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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Paranze in porto per un mese, scatta il fermo della pesca

La attività di pesca a strascico e volante verranno sospese da lunedì prossimo fino al due di ottobre. In ognuna delle dieci settimane successive, invece, si potrà uscire per mare solo per tre volte, quattro per il resto dell'anno

GALLIPOLI – Le paranze della Puglia meridionale resteranno in porto per un mese. Da lunedì tre settembre, infatti, entrerà in vigore il decreto ministeriale sul fermo pesca nelle acque sotto la giurisdizione dei compartimenti marittimi di Brindisi, Gallipoli e Taranto. Il provvedimento serve a tutelare il mantenimento di un equilibrio biologico che garantisca una quantità di pescato adeguata nei mesi di normale attività.

Il periodo di sospensione della pesca a strascico e volante, per quanto riguarda i pescatori del Salento, terminerà' il due di ottobre; dovranno osservarlo anche le unità da pesca immatricolate nei compartimenti marittimi di Calabria, Campania, Lazio, Toscana e Liguria sino ad Imperia, in pratica tutte quelle che operano nel Mediterraneo meridionale e occidentale. Mentre la tecnica della pesca a strascico è nota, la caratteristica di quella volante è che una rete viene tesa e trainata da due imbarcazioni che seguono gli spostamenti dei branchi di pesce, essenzialmente azzurro.

Il fermo viene applicato a scaglioni: nei compartimenti da Trieste a Rimini è terminato il 27 di agosto (dal 16 luglio); da Pesaro a Bari rimane in vigore fino al 16 settembre (dal 6 di agosto). La Sardegna e la Sicilia, in quanto regioni a statuto speciale, disporranno una sospensione di almeno trenta giorni con proprio regolamento.

Non solo. Il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali ha anche disposto l’intensificazione delle misure del cosiddetto “dopo fermo”. Nelle dieci settimane successive al periodo di sospensione della pesca a strascico e volante, le imbarcazioni potranno uscire in mare solo tre volte a settimana, quattro invece a partire dall’undicesima.

Fino al 31 ottobre, inoltre, è prevista la sospensione delle attività di pesca entro le sei miglia o comunque su fondale inferiore a sessanta metri, in tutto l’Adriatico (tranne che nei compartimenti di Trieste e Monfalcone) fino a Mola di Bari.

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