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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Effetto domino per i lidi, dopo il Samsara revoca anche allo Zen

Con una determina il Comune ha chiuso il secondo procedimento amministrativo sollecitato dalla capitaneria dopo i controlli del 5 agosto. Arriva lo stop alla concessione nonostante le memorie difensive inviate dalla proprietà

GALLIPOLI - Una sorta di effetto domino sul litorale gallipolino e dopo la stangata della revoca della concessione demaniale al Samsara (che attende il responso del ricorso in appello al Consiglio di Stato del 1 marzo) analogo provvedimento è stato formalizzato oggi dal Comune anche per un altro rinomato e apprezzato stabilimento: il lido Zen. Con la determina dirigenziale numero 254 sottoscritta in queste ore dalla responsabile dell’ufficio demanio, Paola Vitali, si è infatti chiuso anche in questo caso un procedimento amministrativo sollecitato dalla capitaneria di porto dopo una ispezione effettuata nella struttura balneare del 5 agosto scorso e che aveva portato anche alla elevazione di una sanzione amministrativa di poco superiore ai mille euro. Le risultanze, nonostante una dettagliata memoria difensiva e le controdeduzioni e i rilievi fotografici forniti dalla società Simant srl, titolare del lido, sono per ora le stesse che hanno portato alla decadenza forzata della concessione demaniale del Samsara: sessanta giorni di tempo per sgomberare l’area demaniale in zona Baia Verde perché la concessione del 2008, e successivamente prorogata nel 2014, è da considerarsi decaduta.

Anche in questo caso al termine del procedimento amministrativo, dell’analisi dei verbali e della documentazione inoltrata dall’autorità marittima e dopo la valutazione delle controdeduzioni, nella determina viene contestato e confermato “il mutamento sostanziale non autorizzato dello scopo per il quale è stata assentita la concessione e per inadempienza degli obblighi derivanti dalla stessa e di quelli imposti dall’ordinanza balneare della Regione Puglia del 2 maggio 2017”. Alla base del provvedimento, contro il quale è ammesso il ricorso al Tar, si pone la violazione dell’ordinanza balneare regionale e del codice della navigazione: la contestazione, in poche parole, è di aver utilizzato la spiaggia in maniera sistematica diversamente da quanto consentito. Circostanza da subito smentita e contestata dalla società  Simant srl che tramite i propri legali ha fornito una serie di scritti difensivi e di documentazioni e osservazioni poste all’attenzione degli uffici comunali e da questi all’autorità marittima.  

E’ del  5 agosto scorso il verbale dei militari della guardia costiera di Gallipoli, con conseguente sanzione in forma ridotta di oltre mille euro (con ordinanza comunale sempre di oggi è stata confermata la legittimità del verbale di accertamento ed è stato ingiunto alla Simant srl il pagamento di tale sanzione) che ha dato origine all’iter. L’avvio del procedimento era già noto e si sapeva che oltre al Samsara anche un altro lido gallipolino era finito sotto la lente dei controlli istituzionali. Nel verbale della capitaneria in particolare si attestava che la concessione demaniale marittima “adibita a posa di ombrelloni e sdraio in realtà era utilizzata quale area ad uso discoteca come da rilievi fotografici effettuati all’atto dell’accertamento con la presenza di numerose persone intente a ballare”. Nonostante ciò gli stessi accertatori, pur confermando l’uso difforme della concessione in quel giorno, denotano di fatto che comunque “le attrezzature presenti sulla spiaggia risultano fruibili”. 

Hanno fatto seguito le memorie difensive della società Simant srl., titolare della concessione, e le controdeduzioni della capitaneria fino a quando è stata irrogata e confermata la sanzione. I titolari del lido Zen hanno fatto notare nei loro scritti il carattere non sistematico dell’intrattenimento musicale (limitato cioè a determinati periodi della stagione balneare), una eccezione che però gli uffici comunali hanno ritenuto irrilevante ai fini della violazione della normativa di settore. Prevedibile ora una nuova battaglia giudiziaria in sede amministrativa dinnanzi al Tar.  

I titolari si difendono: “Mai modificato l’uso” 

La società Simant, concessionaria del lido Zen, ha già chiarito e ribadisce “che non si sarebbe mai verificato un mutamento sostanziale dello scopo della concessione, non avendo la stessa mai modificato la finalità di stabilimento balneare ed essendo stata l'area demaniale sempre utilizzata per la posa ed il noleggio di ombrelloni e sdraio”. La società rimarca che, all'atto della visita ispettiva, i militari della capitaneria di porto “non hanno contestato la mancanza delle attrezzature balneari finalizzate all'utilizzo del bene demaniale, così come sarebbe sempre stato presente il personale idoneo all'attività di salvamento e le attrezzature in dotazione previste per l'espletamento dell'attività”. Dunque, per la società non si può parlare “di mutamento dello scopo, né in termini di prevalenza, né in termini di ordinarietà”. La società ha eccepito la non sistematicità delle attività in questione nel tempo e precisa che l'attività viene svolta nei mesi di giugno, luglio e settembre solo per pochi giorni nell'arco dell'intero mese, mentre nel mese di agosto l'attività sarebbe svolta giornalmente solo nel periodo di Ferragosto, rimanendo sporadica nei restanti periodi del mese”. Tali  osservazioni, al momento, non sono però state meritevoli di accoglimento da parte del Comune che ha concluso l’iter con la determina di decadenza della concessione demaniale.

Fasano: “La colpa è dell’incapacità di Minerva”

Dai banchi dell’opposizione di palazzo Balsamo arrivano le prime reazioni al nuovo provvedimento di decadenza della concessione del lido Zen. Il gruppo consiliare di Gallipoli Futura proprio in questi giorni aveva smosso le acque, con una richiesta di accesso agli atti, sul nodo delle concessioni demaniali per gli stabilimenti di Gallipoli dopo il caso Samsara. “Prendo atto della correttezza giuridica e tecnica contenuta nella determinazione di decadenza della concessione demaniale nel provvedimento redatto e sottoscritto dal funzionario del demanio del Comune di Gallipoli, Paola Vitali” commenta il capogruppo Flavio Fasano, “la puntuale citazione di quanto accertato dalla dottoressa Vitali, fuga i dubbi che circolavano in città e non solo su una temuta disparità di trattamento. Gallipoli Futura esprime ancora una volta il forte biasimo per la incapacità dell’amministrazione del sindaco Minerva ad effettuare una programmazione nel settore del turismo ed è questa l’unica e sola causa dell’adozione di provvedimenti così severi che comportano un grave danno all’economia ed all’immagine turistica della città”.

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