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Depuratore e scarichi, Gabellone ed Errico vanno in pressing su Vendola

Dopo i fenomeni di eutrofizzazione lungo il litorale nord e il tavolo tecnico di Aprile saltato dopo l’estromissione di Amati dalla giunta, il presidente della Provincia e il sindaco premono per la soluzione degli scarichi a mare

GALLIPOLI - Una nuova stagione turistica quasi oltre le porte e un problema atavico che non trova soluzione alcuna. Acque ferme e stagnanti sul nodo della soluzione definitiva da mettere in cantiere per arginare lo sbocco a mare del depuratore consortile di Gallipoli che serve anche i comuni limitrofi di Alezio, Sannicola e Tuglie. E dopo le rimostranze e le sollecitazioni del primo cittadino ionico Francesco Errico, che nei giorni scorsi ha chiesto un incontro urgente in Regione, ora anche  il presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone torna in pressing sul governatore di puglia, Nichi Vendola che ha trattenuto per sè la delega alla Tutela delle acque. Anche tenendo conto del fatto che la Provincia è uno degli enti “invitati” dal Tar di Lecce, insieme alla stessa Regione e all’Autorità idrica, a provvedere ed individuare una soluzione per bloccare lo scarico a mare della piattaforma depurativa, in seguito ad un ricorso presentato e vinto dal Comune di Gallipoli (e ora appellato al Consiglio di Stato dalla stessa Regione).             

Tempi certi e una soluzione definitiva che eviti un’estate di disagi ai turisti e agli operatori economici del settore. Questo in buona sostanza l’invito rivolto dal palazzo della Provincia. Il presidente Gabellone rende noto che proprio in mattinata ha indirizzato una lettera urgente al Governatore di Puglia Vendola richiedendo l’incontro non ancora convocato dalla Regione e necessario a decidere in via definitiva le sorti del recapito finale dell’impianto di depurazione di Gallipoli. Nota di sollecito che viaggia sulla stessa lunghezza d’onda di quella inviata dal sindaco Errico a seguito del sopralluogo lungo il litorale nord a seguito dei nuovi fenomeni di eutrofizzazione delle alghe che si sono verificati nelle ultime settimane.

"L'inerzia della Regione Puglia non ha ancora consentito una soluzione del problema, a mesi di distanza dal suo manifestarsi” scrive il presidente della Provincia, "un fatto inaccettabile e che  mette ancora una volta a serio rischio l'estate gallipolina. Nella riunione del 22 febbraio presso l’assessorato ai Lavori pubblici della Regione” rammenta Gabellone, “sono stati concordati tutti gli ultimi approfondimenti che il Comune di Gallipoli e la Provincia di Lecce avrebbero dovuto espletare circa le soluzioni individuate per bloccare il problema dello scarico sottocosta del depuratore consortile. L’esito di questi accertamenti” prosegue Gabellone, “da completarsi entro il 12 aprile scorso, avrebbe dovuto essere discusso e approvato in via definitiva da una riunione regionale, che non si e’ ancora tenuta. Considerando che la nuova stagione estiva è già alle porte e consapevole di quanto il tema sia sentito e percepito dalla comunità di Gallipoli” conclude il presidente della Provincia, “ho chiesto a Vendola di convocare in tempi brevissimi la riunione che allo stato attuale non si è ancora tenuta”.

L'ennesimo versamento in mare registrato e monitorato nei giorni scorsi lungo il litorale nord di Torre Sabea e riconducibile secondo l’amministrazione comunale al locale impianto di depurazione, ha portato il sindaco Francesco Errico a prendere posizione su tale vicenda e a chiedere un incontro ufficiale con il presidente Vendola. Nella richiesta, già reiterata, d’incontro, il primo cittadino sottolineando il continuo e copioso versamento in mare, ha altresì ricordato l'impegno dell'esecutivo e della sua maggioranza, sin dall'insediamento, nel "porre rimedio ad una problematica che ha creato e crea conseguenze nocive per il nostro habitat ambientale e marino e conseguentemente per l'immagine di una città turistica così rinomata quale la nostra, che non può e non vuole subire passivamente fenomeni di inquinamento di una risorsa naturale così preziosa".

Un problema che il sindaco definisce ancora attuale "nonostante siano stati celebrati consigli comunali monotematici alla presenza dell'ex assessore regionale alla Tutela delle acque, Fabiano Amati e svolti tavoli tecnici in Regione, senza dimenticare che vi è un giudizio del Tar che ha già riconosciuto e sancito quanto più volte chiesto al governo regionale da parte di questo ente". Per questo, stante che la problematica sollevata con forza dal Comune di Gallipoli attende ancora una risoluzione, anche considerando che un "ulteriore tavolo tecnico previsto per il 12 aprile scorso non si è tenuto a causa della sopraggiunta sostituzione dell'assessore Amati, rinviando ancora una volta possibili spiragli per la soluzione della questione", è stato chiesto un incontro ufficiale al governatore Vendola nel quale affrontare in modo compiuto le problematiche connesse all'attività depurativa, al fine di trovare "risposte ferme" per una vicenda definita "grave e preoccupante", per le possibili ripercussioni a livello ambientale e turistico.

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