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Il Castello apre le sue porte. Il prefetto inaugura il presidio della cultura

Banda musicale, autorità, tratti storici e prima visita guidata per la nuova era del maniero che sarà gestito per cinque anni dai privati. Perrotta e Barbanente tagliano il nastro. Allestita la mostra del cinema. Errico: "Evento storico"

GALLIPOLI  - Il clima caldo e lussureggiante della grandi occasioni. Per chiudere un’era. E aprire il castello di Gallipoli, con le note di accompagnamento della banda musicale, l’accoglienza di riguardo per le autorità e il prefetto Giuliana Perrotta in testa, “scortata” dall’ingresso del centro storico sin nel cuore dell’ex mercato coperto e sulla soglia dell’accesso al maniero. E il taglio inaugurale che schiude le porte della fortezza adagiata sul mare alle visite guidate, alle mostre e agli eventi culturali.  Espugnata dal degrado e dall’incuria e ora aperta ad nuova vita. Proiettata verso nuovo orizzonti, in attesa del recupero funzionale e integrale da tutti auspicato. Le sale del castello angioino tornano fruibili e affidate nelle mani dell’associazione temporanea di scopo che ne curerà la gestione per i prossimi cinque anni e formata dall’agenzia di comunicazione Orione di Maglie e la società cooperativa Sistema Museo di Perugia, in collaborazione con la cooperativa Kalecò. E anche lo stesso prefetto di Lecce, Giuliana Perrotta, che ha tagliato in simbiosi con l’assessore regionale Angela Barbanente il fatidico nastro inaugurale, è rimasta alquanto estasiata nella sua visita, in compagnia del sindaco Francesco Errico e degli amministratori, tra i meandri e la sala ennagonale del castello. Dai presidi della legalità al presidio della cultura e della storia il passo in terra gallipolina è stato anche questa volta significativo.   

Ma dopo la cerimonia istituzionale, tra i corposi cenni storici scanditi dallo studioso gallipolino Federico Natali, i saluti istituzionali e i passaggi più significativi sulle opere di recupero funzionale e le prospettive di rilancio da parte del coordinatore generale Luigi Orione Amato, e del direttore artistico,  Raffaela Zizzari è già tempo di guardare al futuro. Il tricolore sventole radioso sul torrione del baluardo angioino, annunciando la rinascita turistica e culturale della fortezza gallipolina. A consuntivo si potrà capire se l’affidamento, tramite gara pubblica, alla collaborazione privata avrà lasciato in dote gli effetti positivi sperati perseguiti dall’amministrazione comunale. Il precedente della gestione del castello di Otranto è già una considerevole garanzia. Da subito nelle sale, nei torrioni, nelle gallerie e nei corridoi del maniero della città bella troveranno ora posto mostre e produzioni culturali. Uno spazio per iniziative di respiro internazionale. Ripartendo da dove “eravamo rimasti”. Dai fasti di oltre un trentennio addietro quando almeno nel torrione centrale le iniziative di spessore curate da Fernando Cartenì e dal Festival di Casa Nostra, e dall’allora club di Gallipoli Nostra e altri sodalizi cittadini, avevano avviato la fase della fruizione culturale e pubblica.

“E’ con grande orgoglio e soddisfazione che abbiamo vissuto l’apertura al pubblico del castello di Gallipoli. Una data che si può definire storica per la nostra città” dice il sindaco Francesco Errico, “uno degli obiettivi principali di questa amministrazione, fin dal nostro insediamento, è stato quello di restituire dignità all’antico maniero, lasciato per anni all’incuria dopo essere stato utilizzato per decenni come deposito del Monopolio di Stato e sede dalla Guardia di Finanza. Abbiamo però dovuto fare i conti con il patto di stabilità e con le scarse risorse disponibili per impostare un'adeguata politica di restauro dei beni storici e di rilancio culturale in generale. I beni culturali” aggiunge il sindaco, “come è noto richiedono per il restauro e la manutenzione ingenti somme, impossibili da reperire attraverso i fondi a disposizione del Comune. Da qui l’intuizione di affidare il castello ad una gestione temporanea privata attraverso la quale realizzare, con un’azione congiunta e unendo le risorse, una parziale ristrutturazione al fine di renderlo fruibile”.

