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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Polizze false nel Casaranese: le vittime dell'assicuratrice sono almeno 100

Dopo quattro mesi, le indagini sulle presunte truffe da parte di una ex subagente di Generali Ina Assitalia hanno evidenziato un centinaio i malcapitati, per un danno di circa 350mila euro. E, intanto, sono spuntati anche dei "bond" spacciati dalla donna: fogli di carta A4, che avrebbero dovuto fruttare denaro alle vittime

LECCE – Le indagini sulle truffe relative a false assicurazioni nell’hinterland casaranese, che hanno fatto finire il nome di un’assicuratrice gallipolina nel  registro degli indagati, R.D.V., di 51 anni, hanno fatto emergere 13 denunce cumulative e un raggiro nei  confronti di cento clienti. Furono alcune segnalazioni da parte delle vittime a incastrare la subagente, ormai ex dipendente di “Generali Italia Assitalia” di Casarano.

A distanza di alcuni mesi, la Generali Italia Divisione Ina Assitalia, assieme a  due ispettori contabili, in collaborazione con l’agente generale di Casarano, Raffaele Azzariti, e con i carabinieri di Gallipoli, hanno ricostruito e accertato i nominativi dei clienti truffati per  una cifra che si aggira attorno a 350mila euro di premi intascati dalla 51enne.  

Le denunce da parte della compagnia assicurativa ammontano a circa 13. Non solo contrassegni fotocopiati a colori e quietanze vita contraffate,  delle quali la compagnia assicurativa risarcirà gli ignari clienti – ma anche dei cosiddetti "bond"  fogli di carta formato A4, malamente assemblati, riportanti il vecchio marchio della compagnia Ina Assitalia,  rifilati un po’ a tutti per importi da 2mila euro ciascuno.

Di questa sorta di titoli spacciati dalla 51enne a numerose potrebbero esservene diversi in giro. Il discorso, su questi foglietti volanti sarà più critico: i malcapitati non potranno essere risarciti dall'assicurazione. Si tratta, praticamente, di carta straccia non essendo firmata da nessuno, neppure dal cliente e con il  solo importo presunto a scadenza a due mesi per ben € di duemila e 200 euro. Il tutto spesso pagato in contanti, modalità non consentita dalla legge vigente nel settore assicurativo, o con assegni non intestati. A partire dal 16 maggio, le segnalazioni delle truffe, si susseguirono in maniera preoccupante. Fino a quando, quelle informazioni, giunsero negli uffici della Procura della Repubblica di Lecce, nei quali fu poi aperto un fascicolo.

Oltre alla stessa filiale assicurativa di Casarano, ad essere truffata sarebbe stata anche la sede di una banca di Gallipoli, dove la donna aprì un conto, per iniziativa persona e senza alcuna autorizzazione, intestandolo all'agenzia che poi la sospese dal propri servizio, dopo anni di incarichi e collaborazione basati sulla fiducia.

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