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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Gallipoli scossa dal vuoto sotto i piedi

Nella zona colpita dalla voragine continuano ad evacuare i residenti, molti dei quali si lamentano della carenza di informazioni sull'effettivo pericolo causato dal franamento di via Firenze

La voragine di via Firenze si allarga. Sullo sfondo due palazzine fantasma di tre piani. Fino a giovedì abitate da 38 famiglie, 150 persone in tutto, bambini, genitori, anziani. Se ne sono andati lasciando il frigorifero acceso, la lavatrice ancora da fare, gli armadi pieni di vestiti. L'ultima volta che si sono affacciati dai balconi hanno visto tre auto inghiottite dalla bocca di pietra: uno sbadiglio della terra alle 19.30 di giovedì (l'episodio è riportato nell'articolo all'indirizzo https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=843). Che inghiotte in un solo boccone come moscerini i tre mezzi, fortunatamente senza passeggeri, solo parcheggiati ai bordi della strada. Ieri un altro respiro più profondo, con la cavità che si allarga di altri cinque metri. I palazzi fantasma crepano, i lampadari nelle case tintinnano, ma nessuno li sente.

Via Firenze è transennata. Nell'area possono avere accesso solo le forze dell'ordine, i vigili del fuoco, la protezione civile, i tecnici del Comune di Gallipoli. Dice un volontario che "ieri speleologi, vigili del fuoco, non saprei, qualcuno insomma è sceso giù e ha detto di aver visto che la galleria continua per un bel pezzo da quella parte - indica con un dito - verso l'inizio di via Firenze. Ma non mi sono meravigliato perché la zona la conosco bene. Andavamo a giocare da bambini sotto terra, giù nelle caverne che si perdevano a vista d'occhio".

Un pensionato afferma: "Il problema sono gli uffici tecnici del Comune. Non mi riferisco certo a coloro che vi lavorano oggi, ma tutti sappiamo che Gallipoli qui sotto è vuota. Mi chiedo come abbiano potuto negli anni Settanta, a quando più o meno risalgono gli edifici fatti sgomberare, dare il via libera, all'epoca, per la costruzione delle palazzine di questa zona".

E intanto gli inquilini delle abitazioni a rischio sgombrano. Hanno i volti increduli per quel che sta accadendo. Si passano i vestiti dai balconi. E' un via vai incessante di effetti personali che passano sotto gli occhi di tutti, volontari, poliziotti, vigili del fuoco, curiosi, residenti. Una giacca nella sua gruccia è stata appesa sull'uscio di una casa a piano terreno. Un armadio a cielo aperto diventano queste strade: via Galatina, che arriva dritta sullo squarcio di via Firenze.

A cinquanta metri dalla frana: "Vogliamo sapere cosa sta succedendo - sbotta un residente rivolgendosi al dottor Nicolì, il commissario di pubblica sicurezza di Gallipoli accerchiato dai residenti. Il dirigente cerca come può di tranquillizzare tutti: "Il pericolo è limitato solo a questa zona - dice - e stiamo adottando tutte le misure di sicurezza per frenare la frana".

"Ma noi vediamo i nostri vicini andar via con le valigie in mano, vorremmo essere informati costantemente del pericolo che corriamo - ribatte l'uomo al funzionario - perché le nostre abitazioni sono quelle che si attaccano a quelle fatte evacuare. E cos'è questa puzza di gas? Pare di capire che qui nessuno sa esattamente cosa succede sotto i nostri piedi. La notte non dormiamo per paura dei crolli".

"La mia presenza qui è per questo motivo - risponde il commissario - tentando di placare gli animi - e vi posso anticipare che presso il nostro commissariato da domani attiveremo un sportello informativo per tenere aggiornati tutti sulla situazione. Siamo sempre in stretto contatto con la Prefettura e ripeto nel dire che abbiamo tutto sotto controllo".

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