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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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“Scarichi a mare e condotta ko. A rischio la stagione turistica"

La questione del recapito finale delle acque reflue del depuratore consortile di Gallipoli tiene banco tra i consiglieri regionali. Dopo la richiesta di un’informativa del gruppo Pdl, Negro (Udc) chiede audizione in Commissione

GALLIPOLI - Mentre in mattinata si è consumato il sopralluogo tecnico di Aqp, Regione, Comune e Consorzio di bonifica (presenti anche due tecnici di Sel e della Lipu)  lungo il litorale nord e la piattaforma depurativa di Gallipoli, il nodo dello scarico a mare e dei relativi divieti di balneazione tengono banco anche in Consiglio regionale. E il tutto anche a seguito della recente ordinanza della quinta sezione del Consiglio di Stato che si è espressa sul ricorso in appello della Regione contro la sentenza del Tar di Lecce sul nodo della condotta sottomarina e dello scarico sottocosta. Pronunciandosi sui ricorsi in appello presentati dalle Regione Puglia contro il Comune di Gallipoli e l’azienda turistica Niccolò Coppola srl, i giudici amministrativi di Palazzo Spada hanno sì decretato la sospensiva limitata sulla sentenza del Tar del febbraio scorso relativa alla realizzazione di una condotta sottomarina, ma hanno, nel contempo, mantenuto integra l’obbligatorietà della stessa Regione Puglia, della Provincia di Lecce e dell’Autorità Idrica pugliese a porre fine al problema dello sversamento sottocosta dei reflui provenienti dall’impianto di depurazione consortile dei comuni di Gallipoli, Alezio, Sannicola e Tuglie.

E la questione resta aperta, con i proclami della Regione sul potenziamento dell’impianto di affinamento delle acque reflue (con fondi da reperire per 4milioni di euro), il plauso della compagine cittadina di Sel su tale soluzione e sulla fattibilità della fitodepurazione, e il nodo del recapito finale  e dello scarico a mare che non trova ancora una via d’uscita concreta. L’ex assessore e consigliere regionale Fabiano Amati, sulla questione, aveva sollecitato la modifica urgente del Piano di tutela delle acque, necessario per avallare la realizzazione della condotta sottomarina ora però congelata dalla sospensiva del Consiglio di stato. “Il Consiglio comunale di Gallipoli” aveva precisato Amati, “espresse l’estate scorsa all’unanimità la richiesta di dotare lo schema idraulico di depurazione di una condotta sottomarina per il recapito. Tale proposta e modalità di ragionamento incrociava, ed accade raramente, l’interesse alla balneazione con le norme rigorose in materia di depurazione. Fu questa” concludeva l’ex assessore, “la ragione per cui all’epoca mi sentii in dovere di avallare, rappresentando il Governo regionale, la proposta della condotta sottomarina, che per rendersi operativa ha bisogno della modifica del Piano di tutela delle Acque e del reperimento delle risorse utili a realizzarla”.

Ma la situazione ancora di stallo ha mobilitato, bipartisan, i consiglieri regionali che tornano a chiedere con insistenza audizioni e confronti urgenti sulla depurazione in quel di Gallipoli e più in generale su tutto il territorio salentino e pugliese. Dopo le analisi tecniche del consigliere vendoliano Antonio Galati, nei giorni scorsi il gruppo consiliare del Pdl-Ppdt ha chiesto un’informativa sullo stato degli impianti. I consiglieri regionali del centrodestra Ignazio Zullo, Saverio Congedo, Aldo Aloisi, Antonio Barba, Andrea Caroppo, Mario Vadrucci, hanno rilevato che “pervengono molte ed autorevoli segnalazioni, ultima quella della Provincia di Lecce sul caso-Gallipoli,  sullo stato degli impianti di depurazione che sovente si stanno rivelando mal funzionanti, inadeguati ed obsoleti con il rischio concreto di arrecare gravi danni sia all’ambiente sia all’immagine della nostra Regione, soprattutto nella stagione a più alta intensità turistica. Pervengono altresì significative lamentele sui mancati coinvolgimenti in ordine a tali problematiche dei livelli amministrativi locali e provinciali. Crediamo pertanto che sia indifferibile una informativa dettagliata in Consiglio, o quanto meno nella Commissione competente, per la rapida assunzione di misure documentatamente risolutive”.

Oggi sulla questione condotta sottomarina e divieti di balneazione è tornato a lanciare l’allarme il presidente regionale del gruppo Udc, Salvatore Negro. “Lo scarico delle acque reflue in battigia e i conseguenti divieti di balneazione mettono a rischio la stagione turistica estiva che si è appena aperta per il Comune di Gallipoli” scrive in una nota il consigliere salentino, “per tale motivo chiediamo un’audizione urgente nella competente Commissione regionale dei soggetti interessati, Assessorato regionale all’Ambiente, Provincia di Lecce, Comune di Gallipoli, Aqp e Consorzi di Bonifica”. Il tutto anche in seguito alla decisione, richiamata da Negro, “del Consiglio di Stato che ha escluso l’obbligo, da parte della Regione, di realizzare la condotta sottomarina per lo scarico in mare delle acque reflue depurate. Tale decisione” continua Negro, “è non priva di conseguenze immediate e desta forte preoccupazione sia tra gli amministratori di Gallipoli che tra gli operatori turistici che rischiano di vedere compromesse le proprie attività. Le acque reflue, infatti, dovrebbero essere sversate sulla battigia solo dopo un super-affinamento, che al momento non c’è e per il quale ci vorranno tempi lunghi prima di arrivare alla realizzazione. Ciò comporterà una serie di divieti, tra cui quello di balneazione in uno dei tratti più belli e turisticamente gettonati della costa ionica pugliese, con danni di immagine che potrebbero essere irreversibili per l’intero Salento e la Puglia. Occorre perciò” conclude, “ricercare soluzioni alternative da realizzare in tempi brevi. Per questo invitiamo sin da subito il Governo regionale ad attivarsi alla ricerca di tali possibili soluzioni procedendo con immediatezza alla audizione dei soggetti interessati nella competente Commissione consiliare”.

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