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Ex Praia del Sud, il Comune “perde” metà dei terreni dei parcheggi

Accolta in parte l’impugnazione della società che aveva contestato la confisca di 25 ettari tornati nella disponibilità del Comune

GALLIPOLI –  Il Comune di Gallipoli, con una ordinanza del 25 ottobre scorso a firma dell’allora dirigente vicario dell’ufficio tecnico, Sergio Leone, aveva disposto l’acquisizione gratuita al patrimonio comunale dei terreni e delle opere realizzate, e ritenute abusive, dell’area dell’ex insediamento turistico della Praia del Sud, ricadente tra la Baia Verde e località li Foggi. Il provvedimento, in forza della sentenza penale di condanna del 27 luglio del 2012, e divenuta irrevocabile ormai nell’estate scorsa, a carico dell’allora amministratore unico della società, aveva disposto altresì la trascrizione immediata della stessa ordinanza presso la Conservatoria dei registri immobiliari.

Ma il tribunale di Lecce ha accolto parzialmente l’impugnazione della società Icm srl di Angelo Marrella che aveva contestato quella confisca di 25 ettari tornati nella disponibilità del Comune. I giudici, con una recente ordinanza, hanno infatti liberato le aree che non hanno mai fatto parte della lottizzazione abusiva, circa la metà di quelli acquisti al patrimonio comunale. E un  nuovo ricorso annunciato in Cassazione dovrà anche definire il futuro delle restanti particelle di terreno atteso che secondo la proprietà l’area interessata dalla contestata lottizzazione abusiva sarebbe di poco più di un ettaro.            

La decisione del Tribunale

Nuovo capitolo sul contenzioso in atto tra la società Icm srl di Angelo Marrella e il Comune di Gallipoli in merito alla disponibilità dei terreni dell’ex insediamento turistico della Praia del Sud nella zona tra la Baia Verde e località Li Foggi. Con una recente ordinanza della seconda sezione penale del Tribunale di Lecce, deposita l’11 giugno scorso, il giudice dell’esecuzione Marcello Rizzo ha parzialmente accolto l’istanza presentata dall’imprenditore, tramite i propri legali, Massimo Manfreda e Giancarlo Zompì, con la quale era stata di fatto contestata la portata del provvedimento del 25 ottobre scorso a firma dell’allora dirigente vicario dell’ufficio tecnico del Comune, Sergio Leone, che aveva disposto l’acquisizione gratuita al patrimonio comunale dei terreni e delle opere realizzate, e ritenute abusive, dell’area dell’ex insediamento turistico della Praia del Sud, ricadente in località li Foggi.

Il provvedimento, in forza della sentenza penale di condanna del 27 luglio del 2012 (divenuta irrevocabile nell’estate scorsa) a carico dell’allora amministratore unico della società, aveva disposto altresì la trascrizione immediata della stessa ordinanza comunale presso la Conservatoria dei registri immobiliari. In esecuzione di quella ordinanza il Comune vantava l’acquisizione di circa 25 ettari di suolo e delle opere riconosciute abusive dell’ex area destinata alla lottizzazione del villaggio turistico, ma ora la nuova ordinanza dei giudici ha praticamente dimezzato la portata della confisca disposta dal Comune che su quei terreni ha già disposto l’attivazione dei parcheggi a pagamento a servizio della litoranea e dei lidi.

Al Comune restano poco più di 12 ettari

IMG-20180614-WA0003-2Al momento non dovrebbero esserci particolari ripercussioni per quanto riguarda proprio il servizio dei parcheggi estivi, atteso che il Tribunale, confermando tutto l’iter procedurale e le disposizioni della sentenza penale di condanna del 27 luglio del 2012 in merito alla lottizzazione abusiva, ha ravvisato comunque solo la fondatezza parziale delle richieste avanzate da Marrella in quanto sono “risultate acquisite al patrimonio del Comune anche alcune particelle che non sono mai state oggetto di opere di trasformazione edilizia o urbanistica” e che pertanto quelle aree vanno escluse dalla statuizione della confisca.

Restano comunque nella disponibilità del Comune almeno altri 12 ettari di terreno acquisiti al patrimonio (ma ancora sub iudice) e da sfruttare per i parcheggi, anche se i legali della società Icm srl hanno già annunciato che contro l’ordinanza del Tribunale sarà presentato un ulteriore ricorso in Cassazione per ottenere la restituzione anche del resto dei terreni oggetto di confisca. La tesi della difesa è che l’acquisizione dei terreni da parte del Comune possa estendersi al massimo fino ad un ettaro. Ritenendo infatti che l’ordinanza del 25 ottobre 2017 da parte del Comune fosse “esorbitante” i legali di Marrella, deducendo l’errore del provvedimento, nel gennaio scorso avevano interposto incidente di esecuzione presso il Tribunale per verificare la legittimità e la portata dell’acquisizione disposta dall’ufficio tecnico. Il primo round giudiziario ha quindi praticamente dimezzato la portata della confisca limitandola alle sole zone di terreno sulla quali è stata rilevata la trasformazione urbanistica illegittima.

Affondo di Gallipoli Futura: “Danno erariale”

Una decisione che ha subito riverberato anche la contesa politica a Palazzo Balsamo con la presa di posizione dei consiglieri di Gallipoli Futura, Flavio Fasano e Giuseppe Cataldi. “Da quanto si apprende le particelle liberate dalla illegittima confisca renderanno non più adibibili a parcheggio tutto lo spazio antistante gli stabilimenti balneari Zeus, Helios, Banzai e si arriverebbe così a ridosso del Samsara” scrivono i consiglieri, “aggravando così una già di per se gravissima situazione posta in essere da quelli che definiamo i lavori dell’assurdo, posti in essere dal sindaco Minerva senza alcuna preventiva valutazione di compatibilità urbanistica con quelle che erano le reali esigenze della litoranea sud".

"Ancora una volta, questa improvvisata quanto arrogante maggioranza ha posto in essere atti illegittimi che aggravano i disagi già avvertiti a tutto l’indotto turistico economico di Gallipoli che quest’anno vedrà un forte calo, oltre a pericolo concreto in termini di sicurezza e di mancata garanzia di transito per i veicoli di soccorso.  Oltre a tutto ciò” concludono Fasano e  Cataldi, “questo illegittimo atto di confisca, sbandierato da un sindaco sempre più borioso e tracotante, espone ad ulteriori richieste risarcitorie il Comune creando così un evidente danno erariale”.

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