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Giovedì, 28 Marzo 2024
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“Il Tar non ha reso giustizia”. E si prepara il ricorso al Consiglio di Stato

Il consigliere di Gallipoli Futura e il presidente De Tommasi delusi dalle motivazioni rese dai giudici amministrativi sul ricorso per l’annullamento dell’assise

GALLIPOLI – Da un lato la sospensione dell’efficacia del decreto del prefetto del 3 agosto scorso mutuata dal Tribunale civile nelle scorse settimane e che ha riabilitato Flavio Fasano a rivestire la sua carica di consigliere comunale. Dall’altro la legittimazione del Tar che ha ritenuto corretto l’operato del Comune e valutato altrettanto valida la seduta del primo consiglio comunale del 10 agosto scorso per il quale Fasano non era stato convocato e sostituito con Mina Della Ducata, in qualità di supplente.

Ma la battaglia politica e giudiziaria non si ferma qui in attesa che allo stato delle cose venga ora convocata la seconda seduta dell’assise comunale dove stavolta Fasano potrà riprendere il suo posto e veder convalidata la sua elezione a consigliere dopo la proclamazione estiva. Battaglia che non si ferma in quanto l’ex candidato sindaco del raggruppamento civico, commentando gli esiti dell’ordinanza della prima sezione del Tar di Lecce, ha già annunciato l’impugnazione e l’ulteriore ricorso dinnanzi al Consiglio di Stato. E anche il presidente dell’associazione di Gallipoli Futura, Luigi De Tommasi, a poche ore dal responso del ricorso amministrativo ritiene che sostanzialmente “il Tar con la sua ordinanza conclude con un nulla di fatto la vicenda, lasciando invariato e irrisolto il problema”.

Secondo De Tommasi infatti il corso naturale delle cose, anche alla luce del pronunciamento del giudice ordinario sulla sospensione del decreto prefettizio (discussione definitiva rinviata a gennaio), sarebbe dovuto essere quello relativo alla convalida del consigliere Fasano che dovrebbe essere convocato alla seduta introduttiva del consiglio comunale. E ora si attendono gli ulteriori sviluppi. “Noi ci aspettavamo che il Tar facesse chiarezza su di un aspetto attinente la convocazione del consiglio comunale disposta dal sindaco con modalità lesive degli interessi legittimi di Flavio Fasano che, in qualità consigliere comunale, così proclamato dalla commissione elettorale, non è stato convocato a partecipare all'assise consiliare omettendone conseguentemente la dovuta convalida, come invece avvenuto per tutti gli altri consiglieri comunali risultati proclamati” spiega il presidente di Gallipoli Futura, “quello che invece leggiamo nell'ordinanza del Tar è una opinabile statuizione, da parte del giudice amministrativo, ed anche una illegittima intromissione su di un aspetto  che attiene alla competenza del giudice ordinario, così come stabilito dalla Corte di Cassazione,  e non da ultimo  dall' ordinanza del giudice del tribunale civile che ha sospeso il provvedimento illegittimo del prefetto. Il giudice del Tar anziché decidere sulla legittimità o meno della convocazione del consiglio comunale” conclude De Tommasi, “omettendo completamente di pronunciarsi, e partendo invece dal presupposto che la sospensione del prefetto sia  legittima, contraddice totalmente la pronuncia del giudice ordinario, il solo che può esprimersi in materia”. Per Gallipoli Futura comunque ora con i due provvedimenti giudiziari in essere, tra Tribunale civile e Tar, il presidente del consiglio e il sindaco non dovrebbero avere ulteriori problemi a convocare l’assise comunale e convalidare legittimamente l’elezione a consigliere di Fasano.

Alquanto contrariato del provvedimento di rigetto sul ricorso presentato lo stesso ex candidato sindaco Flavio Fasano il quale, rileggendo il corpo dell’ordinanza, evidenzia, a suo dire, che  “appare in modo netto lo straripamento di competenza consumato dal giudice amministrativo”. Fasano richiamando la competenza esclusiva sulle vicende relative all’applicazione della legge Severino al giudice ordinario (che nel suo caso il 23 agosto aveva sentenziato la sospensione del decreto del prefetto), evidenzia nello specifico come il Tar, di fatto, “ha totalmente ignorato l’oggetto della richiesta di sospensiva”. Spiega infatti Fasano che era stato chiesto al Tar di  stabilire se la convocazione del consiglio comunale, fatta senza aver invitato alla prima riunione di  insediamento e convalida degli eletti, il sottoscritto consigliere comunale proclamato eletto, era o meno valida”.

Ma per Fasano, che giudica anche nell’alveo della sua competenza giuridica l’ordinanza, il Tar avrebbe “eluso” totalmente quanto richiesto. L’ex candidato sindaco di Gallipoli Futura rammenta anche che “era stato chiesto al Tar di rilevare il vizio per la mancata convocazione di un consigliere e di dichiarare nulla la seduta e di conseguenza tutti i provvedimenti deliberati in quella sede per vizio genetico". Ma anche per tale richiesta Fasano ritiene che il Tar non abbia “detto nulla in merito”. Fasano rende noto anche che il 5 settembre scorso, l'avvocatura distrettuale dello Stato, per conto del prefetto, ha presentato "reclamo" al Collegio, contro l’ordinanza di sospensione emessa dalla presidente, Piera Portaluri, la cui discussione è stata fissata per il prossimo 23 settembre.

“Alla luce di tutto ciò comunico di non voler recedere di un millimetro da tutto quanto sto facendo per tutelare il diritto di quel 49 per cento di cittadini che hanno liberamente manifestato il loro consenso verso la mia persona a vedermi loro consigliere comunale”. E in attesa della convocazione della nuova seduta del consiglio comunale che Fasano ritiene “avvilito e mortificato da atti che sfregiano la democrazia e la legalità”, il consigliere dell’opposizione gallipolina ribadisce di voler impugnare al consiglio di stato l’ordinanza del Tar “straripante di illegittimità e abnormità” e nel contempo di essere al lavoro per preparare la costituzione dinnanzi al collegio della prima sezione del tribunale civile per “riaffermare tutto quanto deciso dalla giudice Portaluri”.

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