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Sabato, 20 Aprile 2024
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L’Errico bis cerca una nuova Giunta. Ed è scontro anche tra i fittiani

Dopo aver ufficializzato in consiglio l’azzeramento dell’esecutivo Errico spera nel recupero del Pd. Verifica in atto e rinvio delle linee programmatiche tra le contestazioni delle opposizioni. Antonio Barba sconfessa l’appoggio annunciato da Di Mattina

GALLIPOLI - L’Errico bis prova a restare a galla e a riformulare una nuova giunta. E a far ripartire l’intesa del buon governo che non sembra poter prescindere dall’appoggio amministrativo del Pd che in seguito alle nomine in giunta autoreferenziali decretate dal sindaco aveva ritirato la fiducia e revocato l’assessore di riferimento, il vicesindaco Antonella Greco. E così il sindaco Francesco Errico ha giocato l’unica carta possibile nella turbolenta situazione politica e amministrativa di questi giorni. Nell’ambito dell’assise comunale ha ufficializzato l’azzeramento della giunta in carica per riaprire le porte ad intese e confronti. Per ricucire gli strappi possibili e recuperare in corsa l’appoggio del Pd che ora non avrebbe più pretesti per tornare organico al governo di salute pubblica dopo la revoca degli assessori  contestati, Sandro Quintana e Mery Cataldi, insieme agli altri due componenti dell’esecutivo anch’essi azzerati, ovvero Antonio Piteo e Giovanni Fiore.

L’ennesimo rinvio sulle determinazioni delle linee programmatiche di fine mandato (con il voto anche dei consiglieri Pd, Enzo Mariello e Paolo Piccolo, rientrati in aula dopo l’uscita iniziale e anche dei consiglieri Salvatore Di Mattina e Cosimo Chianella e Totò Guglielmetti) dopo la proposta avanzata dal capogruppo della civica con Errico sindaco, Attila Piccolo, ha riproposto ora una nuova verifica già in atto. Che sarà breve, anzi brevissima. Entro la prossima seduta dell’assise già convocata per giovedì 30 luglio e incentrata sul bilancio di previsione. Rinvio e nuove manovre in atto non certo gradite alle opposizioni che hanno a lungo contestato le lungaggini e il modus operandi del sindaco e inviato i consiglieri del centrodestra che hanno inteso sottoscrivere l’appoggio all’Errico bis a giocare a carte scoperte. E così è stato. Alle doglianze manifestate dai consiglieri Rosario Solidoro (I Pugliesi), Luigi Suez che ha ritenuto poco pertinente il rinvio richiesto dal gruppo consiliare del sindaco Errico in attesa del varo della nuova giunta, Titti Cataldi e Antonio Barba, hanno fatto seguito i “chiarimenti” incalzati richiesti dai consiglieri dissidenti dell’Udc, Luigi Caiffa e Giancarlo Padovano che hanno chiesto di esplicitare la formazione della nuova maggioranza. Presa di posizione alla quale hanno fatto da contraltare gli interventi del consigliere Di Mattina e di Cosimo Chianella che superando e andando “oltre” gli  steccati dei gruppi politici hanno inteso ribadire chiaramente la condivisione al programma di larga intesa sul quale verte l’Errico bis e al quale i due esponenti del centrodestra si sono detti pronti a dare sostrato anche senza rappresentanza in giunta e rivendicando solo un reiterato impegno per il bene della città.

Un intervento, in particolare quello di Di Mattina, che ha parlato in nome e per conto del gruppo di Oltre con Fitto, contrastato subito dal consigliere Antonio Barba che ha stigmatizzato la presa di posizione personalistica del già consigliere provinciale: “Di Mattina non può parlare in nome del gruppo di Oltre con Fitto, noi non appoggiamo nessun governo fallimentare legato al sindaco Errico”. Scontro nello sconto. E anche la consigliera di Tutto Cambia, Assunta Cataldi ha ribadito il suo no ad un governo allargato a pezzi del centrodestra: “Di Mattina parla solo da imprenditore mentre in Consiglio comunale devono valere i principi e le appartenenze politiche. L’Errico bis non deve essere un inciucio e deve rimanere nell’ambito del centrosinistra”. Un orientamento insito anche nell’interveto del consigliere Paolo Barba (Volta la carta) favorevole al rinvio dopo l’azzeramento per conoscere quali consiglieri supporteranno l’Errico bis e caldeggiando la prosecuzione dell’esperienza del centrosinistra gradita anche al Pd. Ora la palla passa nuovamente al sindaco Errico pronto a mettere mano alla nuova giunta e secondo il proprio intendimento ripartire dall’intesa dei dieci. “Credo che il rinvio, per altro solo di pochi giorni delle linee programmatiche sia un atto politico da apprezzare” dice il primo cittadino, “alla luce delle frizioni in seguito alle nuove nomine in giunta per rasserenare gli animi ho azzerato la giunta e ora ho necessita di un po’ di tempo per verificare se quel documento programmatico firmato dai dieci consiglieri è ancora valido o meno. Di certo se non ci sarà intesa e condivisione sarà il primo a dimettermi”.

