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Venerdì, 19 Aprile 2024
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IL CASO: Gallipoli, atleti sfrattati dalla palestra

Circa 200 giovani delle squadre locali di basket, volley e tennis tavolo non possono più allenarsi e giocare le gare interne nell'edificio di via Torino. Il consigliere Coppola scrive alla Provincia

Il malumore era serpeggiato già alla vigilia della nuova stagione agonistica da parte dei rappresentanti delle squadre gallipoline che partecipano a quelli che, ingiustamente, vengono etichettati come sport e campionati "minori". Un urlo di dolore frammisto a frustrazione di chi, pur producendo risultati sportivi di tutto rispetto, è obbligato a dare forfait per assenza di fondi, di sponsor costanti a supporto, di istituzioni pubbliche sensibili e disposte a risolvere le problematiche esistenti. E come se non bastasse, i circa 200 giovani allievi che compongono in ordine sparso le formazioni di pallacanestro, pallavolo e tennis tavolo di Gallipoli, ora sono anche senza palestra. O meglio sono stati letteralmente "sfrattati" dall'edificio di via Torino, di pertinenza dell'Istituto Socio-psico pedagogico, che in questi anni ha rappresentato l'unica struttura sportiva cittadina omologata dalle singole Federazioni per disputare le gare di campionato tra le mura amiche. Da quest'anno la musica è cambiata, e oltre alla penuria del sostegno finanziario pubblico e privato, i sodalizi sportivi cittadini si sono visti privare anche del loro campo amico utilizzato per gli allenamenti e le gare casalinghe.

La decisione collegiale è stata assunta dal Consiglio d'Istituto dell'ex Magistrale e ratificata dal preside alle squadre locali. Da quest'anno niente più palestra a disposizione. La struttura deve restare solo appannaggio degli studenti. Alla base della decisione problemi vecchi e nuovi già evidenziati anche lo scorso anno e poi superati. Problemi legati alla gestione della palestra, di competenza della scuola, ma soprattutto al rispetto e alla pulizia dei locali e del parquet. Accuse che si rimbalzano (o se preferite si rimpallano) e che le società sportive rigettano puntando il dito invece sulla mancanza assoluta di manutenzione dell'impianto da parte degli organi preposti. Una situazione al limite del paradosso, tenuto conto del fatto che Gallipoli non ha ancora un palazzetto dello sport degno di questo nome dopo la perdita, nel corso degli anni, anche dei finanziamenti ad hoc predisposti del Credito sportivo e garantiti dal senatore azzurro Chirilli e naufragati per la mancata attivazione progettuale del Comune.

A suonare il campanello d'allarme, per primo, Silvano Cataldi, direttore tecnico della Tennis tavolo Gallipoli, che ha chiesto spazio agli organi di informazione "per portare all'attenzione dell'opinione pubblica lo stato di abbandono, da parte degli enti preposti, della compagine locale". Uno stato pagato molto caro, visto che ha comportato la rinuncia al campionato di serie B femminile nazionale, vale a dire del titolo Coni più alto di cui si poteva fregiare la città. "E come se non bastasse" ribadisce Cataldi, "anche il Magistrale, nella cui palestra sino allo scorso anno ci siamo allenati, ci ha chiuso le porte negandoci la disponibilità per l'utilizzo e quindi per svolgere regolarmente gli allenamenti necessari per la preparazione e lo svolgimento del campionato maschile di serie D". A ruota anche l'accusa circostanziata del presidente della A.S.D. "Nuova Pallacanestro Gallipoli", Antonio Lenucci che fa eco anche al responsabile del Volley Gallipoli, Giorgio Cacciatori. Tutti ora con il problema comune di dover giocare "fuori casa" anche le partite interne. E cercare ospitalità in altri comuni per gli allenamenti settimanali. "Ora è accaduto", dice Lenucci, "che alla vigilia dei campionati, ai quali le società di Basket e Pallavolo si sono già iscritte, il Consiglio di Istituto, pare su suggerimento del Dirigente scolastico, ci ha negato l'autorizzazione ad utilizzare la struttura dell'Istituto pedagogico". Con tutti i relativi problemi per la società e per i ragazzi costretti ad emigrare in qualche palestra di un altro paese. "Eppure" conclude Lenucci, "credo che aver raccolto 150 ragazzi intorno ad un pallone e al sicuro di una struttura sia in perfetta sintonia con quanto perseguito dalle Istituzioni. Ma così va il mondo!".

Una situazione preoccupante e della quale è stato investito anche il consigliere provinciale, Giuseppe Coppola che sollecitato un intervento risolutore della Provincia. Scrive Coppola: "In seguito alle ripetute sollecitazioni di alcuni giovani sportivi di Gallipoli e dai riscontri delle notizie riportate dalla stampa locale ho appreso che da quest'anno la palestra dell'Istituto Magistrale di via Torino non è stata messa a disposizione delle associazioni sportive di pallacanestro, pallavolo e ping pong per lo svolgimento delle relative attività agonistiche. Una decisione, quella assunta dal Dirigente scolastico e dal Consiglio d'Istituto, che ritengo lesiva nei confronti delle giovani generazioni gallipoline che vorrebbero continuare a svolgere la loro attività sportiva, ma che allo stato dei fatti non possono allenarsi ne disputare le gare casalinghe nell'unico luogo oggi designato ad accogliere i sodalizi cittadini di basket, volley e ping pong in assenza di un palazzetto dello sport. Per questo ho sollecitato un intervento urgente dell'Assessore provinciale allo Sport e all'Edilizia scolastica e impiantistica sportiva, Salvatore Capone, al fine di convocare un incontro tra le parti - assessore provinciale, dirigenza scolastica e rappresentanti delle associazioni sportive- per dirimere quanto prima la questione, tenendo conto anche del fatto che sono già iniziati i relativi campionati e della funzione educativa e sociale che svolgono i cosiddetti sport ‘minori' sul territorio di Gallipoli e dell'intera provincia".

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