Le immagini dell'apertura del castello

E dalla riapertura del castello potrà arrivare, secondo gli intendimenti dell’amministrazione comunale, un nuovo grimaldello per innalzare l’attrattività turistica della città bella. “Siamo convinti che il raggruppamento che gestirà temporaneamente il castello” dice in tale direzione il sindaco Errico, “saprà garantire qualità e competenza e far entrare il monumento in un circuito internazionale con la conseguente risonanza anche sulla città. Colgo l’occasione per ringraziare la società Orione, il suo rappresentante, e l’architetto Raffaela Zizzari per il lavoro svolto in questi mesi, per la collaborazione costante con l’amministrazione e per il dialogo continuo, a volte aspro, ma sempre animato da ambo le parti da spirito costruttivo e con obiettivi comuni. L’intervento effettuato non è un restauro integrale del monumento” spiega in conclusione il primo cittadino, “che richiederebbe ben altre risorse per ritornare agli antichi splendori, ma si configura come un primo concreto e determinante passo in tale direzione. In tal senso giova ricordare che sono stati già intercettati fondi per oltre 500mila euro per il rifacimento della rampa del castello e di tutta la parte inferiore del torrione”. 

E già da oggi con orario continuato dalle 10 alle 24 (e sarà così per tutto luglio e agosto) si è dato il là alla nuova apertura e alla visite guidate, che in presenza di mostre ed eventi, prevede un ticket di 5 euro per i turisti. In seguito per le altre manifestazioni ospitate verrà comunicato, dalla società di gestione, l’eventuale prezzo del biglietto. Per le sole visite guidate, in mancanza di eventi, rassegne, o spettacoli il ticket sarà quello previsto negli accordi in convenzione con il comune fissato sui 2 euro. Sino al prossimo 28 settembre le sale del castello gallipolino ospiteranno la mostra “ Scatti di cinema, la Puglia al cinema”, realizzata da Apulia Film Commission e curata da Daniele Trevisi. Sono passati appena quattro anni dalla prima edizione della mostra allestita per la prima volta nel 2010 alla Mostra del Cinema di Venezia. Dopo il successo dell’anteprima veneziana, sono stati diversi i luoghi che hanno accolto la mostra itinerante, anche fuori dal territorio regionale e nazionale.

In questi quattro anni, grazie anche al lavoro di Apulia Film Commission, la Puglia ha ospitato numerose produzioni audiovisive nazionali ed internazionali. Ed è per questo che la Fondazione, ha deciso di riproporre un'edizione aggiornata della mostra con nuove e inedite fotografie di film che si sono avvicendate sul territorio in questi ultimi quattro anni, con un allestimento composto da circa 70 fotografie scattate durante la lavorazione dei film di Alessandro Piva, Edoardo Winspeare, Pupi Avati, Sergio Rubini, Mario Martone, Ferzan Ozpetek, Giovanni Veronesi, Daniele Ciprì, Pippo Mezzapesa, Giacomo Campiotti, Leone Pompucci, Ermanno Olmi, Eugenio Cappuccio. Fotografie scelte con l’idea di mostrare le location, i protagonisti e i backstage. La mostra vuole creare, infatti, un viaggio nel territorio pugliese attraverso le immagini dei film. Un percorso in cui vengono sottolineati tutti gli elementi caratterizzanti della Regione: la natura, il mare, le architetture, i colori, i centri storici e la particolare luce che ha sempre incantato i registi di tutto il mondo.

Inoltre è  allestita anche la rassegna collaterale “Emporio di Puglia” che offrirà inconsuete esplorazioni del territorio pugliese, attraverso un ricco programma di mostre ed eventi, dall’originale sperimentazione delle potenzialità della cartapesta di Francesca Carallo, alla forza materica delle ceramiche della Bottega Vestita, dalla poetica artistica di Beppe Labianca agli incontri d’autore con i registi e gli addetti ai lavori dei film in mostra. Un susseguirsi di concerti en plein air, ma anche laboratori didattici per grandi e piccini. 

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