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Venerdì, 29 Marzo 2024
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“Gravi omissioni sul bilancio”. Fasano abbandona l’aula e accusa Minerva

Bagarre sull'approvazione degli equilibri. Gallipoli Futura affonda: "Occultate ai consiglieri le censure della Corte dei conti sui rendiconti del 2013 e 2014". Partono nuovi esposti

GALLIPOLI – Nuova bagarre e accuse sull’approvazione e l’assestamento del bilancio e in Consiglio comunale lo strappo latente tra l’amministrazione del sindaco Stefano Minerva e “l’unica” opposizione del gruppo di Gallipoli Futura sembra ormai insanabile. E’ Flavio Fasano dai banchi della minoranza a denunciare il “grave fatto amministrativo e politico” che si è consumato nel corso dell’ultima assise comunale. “Un’approvazione degli equilibri di bilancio viziata da una grave omissione e quindi illegittima” l’atto d’accusa circostanziato mosso da Fasano e dal gruppo di Gallipoli Futura che hanno abbandonato l’aula nel corso dei consiglio comunale di ieri, contestando le violazioni e “l’arroganza” della maggioranza del sindaco Stefano Minerva e rimettendo tutti gli atti approvati alla valutazioni giuridiche, contabili e anche penali della prefettura, della corte dei conti e della procura.

Un nuovo strappo istituzionale e un nuovo atto d’accusa quello mosso con veemenza dal capogruppo di Gallipoli Futura, Flavio Fasano, che aveva portato in discussione una nuova interrogazione urgente per stigmatizzare l’atteggiamento del sindaco Minerva e anche del presidente dell’assise comunale, Rosario Solidoro, colpevoli a suo dire di aver “occultato” la delibera della Corte dei Conti del 27 ottobre scorso (depositata in cancelleria il 10 novembre e notificata in Comune il 14 novembre) e la “tempestiva” comunicazione della sua esistenza ai consiglieri comunali. Una delibera “rilevante” secondo le motivazioni addotte da Fasano e sulla base delle censure evidenziate nel documento della magistratura contabile, che in riferimento ai bilancio del 2013 e 2014 (quindi relativi alle passate amministrazioni) del Comune di Gallipoli, e nonostante le audizioni e le memorie presentate dall’attuale sindaco Minerva, esprimeva ancora il suo “biasimo” rilevando delle violazioni e criticità finanziarie (superamento dei parametri di deficitarietà strutturale, differenza negativa di parte corrente, la mancata lotta all'evasione tributaria, la presenza di debiti fuori bilancio di importo rilevante; pignoramenti per azioni esecutive, il mancato aggiornamento dell'inventario, e organismi partecipati in perdita come la farmacia comunale e l’ex consorzio Seta) a cui l’amministrazione comunale deve ancora porre rimedio.

L'interrogazione integrale

Il presidente dell’assise Rosario Solidoro ha subito replicato chiarendo che l’atto era già stato pubblicato sull’albo pretorio  nella sezione “Amministrazione trasparente” e che vi sono ancora 60 giorni di tempo dalla data di notifica del 14 novembre per portarlo all’attenzione del consiglio comunale. Ma Fasano, che ha convocato anche un’apposita conferenza stampa sulla questione, è andato giù duro, tacciando di illegittimità l’approvazione delle variazioni di bilancio e il piano esecutivo di gestione senza “tenere conto e comunicare i rilievi della Corte dei Conti”. Rilievi che, vista la natura delle contestazioni, “non possono non essere preliminari e  propedeutici  alla valutazione e approvazione delle delibere sul bilancio” ha ammonito Fasano. Il capogruppo di Gallipoli Futura ha richiamato e contestato anche il parere positivo espresso dai revisori dei conti il 24 novembre scorso sulle delibere di assestamento senza aver tenuto conto delle censure della Corte dei Conti, evidenziando anche un altro aspetto che si è materializzato dopo aver abbandonato l’aula: “Cosa ancora più strana è che, oltre ad aver avuto il coraggio di occultare un atto della magistratura contabile che pone forti sospetti e serie preoccupazioni sulla situazione di bilancio, appena finito il Consiglio” esplicita il capogruppo di Gallipoli Futura “quell’atto è stato notificato a tutti i consiglieri, a conferma della malafede dell’amministrazione del sindaco-podestà Minerva”.

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