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Errico bacchetta la Seta: “Veleni gratuiti, vuole confondere le idee”

Il primo cittadino furioso per le pesanti accuse dei vertici della società di igiene urbana replica per le rime: "Una ditta poco seria che prima piange e poi getta fango sul Comune". E annuncia: "Avanti con un nuovo appalto"

 

GALLIPOLI – Fango e veleni sull’intricata vicenda della gestione del servizio di igiene urbana in quel di Gallipoli. E dopo il corposo e dettagliato j’accuse della Seta-Cogei che ha sgomberato il campo dalle accuse e dagli addebiti a suo dire “strumentali” e “pretestuosi” da parte del Comune, è il primo cittadino Francesco Errico a replicare, manifestando “stupore” e “disapprovazione”. Una questione calda e uno scambio di accuse reciproche che non giova ovviamente al bene della città e che alimenta le polemiche che ruotano sul servizio di igiene e della raccolta dei rifiuti in regime di proroga.

Ma dopo la “pesante” arringa difensiva della società, sbandierata con un lungo memoriale, inviato dai vertici romani dell’azienda, il contraccolpo dell’amministrazione comunale era pressoché scontato. E la matassa si aggroviglia ancor di più. Un effetto domino quello creato dalla dura presa di posizione dei vertici Seta. Se l’azienda dice basta a “vessazioni, a condizionamenti e turbative d’asta”, il Comune non sta certo a guardare. E contrattacca, con la forza delle sue ragioni  invocando “più serietà” e “responsabilità” soprattutto quando si palesano accuse gravi e si vogliono evitare “schizzi di fango” sul proprio conto.       

“Apprendo con stupore che accuse così gravi da parte della Seta e del suo legale, corredate da un memoriale lungo e corposo siano state messe a conoscenza di quest’amministrazione esclusivamente a mezzo stampa, senza utilizzare i canali istituzionali” tuona il primo cittadino Errico, “ e questo denota la serietà che qualcuno offre nei rapporti con questo Comune”. Non ci sta il sindaco di Gallipoli ad apprendere delle “doglianze” della ditta con la quale è in corso una lunga  e dolorosa vertenza, solo ed esclusivamente a mezzo stampa. E soprattutto per il primo cittadino la ricostruzione del legale rappresentante e difensore della Seta Eu, non sarebbe, a suo dire, “rispettosa” degli accadimenti oltre che contenere accuse pesanti e ingiuriose nei confronti della “regolare e trasparente” attività amministrativa.

Replica per le rime il sindaco Errico. Senza remore. “La storia recente e passata della gestione dell’appalto di nettezza urbana” aggiunge, “è così chiara e cristallina che l’idea del lupo cattivo, l’amministrazione comunale, che vuole mangiare l’agnellino indifeso e sacrificale, la Seta, fa semplicemente sorridere. Un riso purtroppo amaro, perché cela sia il dramma delle famiglie dei dipendenti, che iniziano ad accusare ritardi sempre più gravi nei pagamenti dei loro stipendi, ormai prossimi alle due mensilità, sia dei cittadini, che hanno ben conosciuto limiti ed inadempienze di una ditta che oggi con un maldestro e goffo tentativo cerca, non riuscendoci, di confondere ed ammorbare i pensieri dell’opinione pubblica”.

Poi nel dettaglio il sindaco non pone freno alla sua indignazione. E prosegue: “Credo che ci sia una netta, marcata differenza tra le opinioni personali di ciascuno ed i fatti” incalza Errico, “non credo che sia stato il lupo cattivo ad inventarsi un servizio che non soddisfa le aspettative dei cittadini, ad inventarsi multe e verbali per inadempienze varie, e credo che sia altrettanto difficile che i molteplici addebiti messi nero su bianco siano frutto di un’attività persecutoria e vessatoria, come invece si cerca di far passare dalla società. Per questo, ad oggi, fatico a comprendere e giustificare il dolore di qualche amministratrice che è giunta da Roma a Gallipoli per spiegare, in lacrime, la posizione della sua società”.

E tirando le conclusioni per il primo cittadino il nocciolo del problema è altro: “Il mio esclusivo interesse è quello di dare alla città un appalto di igiene urbana che renda Gallipoli pulita e decorosa 365 giorni all’anno, evitando di assistere a scene pietose con discariche a cielo aperto in ogni dove, che mi mortificano prima come gallipolino e poi come amministratore” contrattacca Errico, “non è un caso che uno dei miei primi impegni da sindaco sia stato quello di recarmi dal prefetto per manifestare i miei intenti su tale questione. Il mio obiettivo è quello di attivare procedure trasparenti perché vanga affidato l’appalto rispettando gli impegni contrattuali, che non sono solo quelli legati alla pulizia della città ma che investono anche gli adempimenti retributivi verso i lavoratori, cui va la mia personale solidarietà ed il ringraziamento, mio e dell’amministrazione comunale, per l’alto senso di responsabilità che continuano a dimostrare in questi giorni così difficili: è chiaro che questa situazione di  generale incertezza deve trovare quanto prima una soluzione con un nuovo appalto di igiene urbana, che intendiamo perseguire seguendo i binari della legge e della trasparenza. Tuttavia credo che alla Seta vada riconosciuto un merito, quello di aver fatto da collante, unificando maggioranza ed opposizione sulla necessità di dotare la città di un nuovo appalto di nettezza urbana, efficiente ed all’altezza delle aspettative della città”.

Infine, sulle affermazioni pesanti contenute nel memoriale della Seta il sindaco chiarisce e conclude il suo intervento. “Quando si usano frasi gravissime e pesantissime come ‘turbativa d’asta’, tanto per citarne una” dice il sindaco Errico, “per non far passare l’idea che valga il motto del ‘silenzio assenso’, specie per chi agisce sempre seguendo il metro del diritto e del regolamento e non vuole che le sue azioni vengano sporcate da vergognosi schizzi di fango, ritengo opportuno che ciascuno si assumi la responsabilità di quanto dice di fronte all’autorità giudiziaria”.

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