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Gallipoli

"I reali vantaggi della fitodepurazione e i costi della condotta per il depuratore di Gallipoli"

Comunicato Lipu "Litorale Ionico leccese" sui vantaggi della fitodepurazione e su suoi reali costi

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LeccePrima

 

La scelta del recapito finale dei reflui depurati dell'impianto di depurazione consortile di Gallipoli è una scelta molto delicata, che merita le più attente valutazioni e soprattutto, un dibattito scevro da faziosità, polemiche pretestuose e soprattutto pareri tecnici approssimativi. Il "treno" dei finanziamenti non crediamo possa ripassare nel futuro prossimo ed un eventuale errore di scelta nella soluzione da adottare avrà ripercussione sull'ambiente e sulla qualità di vita dei cittadini per decenni.

È per questo che, a seguito delle dichiarazioni del Sindaco Francesco Errico apparse sui quotidiani locali nei giorni scorsi, ci preme fare delle precisazioni, chiedere delle spiegazioni e aggiungere delle considerazioni rispetto a quanto fatto con un nostro precedente comunicato.

Ci pare di capire che, ora come ora, il depuratore inquini, ed è un fatto grave. Si parla di macchie marroni, di malfunzionamento. È chiaro che, a fronte di tale situazione, la condotta marina non migliorerà la qualità dei reflui. Se si inquina oggi sulla costa, si inquinerà domani, avendo speso 4 milioni di euro, a qualche chilometro dalla costa. Ci sembra quindi evidente che da questo punto di vista la scelta della condotta sia del tutto sbagliata e che la priorità sia il miglioramento delle prestazioni di un impianto intrinsecamente inadeguato.

Ci preme inoltre sfatare alcuni dati apparsi che tendono a dipingere la condotta come una soluzione a buon mercato rispetto ad una "lussuosa" fitoderazione.

Innanzitutto prendiamo atto con amarezza di come le valutazioni sui costi abbiano ancora un forte carattere "novecentesco". Quand'è che, a queste latitudini, vedremo una seria analisi costi-benefici sulle infrastrutture da realizzare? Nel quantificare i costi della condotta si tiene conto dei danni all'ecosistema marino? Si tiene conto del fatto che non migliora di una virgola la qualità dei reflui? Si tiene conto che non permette il recupero di una sola goccia d'acqua? NO!!! Incredibile e sconfortante!

Vogliamo inoltre smentire anche altri dati forniti dai fantomatici tecnici che hanno stimato dimensioni e costi della fitodepurazione. Si parla di un fabbisogno di ben 32 ettari per la realizzazione. Falso, assolutamente falso! Per un impianto come quello gallipolino dimensionato per 80.000 abitatnti equivalenti non si può dimensionare la fitodepurazione nella misura di 4 metri quadri ad abitante, e questo, i tecnici, se son davvero tali, lo sanno benissimo. In questo caso, infatti, la fitodepurazione non agirebbe da trattamento secondario, ma da trattamento terziario. In pratica la fitodepurazione non sostituirebbe l'impianto attuale, ma sarebbe aggiunta come ulteriore trattamento. Non arriverebbe nelle vasche di fitodepurazione il refluo riveniente dalla rete fognaria semplicemente soggetto a grigliatura, di sabbiatura, disolea tura etc., ma arriverebbe il refluo come oggi sfocia in località San Leonardo dopo la fase ossidativa e di sedimentazione dell'impianto attuale.

Quindi la fitodepurazione è qui proposta come affinamento utile soprattutto alla denitrificazione e ce n'è un gran bisogno di denitrificazione se si va a vedere la quantità di alghe verdi che hanno invaso il tratto costiero interessato dallo scarico. In questi casi i tecnici di tutto il mondo (perché dal Sud Africa all'Europa settentrionale la fitodepurazione è largamente diffusa) dimensionano gli impianti secondo il parametro di 1-2 metri quadri per abitante equivalente. Del resto a Melendugno sono bastati 8 ettari per un impianto di poco più di 40.000 abitanti equivalenti. I 32 ettari delineati dai "tecnici" sono quindi sicuramente il doppio di quanto possa servire… e i 9 milioni di euro si sono quasi dimezzati. La realizzazione dell'impianto di fitodepurazione a Melendugno, del resto, è costata circa 2 milioni di euro. Perché a Gallipoli, per un impianto che tratta appena il doppio del carico dovrebbe più che quadruplicare il costo? Se poi teniamo conto della famosa analisi costi-benefici allora per la fitodepurazione dobbiamo tenere conto anche della facile manutenzione, del recupero della risorsa idrica (che in queste aree a rischio desertificazione non ha prezzo), della creazione di uno spazio verde, del recupero di un'area degradata (eh si, cari tecnici, questo è un vantaggio!), del fatto che si evita di scaricare a mare.

Non si può infine ritenere inadeguata la fitodepurazione per i volumi in questione. La fitodepurazione sfrutta un processo naturale che si basa su un semplice dimensionamento degli impianti rispetto ai volumi. In più a Gallipoli l'impianto è già dotato di una fase di affinamento che tratta la metà del volume dei reflui e questo potrebbe ridimensionare la fase di fitodepurazione.

Non vediamo altro che la fretta a giustificare la scelta della condotta e non crediamo che il nostro mare e la gestione di una risorsa importantissima come l'acqua si meriti la fretta come unico metro di giudizio e scelta.

La nostra associazione promuoverà al riguardo occasioni pubbliche di incontro e di informazione e si rivolgerà presso tutte le sedi istituzionali per scongiurare la realizzazione delle condotte marine e per contrastare una incomprensibile politica che spende milioni per depurare (male) l'acqua e che ora vuole spendere altri milioni per ributtarla a mare.

DEPURAZIONE NATURALE + RIUSO = SCARICO ZERO!

LIPU - "Litorale Ionico leccese"

web: www.lipusalento.it - www.lipu.it

mail: info@lipusalento.it

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