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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Gallipoli, la guerra dei decibel miete nuove "vittime"

Ancora locali del litorale nel mirino di polizia, vigili urbani e corpo forestale. Sanzioni e richiesta di ritiro delle licenze avanzati per diverse irregolarità e musica oltre gli orari consentiti

Si potrebbe ribattezzare proprio così: la guerra dei decibel. Da una parte, il popolo di nottambuli che vogliono ad ogni costo fare le ore piccole; dall'altro quello di chi, nelle ore piccole, vorrebbe sentirsi stretto dalle braccia di Morfeo. Da settimane, ormai, è polemica dentro Gallipoli. Alcune lettere di villeggianti infuriati per il chiasso notturno sono state pubblicate sul nostro giornale on-line nelle scorse settimane ed hanno mosso l'attenzione anche di altre testate locali. Il problema, in questi casi, è cercare un giusto mezzo. La ragione finisce infatti per essere di tutti e di nessuno. Di chi ama il riposo e di chi sceglie una meta come Gallipoli proprio per le attrazioni che offre. E la questione diviene sempre più delicata.

Proprio per questo motivo, le forze dell'ordine locali sono in stato d'allerta. Il commissariato di polizia di Gallipoli cerca soprattutto di spostare l'attenzione verso chi sfrutta abusivamente le aree demaniali, trasformandole in pseudo-stabilimenti balneari, con annessi parcheggi non autorizzati. Nei giorni scorsi, una di queste strutture allestita in località "Baia Verde", lungo il litorale Gallipoli-Santa Maria di Leuca, era stata sottoposta ad un controllo amministrativo. Al titolare è stata contestata la violazione alle norme del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, con condanna al pagamento di una sanzione amministrativa da 516 a 3.098 euro: la struttura, secondo quanto accertato, si presentava priva delle norme di sicurezza necessarie; e diffondeva musica ad alto volume al fuori dagli orari consentiti. La polizia ha inoltre avanzato richiesta al Comune di Gallipoli di ritiro della licenza.

Stessa sorte è toccata adesso al titolare di altro stabilimento balneare di località "Padula Bianca", sulla litoranea Gallipoli-Lido Conchiglie, che ha ricevuto le visite degli agenti di polizia, insieme a quelle dei vigili urbani e del corpo forestale. Secondo le verifiche, l'area boschiva circostante era stata allestita con tavoli e panche. Ma non solo: è stato anche accertato che l'attività di "stabilimento balneare" era eseguita in assenza di permessi e che non era stato oltretutto autorizzato il cambio di destinazione d'uso di una parte del locale, adibito a deposito-laboratorio di alimenti e bevande.

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