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Sarà battaglia per il Tribunale. “Sede di Gallipoli non può chiudere”

Il Comune ha scelto di ricorrere al Tar affidando l’incarico all’avvocato Pier Luigi Portaluri per fronteggiare la chiusura del palazzo di giustizia. Per il legale “è una sede vitale per lo smaltimento del contenzioso arretrato”

GALLIPOLI – La sede distaccata del Tribunale di Gallipoli non può chiudere i battenti. Almeno per il  momento. Troppo importante e strategica, e decisamente funzionale allo smaltimento del contenzioso giudiziario arretrato. E dopo l’annuncio dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Francesco Errico che con una recente delibera di giunta ha deciso di impugnare presso la giustizia amministrativa il decreto con cui il Ministro di Grazia e Giustizia ha decretato la chiusura del Tribunale gallipolino, ora è lo stesso legale incaricato di curare il ricorso ad annunciare battaglia. Il Comune di Gallipoli ha scelto di ricorrere al Tar  affidando l’incarico al legale Pier Luigi Portaluri. Il tutto per fronteggiare nelle stesse aule della giustizia stavolta amministrativa, il decreto del ministero della Giustizia dello scorso 8 agosto con cui la città bella non è stata individuata quale sede a servizio del Tribunale di Lecce per la trattazione delle cause civili pendenti, preferendole al suo posto lasciare operative le sedi di Maglie e Nardò.

Il tutto nonostante  già nello scorso mese di aprile l’amministrazione comunale e la Camera forense gallipolitana, al pari di altri Comuni sede di sezioni distaccate del Tribunale di Lecce, avessero manifestato al Ministero e alla stessa presidenza del Tribunale di Lecce la propria disponibilità a offrire gratuitamente i locali di via Quartini e piazza Ferrarese al fine di consentire la trattazione almeno delle cause già pendenti. Il Ministero della Giustizia però, come noto, ha ritenuto di scegliere le sedi delle sezioni distaccate di Nardò e di Maglie, rigettando di fatto la richiesta avanzata dal Comune di Gallipoli. E ora con la ripresa dell’attività giudiziaria e il caos logistico presso il Tribunale di Lecce per l’adeguamento ai nuovi tagli, i comuni “soppressi” (oltre a Gallipoli, già Casarano e Galatina) si giocano fino in fondo la partita con questi ricorsi al Tribunale amministrativo.  

L’avvocato Luigi Portaluri, annunciando l’affidamento dell’incarico da parte del Comune per difendere le ragioni della comunità gallipolina, ha sottolineato “la vitale importanza del mantenimento a Gallipoli della sede distaccata del Tribunale di Lecce per lo smaltimento del contenzioso arretrato. Questo per la collocazione geograficamente strategica di quel Comune che è situato in posizione assolutamente baricentrica rispetto all’intera area sudorientale salentina”. E il ricorso è già pronto per cercare di scardinare il taglio chirurgico al Tribunale ionico.   

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