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Giovedì, 28 Marzo 2024
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La casa per le vacanze non c'è: un raggiro da 800 euro dei "soliti noti"

Denunciati due individui di San Severo. A fine agosto hanno truffato alcuni turisti aquilani, affittandogli un'abitazione inesistente, genericamente indicata presso la Baia Verde, non senza essersi prima fatti accreditare i soldi su una carta di credito. I due sono abituali di questo sistema

GALLIPOLI – I presunti truffatori sono di San Severo, in provincia di Foggia, le vittime dell’Aquila, ma lo sfondo è lo stesso di sempre: Gallipoli. Sta ormai diventando una consuetudine, quasi un appuntamento fisso dell’estate, come avviene per certe discoteche o per i lidi più rinomati. Solo che in questo caso non si sta parlando di leciti divertimenti, ma d’illeciti affitti di case. Illeciti perché le case per le vacanze, per farla breve, non esistono se non in formato virtuale, sul web.

A distanza di tempo gli agenti del commissariato gallipolino sono dunque riusciti a chiudere il cerchio attorno a due persone della provincia di Foggia, C.C., 34enne, e C.A., di 31, che, a quanto pare, sarebbero adusi a questo genere di attività, avendo già pendenti altre segnalazioni in Procura per diversi casi analoghi. Insomma, un vero e proprio mestiere messo in piedi a discapito di chi, lavorando veramente, merita una giusta vacanza e invece si ritrova inghiottito in un vortice di rabbia. 

I due sono stati scoperti e denunciati per truffa e falso. La vicenda è nata la mattina del 26 agosto scorso, quando due turisti del capoluogo abruzzese si sono presentati presso gli uffici di polizia per raccontare le loro vicissitudini. Dopo aver preso contatto con un sedicente locatore, acquisendo un recapito telefonico tramite un sito specializzato nelle inserzioni per affitto di abitazioni, avendo ricevuto un codice Iban di una carta di credito prepagata, hanno versato il compenso pattuito, 400 euro a testa. Ed è stato il primo passo verso l’inferno.

Arrivati nella “Città Bella” già sognando spiagge e notti danzanti, si sono piuttosto ritrovati raggelati sotto il sole agostano perché il numero di telefono era improvvisamente diventato muto e, manco a dirlo, della casa – vagamente indicata in zona Baia Verde - neanche l’ombra. Di più: mai come in questo caso si può parlare di abitazione fantasma, perché di questa gli abruzzesi non avevano nemmeno una foto. L’unica immagine inserita sul sito, una generica del tratto di litorale.

Le indagini, anche di tipo tecnico, sono state condotte insieme alla Polfer della Capitale, infatti sono culminate con l’individuazione dei due foggiani presso lo scalo di Roma Termini. Ed è scattato il sequestro di numerose schede telefoniche e di carte di credito, fra cui quella della quale si erano serviti per imbrogliare i turisti aquilani.    

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