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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Truffa on line con le case vacanza in affitto. E scattano tre denunce

Una quarantina di raggiri sul web, che hanno portato nelle tasche degli impostori, marito e moglie, e di un loro complice, parente dei due, tutti di Taranto, qualcosa come 30mila euro. I tre scoperti dalla guardia di finanza

GALLIPOLI – Una quarantina di truffe on line che hanno portato nelle tasche degli imbroglioni, marito e moglie,  e di un loro complice 25enne, parente dei due - tutti di Taranto - qualcosa come 30mila euro. Lui, L.L. le sue iniziali, 52 anni, sorvegliato speciale e quindi volto non certo nuovo alle forze dell’ordine e la moglie, A.S., 50enne, anche lei già nota, sono stati denunciati dalla guardia di finanza della compagnia di Gallipoli per associazione a delinquere finalizzata alla truffa. Identica l'accusa per il complice.

E cosa avevano escogitato i tre? Nel periodo di alta stagione turistica, con i vacanzieri, provenienti soprattutto dal Nord, nel pieno dunque della corsa per accaparrarsi una residenza estiva nel Salento, attraverso inserzioni sul web relative alla locazione di “case vacanze” a “Baia Verde” - la rinomata località balneare della cittadina jonica  - adescavano clienti inviando loro e-mail con allegati i contratti da sottoscrivere, salvo poi farsi spedire, con un vaglia postale veloce, il 50 per cento del corrispettivo pattuito, a titolo di caparra.

Otre il danno, la beffa.  Quando i turisti, a loro insaputa già belli e truffati, giungevano a Gallipoli per il periodo di vacanza concordato, scoprivano l’amara verità: l’abitazione era già occupata o utilizzata dal proprietario o, nelle peggiori delle ipotesi, inesistente.

I militari della guardia di finanza hanno avviato le indagini dopo aver ricevuto diverse denunce e tutte riconducibili alle vittime del raggiro,  compiute tra l’altro con le stesse modalità. E così, al numero delle ricevute di riscossione che i finanzieri hanno acquisito presso gli uffici postali tarantini, è stato accertato che le truffe messe a segno sono state circa quaranta, tutte riferibili alla stessa località balneare, per un ammontare di circa 30mila euro.

L’indagine ha avuto origine grazie alla telefonata al 117 da parte di una donna della provincia di Varese che, in procinto di partire per le vacanze, aveva contattato ripetutamente il fantomatico proprietario dell’appartamento per la conferma e, non avendo ricevuto risposta, aveva chiesto informazioni ai militari circa l’esistenza della villetta, temendo di aver subito un raggiro.

 

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