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La Città Bella in “campo” sulla Cnn grazie al presidente onorario rossonero

Con il contributo di Antonio Greco che ha raccontato, con l’ex portiere Dida, le emozioni della doppia finale con il Liverpool il nome di Gallipoli e del club milanista sono rimbalzati sul network internazionale

GALLIPOLI - C’è un motivo in più per gioire nella ripresa post emergenza coronavirus negli ambienti dei club sportivi gallipolini, sponda milanista, che nei giorni scorsi hanno proiettato all’attenzione mediatica internazionale il nome della città di Gallipoli oltre che a quello del Milan club cittadino. Tutto merito di una recente intervista richiesta e rilasciata alla Cnn, il network statunitense di caratura mondiale, da Antonio “Uccio” Greco, 75anni, uno dei pilastri della Gallipoli rossonera ed attualmente presidente onorario del sodalizio locale.

Un riconoscimento e un motivo di orgoglio per il club e per lo stesso presidente Greco che ha vissuto, quasi in parallelo, i mesi di lockdown con la stessa altalena di emozioni, purtroppo in negativo, con lo sconforto patito nella “maledetta” finale di Coppa dei Campioni del 2005 persa malamente dalla compagine milanista ai rigori contro i reds inglesi di Rafael Benitez nella folle notte di Istanbul. Due anni più tardi la rivincita del 2007 segnò tutta un’altra storia. Un girandola di emozioni contrastanti, tra striscioni celebrativi prima mestamente richiusi e due anni dopo srotolati, e che Uccio Greco ha sintetizzato nel passaggio: “dall’inferno al paradiso, senza ritorno”.

La ribalta internazionale per l’attuale presidente onorario e fondatore del Milan club e di riflesso diretto per la città di Gallipoli si presentata qualche mese addietro quando dal quartiere generale rossonero è giunta una richiesta al sodalizio cittadino di via Matteo Calò di fornire un'intervista di un tifoso speciale di proporre attraverso la Cnn International riguardante le finali di Champions del 2005 e del 2007. Ovviamente il prescelto non poteva che essere Antonio Uccio Greco, milanista gallipolino doc, che ha accettato di rispondere alle domande. E il suo racconto, accanto a quello di Paolo Agostinelli e del portiere brasiliano Dida, è stato parte integrante del contest pubblicato il 23 maggio scorso dal network americano. Con il nome anche di Gallipoli e del Milan Club che hanno avuto una bella risonanza in campo internazionale (qui l’intervista completa).

Antonio Greco, ma per tutti semplicemente Uccio, può essere ritenuto tifoso del Milan sin dalla nascita e nelle sue vene scorre sangue rossonero da sempre. Trascinato dalla irrefrenabile passione ha sempre seguito le gare e le vicissitudini della squadra del cuore e nel 1984, insieme ad un gruppo di amici appassionati dei colori rossoneri, è stato l’artefice  dell’apertura della prima storica sede del Milan Club Gallipoli del quale è stato presidente dal 1989 al 2002 e di cui, attualmente, ricopre la carica di presidente onorario. Ha girato tutto il mondo per tifare il Milan, arrivando anche a Tokyo per la Coppa Intercontinentale.

“Penso di poter dire di aver assistito a quasi 400 partite dal vivo, includendo tutte le finali di coppe europee disputate dal Milan, tranne quella del 1963” ricorda l’inossidabile Uccio. E pur essendo un tifoso del Diavolo non scoderà mai quella finale infernale di Istanbul: “Ho subito una specie di shock, tant’è che pensavo la partita dovesse ancora giocarsi” ricorda Greco, “al rientro in Italia non volevo scendere dall’aereo ed è dovuta venire una hostess per convincermi”. Di contro il riscatto paradisiaco, vissuto due anni dopo in quel di Atene, dove stavolta i rossoneri superarono per 2-0 gli inglesi conquistando il trofeo. “La rivincita del 2007 è stata indescrivibile” ricorda sempre nell’intervista Greco, “l’emozione e la gioia sono state enormi. Ho riaperto con gli amici del Milan Club Gallipoli quello striscione che era rimasto chiuso da Istanbul 2005 con le lacrime agli occhi”.

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