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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Sbarco di migranti e uomo in mare. Sembra vero, ma è un’esercitazione

Operazione di soccorso sulle coste di Gallipoli con l'intervento di mezzi della Capitaneria di porto e dei volontari subacquei e di protezione civile. Sulla spiaggetta de "Le Pentite", ambulanza e tenda da campo per primo soccorso

GALLIPOLI – Un’imbarcazione con migranti a bordo avvistata a circa un chilometro dal litorale sud di Gallipoli. I bagnanti della scogliera avvisano la guardia costiera della presenza del natante sospetto e in difficoltà, e così si mette in moto la macchina dei soccorsi. Sembra tutto vero e l’evoluzione delle operazioni di intervento e soccorso rispecchiano una reale emergenza in mare. Si è trattato invece di un’esercitazione che si è svolta nella mattinata di ieri nello specchio d’acqua del lungomare Galilei e che ha visto impegnati, oltre a uomini e mezzi della Capitaneria di porto, anche diversi volontari di associazioni di protezione civile e del servizio sanitario di emergenza. Una simulazione ben riuscita e organizzata su iniziativa dell’associazione subacquea Paolo Pinto con il coordinamento dell’autorità marittima locale.  

L’intervento si è svolto nei pressi della scogliera e della spiaggetta de “Le Pentite” e dopo la segnalazione alla centrale operativa della guardia costiera si è messa in moto la macchina dei soccorsi. Il natante, con a bordo otto persone, ha intrapreso la rotta verso la spiaggetta individuata come punto di sbarco. Dalla centrale operativa della Capitaneria è partita la chiamata di supporto ai responsabili dell’associazione Paolo Pinto per un intervento in mare con i propri subacquei e dei soccorritori a terra con i mezzi di primo soccorso. Mentre i volontari sono arrivati sul posto in brevissimo tempo, in lontananza si intravedeva anche la motovedetta della guardia costiera che sopraggiungeva nello specchio d’acqua dove era stata segnalata l’imbarcazione con a bordo i migranti e i loro traghettatori. A questo punto la barca ha arrestato la sua corsa verso la riva e le persone a bordo sono state costrette a gettarsi in acqua, come spesso accade nelle reali traversate e durante gli sbarchi di immigrati.

FOTO 1-9-32Resisi conto del pericolo, i sub della Paolo Pinto sono intervenuti per recuperare i migranti in difficoltà e dispersi in mare. A terra invece i soccorritori di tutte le associazioni di protezione civile contattate dalla Capitaneria di Porto di Gallipoli, hanno montato una tenda da campo per offrire ai profughi le prime cure mediche. Nel contempo è arrivata in zona l’ambulanza dell'associazione Arcobaleno di Taviano per offrire le prime cure a donne e ad anziani che hanno raggiunto la riva. I sub della Paolo Pinto hanno provveduto a recuperare tutte le persone che non erano riuscite a raggiungere la riva da sole, portandole in salvo. Mentre la motovedetta della guardia costiera provvedeva a fermare l'imbarcazione.

All’esercitazione organizzata dalla Paolo Pinto, seguita con intereresse dai bagnanti della zona, hanno preso parte diverse associazioni di protezione civile dei paesi limitrofi quali l'associazione Centro radio Soccorso di Copertino, l'associazione Santi Medici di Muro Leccese, il Gruppo Comunale di Protezione civile di Taviano, l'associazione Avcp Zollino, l'associazione Arcobaleno di Taviano. Il presidente e il vice presidente della Paolo Pinto, Lucia e Giuseppe Sergi, hanno  ringraziato tutti i soci, le associazioni partecipanti all'esercitazione, l'infermiere Luigi Benvenga e in particolar modo la Capitaneria di porto di Gallipoli per il prezioso coordinamento.

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