca benessere o business. Ma chiediamo e urliamo a gran voce che il tutto venga fatto nel rispetto delle leggi ed anche dei regolamenti comunali, al fine di rispettare i sacrosanti diritti civici sia dei residenti sia dei turisti”.

E dopo aver stigmatizzato l’assenza della rappresentanza dei cittadini nell’ambito della conferenza stampa degli amministratori e degli operatori turistici, gestori di locali e balneari (se non con la presenza di delegati del Comitato quanto meno con il coinvolgimento della Consulta civica), Giurgola e compagni auspicano che nell’annunciata e futura “camera di regia” possano essere coinvolti tutti gli attori protagonisti del turismo gallipolino. E in primo luogo il cittadino.

Nel contempo si annuncia che la protesta del Comitato di liberazione, alla luce della presa di posizione dell’amministrazione comunale, non intende arrestarsi Anzi. “Come prima cosa” conclude il portavoce del Comitato, “chiederemo, e lo faremo subito, che il prefetto, ci riceva a palazzo del Governo, per porre alla sua attenzione le problematiche inerenti la sicurezza pubblica di Gallipoli e dei gallipolini, la sanità pubblica relativamente alle gravi carenze igieniche, e i problemi etici morali. Non ci fermeranno pettegolezzi, ricatti, velate minacce, né azioni di convincimento diretto o indiretto che siano”. La protesta delle “coscienze libere”, come si definiscono in conclusione della lettera aperta gli aderenti al Comitato, non si ferma. Anzi sarà potenziata.           

Scarica e leggi la lettera aperta

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