Ripartire dall’intesa programmatica e dai dieci consiglieri che hanno sottoscritto quel documento per il varo dell’Errico bis. Con il rientro del Pd e il sostegno garantito da Salvatore Di Mattina e Cosimo Chianella. E convincendo Salvatore Guglielmetti a fare un passo indietro sull’indicazione del suo referente in giunta, la già consigliere comunale a Sannicola, Mery Cataldi. La sfida del sindaco Francesco Errico riparte da qui. Anche se il nodo rimane anche quello di capire il ruolo dell’Udc e dei dissidenti della prima ora, Luigi Caiffa e Giancarlo Padovano, che il primo cittadino non intenderebbe reintegrare nella nuova maggioranza e che spingono per ricostruire un’alleanza del centrosinistra puro. E dopo l’azzeramento dell’esecutivo e il rinvio del voto sulle linee programmatiche ora il primo cittadino ha fretta di chiudere i giochi. O in caso contrario di presentare le sue dimissioni e andare a casa.

Nuovo attacco di Vincenzo Barba: “Per il bene di Gallipoli…meglio il voto”

“Per quanto bene vogliono a Gallipoli la stanno ammazzando”. A parlare è ancora una volta l’ex senatore e sindaco Vincenzo Barba che non risparmia critiche alle nuove manovre in corso per scongiurare la crisi amministrativa e tenere in sella l’amministrazione del sindaco Errico. Stigmatizzando l’amore e il bene per Gallipoli reiterato da più parti dagli esponenti politici impegnati a gettare le basi per il governo di salute pubblica dell’Errico bis, l’ex parlamentare gallipolino invita senza mezzi termini a riconsegnare le sorti della città al responso delle urne.          

“Per il bene di Gallipoli, l’Udc, con Padovano e Caiffa, si cosparge il capo di cenere, torna piangente dal sindaco Errico, chiede scusa e prova a fare la pace. Magari con un posto in Giunta. Per il bene di Gallipoli, Sandro Quintana e Mery Cataldi da Sannicola sono disposti a sacrificarsi mettendo a disposizione la propria esperienza professionale, chiedendo di fare a tutti i costi gli assessori al Turismo e ai Lavori Pubblici della Perla dello Jonio” dice Barba, “e per il bene di Gallipoli, Toti Di Mattina sarebbe disposto a prendere la parola in Consiglio comunale e a comunicare al mondo intero di non chiamarsi più Di Mattina  Salvatore , pur di avere un riferimento in giunta con cui parlare di questioni ovviamente generali e non certamente personali”.

E ancora incalza la nota a firma di Barba “per il bene di Gallipoli”, il Partito Democratico di città, anche in perfetta distonia con le direttive categoriche e i diktat delle segreterie provinciale e regionale, sarebbe disposto a riprendere il cammino interrotto dopo lo sfondamento a destra del primo cittadino, a patto che, però, Errico chieda scusa per l’eccessiva autonomia con cui aveva brigato con certi personaggi della fazione opposta e metta al varo una giunta chiaramente rossa. Per il bene di Gallipoli, il primo cittadino, Francesco Errico, sarebbe disposto a rimanere così, a galla, pur di continuare a conservare l’appellativo di sindaco, quasi che il titolo di dottore non gli sia sufficiente” Dalla premessa ricostruita sarcasticamente da Barba all’interrogativo mosso agli amministratori in carica: “Possibile che, con un semplice scatto di dignità, non ci si renda conto che l’unico bene di Gallipoli, amministrativamente parlando, lo devono scegliere i gallipolini?” si chiede l’ex senatore.

Che aggiunge: “Se Errico, Quintana, Padovano, Di Mattina, Chianella, Antonella Greco sono convinti che la loro unione sia la risposta utile ai problemi della città, cosa costa presentarsi ai cittadini chiedendo la loro benedizione elettorale, contrapponendosi, a viso aperto e non tramando di nascosto nei corridoi di palazzo, a chi li ritiene, invece, la causa principale dell’immobilismo in cui versa la città bella? Bene” suggerisce Barba, “evitiamo farse che stanno rendendo la nostra città la barzelletta del Salento e ascoltate il consiglio del sottoscritto che certamente non vuole bene a Gallipoli così come lo volete voi, anzi nutre per la propria città un sentimento opposto al vostro: torniamo dai nostri abitanti per sapere come immaginano il futuro della città e da chi vogliono essere governati. Se vincerà la proposta di Errico, Quintana, Padovano, Di Mattina, Chianella, Antonella Greco, Mariello, Paolo Piccolo, ne prenderemo atto” conclude Barba, “e consentiremo loro di governare la città per altri cinque anni. Se la gente, stanca di certe improvvisazioni e di certe cattiverie, deciderà diversamente potremo sì metterci alle spalle questo periodo difficile per la nostra storia e pensare al bene vero di Gallipoli e dei gallipolini”.

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