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Annunci da sogno per vacanze a Gallipoli, ma case inesistenti. In sei denunciati per truffa

I carabinieri della compagnia di Gallipoli hanno deferito sei persone, residenti in più parti d' Italia, per circa trenta raggiri da almeno 21mila euro. Pur non conoscendosi tra loro, i responsabili hanno agito con lo stesso modus operandi: annunci di affitti su portali, e poi la sorpresa per le vittime

GALLIPOLI – Il grande “franchising” immobiliare della truffa. Oltre trenta casi di raggiri di false case di villeggiatura nell’estate del 2014. In sei sono stati denunciati dai carabinieri della compagnia di Gallipoli, guidata dal capitano Michele Maselli, al termine di un’indagine negli ultimi mesi. Si tratta di  A.V., 49enne di Erba (Como), V.B.D. 33enne di Como; C.D. 28enne di Soleto, L.S. 52enne di San Fiorano (Lodi), L.F. 31enne di Salerno, e P.A. 25enne di San Valentino Torio (Salerno).

Pur non conoscendosi tra di loro, i sei avrebbero agito con lo stesso modus operandi. Un annuncio sui soliti portali online specializzati in ecommerce, da parte di finti profili intestatati a persone inesistenti.  I responsabili erano soliti lasciare dati personali e contatti altrettanto fasulli e, in qualche caso, si sono persino spacciati per agenti immobiliari.

Le offerte di affitto riguardavano soprattutto abitazioni in zona Baia Verde, Lido Conchiglie e Lido San Giovanni. Per rendere più verosimile l’annuncio, inoltre, pubblicavano anche l’immagine di vecchi annunci, con tanto di casa in mostra.  Una volta trovato l’acquirente, sempre per continuare l’inganno, veniva spedito tramite mail un contratto di locazione ad uso turistico assolutamente perfetto che, firmato, veniva inviato tramite mail.

A questo punto il locatario pagava la caparra confirmatoria attraverso un bonifico bancario o ricarica su carta prepagata. Ovviamente, una volta giunto sul luogo presunto dell’abitazione, nel migliore dei casi trovava uno stabile già abitato o già affittato, nel peggiore non trovava nulla. Le indagini dei militari della Città bella hanno permesso, mediante l’analisi dei profili, degli indirizzi di posta elettronica e seguendo a ritroso i flussi di pagamento, di individuare i sei diversi autori delle truffe capaci di estorcere cifre oscillanti tra i 500 ed i 700 euro ad affitto, per quasi 21mila euro totali.

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