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Venerdì, 19 Aprile 2024
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La sfida di Petrucci: “In campo per combattere il malaffare”

Presentata la corsa e il programma dell'ex magistrato in pensione e della lista Gallipoli 2012. "Rigore, onestà e trasparenza. Ma il Comune non sarà un tribunale". Centro storico, rifiuti, portualità e tutela del mare le priorità

GALLIPOLI – In campo per segnare la svolta. Per combattere il degrado “fisico e morale” serpeggiante in una città abbandonata da troppi anni al suo ingrato destino cui la nomenclatura politica l’ha relegata. In campo per ripristinare ordine, legalità e cura amministrativa e per far sfilare alla Città bella quella “maglia nera” indossata impropriamente, e che ne evidenzia un’immagine turistica non all’altezza del suo blasone in termini di accoglienza, decoro e servizi. L’ex magistrato in pensione Aldo Petrucci, 72enne, scende in campo. Si presenta, e fa quadrato intorno alla sua squadra. Non solo con i sedici “baluardi della legalità”, candidati in corsa con la lista di riferimento “Gallipoli 2012” diretta emanazione dell’omonima associazione politico-culturale che al di là dell’esito elettorale resterà in auge. Ma anche con il supporto di tanti simpatizzanti e “lavoratori” silenziosi, pronti a sposare la causa. Curiosità e fragore nelle sale del Joly Park, ricolme di gente, dove nella tarda serata di ieri, l’ex magistrato ha  presentato la sua corsa elettorale. Solitaria, ma anche di spessore.

Spiega le ragioni di una scelta il candidato sindaco della civica Gallipoli 2012, prendendo le distanze da una gestione politica e amministrativa che “da diversi decenni ha anteposto gli interessi particolari a quelli generali della città e dei suoi cittadini”. Dissacrante e impietoso il giudizio sulla classe dirigente e politica gallipolina che ha portato al “naufragio dell’etica della responsabilità”. E il tutto ha portato allo scioglimento anticipato di ben due Consigli comunali e il rischio recente, e per fortuna scongiurato, di una nuova onta di un rompete le righe per presunte commistioni con la criminalità. “Ora è tempo della svolta” tuona Petrucci. Che lancia la sua sfida. Breve apparizione dei sedici candidati della lista, e poi si entra nel merito delle questioni e del programma. “E’ un progetto alto quello che proponiamo” evidenzia l’ex giudice Petrucci, “che ha l’ambizione di provocare una rivoluzione culturale che deve segnare il passaggio da prassi amministrative poco trasparenti a comportamenti pubblici corretti, tendenti a realizzare gli interessi generali nel rispetto dei principi di efficienza, legalità e buon andamento dell’attività amministrativa”. Spiega le ragioni di una scelta e fa leva sulla società civile l’ex magistrato gallipolino e sull’apporto “di tutti coloro che hanno a cuore le sorti della nostra città e sono pronti a sostenere un progetto di riscatto civile, elaborato con spirito civico, al di là del credo politico o delle appartenenze partitiche di ciascuno”.

Petrucci guarda avanti, e nel momento in cui qualche voce di troppo, prima della presentazione delle liste, ne annunciava il ritiro prematuro. Tutto falso e tendenzioso, come ribadito anche in sede di presentazione. E dove il candidato e l’associazione Gallipoli 2012, hanno ribadito di puntare in alto. E non tanto, o meglio, non solo sotto il profilo del risultato elettorale. Quanto in quello moralizzatore e di “svolta epocale delle coscienze” in terra gallipolina. Loda l’onorabilità politica e umana di Gino Schirosi ai tempi del ribaltone del Venneri ter, il candidato sindaco Petrucci. Mentre non lesina “rimbrotti” ai partiti quali il Pd e l’Udc che recentemente sono andati in “soccorso di un sindaco che era stato abbandonato dalla sua stessa maggioranza”. Così come non ritiene immune da colpe il Pdl che pur avendo preso le distanze dal Venneri bis e ter, “rimane pur sempre l’artefice dell’immobilismo del Venneri base”.   

SDC13483-2E sgombera il campo anche dalle facili “illazioni”, il candidato sindaco di Gallipoli 2012. Come quelle sulla sua presunta avversità contro il personale della Seta. Anche qui falsità dipanate gratuitamente secondo Petrucci: “Ho denunciato e denuncio l’anomalia di un Comune e della Seta che paga tre amministratori e di un Comune che figura nell’apparato della ditta dei rifiuti. Questo non dovrà mai più succedere. Biasimo una società che paga in ritardo i dipendenti che non riescono a onorare le rate di mutui e finanziamenti. Sono contrario alle inefficienze di questa società, e non sono contro i lavoratori che subiscono tale situazione, che sia ben chiaro a chi mistifica il contrario”. E incalza: “Il rigore e la trasparenza dell’attività amministrativa saranno le linee guide, ma questo non significa che palazzo Balsamo sarà trasformato in un Tribunale” chiosa Petrucci. Poi nel dettaglio si leggono e si enunciano le direttrici di un programma a misura di città e di facile e “decorosa” attuazione contro il degrado dilagante.

A partire dalla tutela specifica del centro storico e la spiaggia “libera” della Purità da affidare alle cure di cooperative locali e di giovani, al nuovo appalto per la gestione del servizio dei rifiuti, la difesa della vivibilità nei quartieri centrali e periferici. E l’impegno per la tutela del mare e la realizzazione degli impianti di fitodepurazione al servizio dei due depuratori, il piano traffico e lotta all’inquinamento acustico. Senza trascurare il reperimento di risorse per potenziare i servizi sociali, il Pug, i progetti di portualità turistica, il completamento delle infrastrutture per l’area industriale ed artigianale, reperimento di aree per insediamenti residenziali convenzionati e sovvenzionati ed iniziative dirette ad indurre lo Iacp per promuovere opere di ristrutturazione degli edifici, che in alcuni casi si presentano in stato di fatiscenza. Aspettando che anche per il castello Angioino si recuperi il tempo perduto e i fondi “distratti” verso il bacino di voti dell’ex mercato coperto. “Anche qui la dimostrazione che la democrazia partecipata non ha avuto alcun peso nelle scelte strategiche per la città” conclude Petrucci. E tra cartelloni pubblicitari mobili e annunci al megafono la corsa dell’ex giudice ha già preso il largo.    

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