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Giovedì, 25 Aprile 2024
Gallipoli Gallipoli

Effetto Minerva per l’affermazione di Emiliano. Il Pd gallipolino tira le somme delle primarie

A Gallipoli, con 1.241 voti, il governatore è risultato il candidato più suffragato nella provincia di Lecce. Minerva e la segretaria Bentivoglio esultano

GALLIPOLI – A livello nazionale per il ritorno alla guida del Pd da parte di Matteo Renzi non c’è stata storia. Mentre il lungo testa a testa salentino delle primarie, che ha visto il governatore di Puglia, Michele Emiliano, marcare il suo territorio e staccare l’ex premier con poco più di 700 voti, si è risolto con l’apporto decisivo, e pressoché plebiscitario, sancito con il voto di Gallipoli. L’effetto Minerva, come lo ha definito qualcuno, ha avuto il suo peso ed Emiliano è riuscito a conquistare i centri maggiormente popolosi, escluso Lecce, come Gallipoli e Galatina in cui il sindaco ionico è stato attivamente impegnato per portare avanti la candidatura per la segreteria e  anche per i componenti dell’assemblea nazionale del Pd, capeggiando la lista “Noi per Emiliano”. L’affermazione pugliese e salentina di Emiliano proietta lo stesso Minerva verso la rappresentanza nell'assemblea nazionale del Partito democratico una volta terminata l’acquisizione dei verbali e quindi la certificazione del voto nazionale che per ora ha sancito il Renzi bis alla guida del partito. Un risultato quello gallipolino pro Emiliano che pesca nel largo consenso, anche trasversale, mosso da Stefano Minerva già in occasione della tornata elettorale che lo ha portato alla vittoria per le amministrative cittadine. Un risultato che il primo cittadino e anche la segretaria cittadina del Pd, Antonella Bentivoglio, si tengono ben stretto esprimendo la propria soddisfazione.                         

“Sono stati oltre mille e cinquecento i votanti a Gallipoli, il primo comune dopo Lecce, e quasi 1.300 i consensi per Michele Emiliano, e siamo il primo comune in provincia per voti assoluti espressi ad un candidato. E stata una grande festa di partecipazione” dice Stefano Minerva, “un grazie personale a tutti coloro che mi hanno permesso di rappresentarli nell'assemblea nazionale del Partito democratico e un grazie anche a nome del presidente Emiliano, che ho sentito, ed è felicissimo per il nostro straordinario risultato. Gallipoli è sempre protagonista, un grazie va ai volontari, a chi mi è stato vicino, a chi ha trascorso la domenica al seggio e a chi ha invogliato le persone a votare. Un grazie a chi ci crede. Continuiamo così”. Dal circolo di via Andronico anche il direttivo della Pd gallipolino tira le somme e si rallegra per il risultato territoriale espresso appannaggio del governatore di Puglia.

“Le elezioni primarie di domenica hanno visto una grande partecipazione popolare, superiore a quella delle primarie del 2013. Ne è risultato un partito unito e compatto attorno al suo sindaco Stefano Minerva, la cui lista, Noi per Emiliano, ha ottenuto un consenso di 1.112 voti, un’affermazione netta, quasi plebiscitaria. È una risposta che i cittadini hanno dato all’impegno del sindaco nei confronti della città e soprattutto all’attenzione che egli ripone a quella parte della società meno fortunata” è il pensiero vergato in una nota ufficiale della segretaria cittadina Antonella Bentivoglio. Emiliano con 1.241 voti è risultato a Gallipoli il candidato segretario più suffragato nella provincia di Lecce. Per Matteo Renzi 199 voti e per Andrea Orlando 75 preferenze. “La straordinaria partecipazione alle primarie indica la volontà di partecipazione ad un partito aperto ed inclusivo, che offre ai cittadini la possibilità e la responsabilità di scegliere il programma di governo del Paese. Partecipazione, però, che dovrà necessariamente essere regolamentata per evitare confusioni e inquinamenti.  Le primarie sono uno strumento di partecipazione democratica, ma, come ha dichiarato il segretario regionale Lacarra, per essere uno strumento credibile devono essere indubbiamente regolamentate” aggiunge la segretaria Pd, “e per rendere più trasparente il processo democratico occorre prevedere che agli eletti degli altri partiti non può essere concesso di scegliere il segretario di un partito avverso. Ciò, peraltro, contenuto nello statuto del partito democratico. Le primarie così riviste sono uno dei molti strumenti da utilizzare per risanare il nostro sistema politico. Nondimeno si pone la questione politica che è risultata a livello nazionale, l’incertezza dei rapporti interni al partito” conclude la Bentivoglio, “c’è il problema del Pd di considerare tutte le anime, nonostante la schiacciante vittoria di Renzi. Cosa farà  il segretario del Pd? Terrà conto della piattaforma politica di Orlando ed Emiliano? O rinuncerà al contributo di quelle idee e di quei progetti? È un problema posto dal successo di Renzi, considerato che su interi territori l’ex premier non ha vinto”.

                                                                         

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