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Carnevale rischia il flop. Barba lancia l’appello per salvare le sfilate

La 71esima edizione della manifestazione è a rischio per mancanza di fondi e sponsorizzazioni. Deserto il bando del Comune per l'affidamento della gestione ai privati. Il deputato chiama a raccolta la città e convoca assemblea

 

GALLIPOLI – Dopo settant’anni di coriandoli e sfilate, i carri allegorici e la storica manifestazione gallipolina sono a rischio. Senza danari e senza sponsorizzazioni. E con un bando pubblico del Comune concepito per esternalizzare l’organizzazione e la gestione dell’edizione 2012, andato miseramente deserto. Nessuna offerta concreta, e solo qualche timido approccio nelle seconda fase in cui gli uffici comunali hanno chiamato a raccolta direttamente enti, associazioni e società specializzate nell’organizzazione di eventi. E quindi la 71esima edizione del Carnevale di Gallipoli rischia di rimanere al palo. A pochi giorni dall’avvio ufficiale dell’accensione della tradizionale “focareddha” e con i giganti di cartapesta desolatamente stipati nei loro capannoni artigianali. Tutto in alto mare, o quasi. E il grido d’allarme e il malumore serpeggiante in questi giorni in città è stato subito udito in piazza del Canneto dal deputato cittadino Vincenzo Barba che ha deciso di smuovere le acque nel tentativo di salvare il salvabile. Come accaduto qualche tempo addietro con il Premio Barocco.    

“Restiamo esterrefatti dinanzi alla sola ipotesi che la tradizionale sfilata dei carri allegorici del carnevale gallipolino possa venire meno per motivi anche economici” dice in una nota l’imprenditore e politico autoctono, “e poiché tale malaugurata eventualità deve essere scongiurata, mi attiverò immediatamente, entro le prossime 48 ore, per convocare un’assemblea pubblica al fine coinvolgere chi ama Gallipoli, il folklore, il bello, gli entusiasmi e non se la sente di restare inerme e impassibile dinanzi a questo impoverimento culturale. Già da ora sono invitati a presentarsi i rappresentanti istituzionali, il mondo dell’imprenditoria, i papabili aspiranti amministratori, la società civile, le personalità della cultura, gli esperti organizzatori di eventi carnascialeschi cittadini, i gallipolini veraci, tutti gli uomini di buona volontà con pregressa esperienza in materia o meno”.

Ma con quali intenti e determinazioni? “Da questa assemblea” spiega il deputato cittadino, “dovrà uscire la determinazione, costi quel che costi, che la manifestazione  si deve fare. Per quest’anno al Comune di Gallipoli non si può chiedere nulla, dal momento che le ristrettezze di bilancio le impongono di stringere la cinghia e di indirizzare le risicate risorse economiche a problematiche sociali più urgenti e improcrastinabili. Per quest’anno deve essere la città, nelle sue articolazioni, a mettersi a disposizione dell’associazione organizzatrice, al fine di consentire lo svolgimento della gloriosa sfilata e gli eventi a corredo. Non immagino nemmeno che tale assemblea possa andare deserta, poiché è proprio in questa occasione che bisogna dimostrare il genio, il talento, l’inventiva, la capacità di amministrare e la disponibilità dei gallipolini, per scongiurare il black-out.

“Nel frattempo” conclude Barba, “proponiamo e auspichiamo che possa nascere finalmente la Fondazione Carnevale di Gallipoli, in grado di raccogliere tutte le forme di finanziamento possibili e immaginabili e consideriamo necessario che il prossimo governo cittadino si prodighi per il varo e la messa in atto di un progetto almeno quinquennale del Carnevale per evitare, da un lato, di ritrovarsi ogni anno con l’acqua alla gola e, dall’altro, di leggere sui giornali ipotesi sciagurate, che fanno non poco male a noi gallipolini e a tutti i salentini”.

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