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"Lidi chiusi a Gallipoli, un danno per l'immagine"

Il consigliere regionale dei Ds, Antonio Maniglio, sollecita l'intervento del presidente Vendola e dell'assessore Ostillio. Una delegazione di dipendenti incontra il commissario prefettizio

I guai del turismo pugliese: sul Gargano gli incendi, nel Salento la mala-burocrazia. E' quanto sintetizza in un intervento il consigliere regionale dei Democratici di sinistra, Antonio Maniglio, che spende qualche considerazione anche sulla contraddittoria vicenda che interessa la chiusura di alcuni stabilimenti balneari del litorale gallipolino. Sei in tutto le strutture colpite dal provvedimento del dirigente del settore annonario e Comandante della polizia municipale, Patrizio Giannone. A causa della mancanza di alcuni permessi amministrativi e sanitari propedeutici alle aperture estive dei lidi attrezzati. Autorizzazioni per altro chieste con nota ufficiale tra aprile e maggio scorsi da parte dei concessionari e che il Comune di Gallipoli e la Asl territoriale avrebbero già dovuto, abbondantemente, concedere. E invece nulla. E dopo le ispezioni della Capitaneria di porto prima, e dei vigili urbani, successivamente, per sei strutture balneari del litorale sud gallipolino è scattato il blocco. Anche se anche lo scorso anno, rammentano dal Comitato dei gestori dei lidi, le stesse autorizzazioni, sia amministrative che sanitarie, sono state rilasciate proprio nel mese di agosto. Alcuni dipendenti degli stabilimenti in queste ore hanno incontrato anche il commissario prefettizio in Comune. Si attendono sviluppi, anche se sembra che alcune delle autorizzazioni contestate siano già in fase di rilascio e a breve "notificate" ai gestori interessati.

Nel frattempo dopo l'intervento del consigliere regionale di Rifondazione comunista (articolo a lato) Piero Manni, proprio Maniglio ha chiamato in causa e a raccolta i vertici del governo regionale per trovare una soluzione immediata alla vertenza in atto sul litorale gallipolino. "E' incredibile la vicenda di Gallipoli, dove alcuni stabilimenti balneari sono stati chiusi per mancanza di autorizzazioni" esordisce Maniglio, "l'unico particolare è che chi doveva rilasciare le licenze, ossia il Comune di Gallipoli, non lo ha fatto nei tempi dovuti. E ciò nonostante le domande siano state presentate nei mesi di marzo e di aprile. Ci sarebbe da sorridere amaramente, di fronte a questo ennesimo caso di mala-burocrazia, se di mezzo non ci fossero i turisti, che hanno trovato chiusi gli stabilimenti per i quali avevano pagato anche l'abbonamento, e gli imprenditori locali". Un bel biglietto da visita per la Puglia terra di accoglienza, non c'è che dire. Lo rimarca lo stesso consigliere diessino: "E' evidente che vicende di questa natura hanno un effetto devastante sul nostro territorio. E nessuna strategia di marketing territoriale potrà supplire ai danni provocati da enti pubblici che accumulano ritardi, che non dialogano tra di loro e dicono, addirittura, cose opposte. Per questo motivo oggi ho presentato una interrogazione al presidente Vendola e all'assessore Ostilio per chiedere cosa intendono fare perché simili enormità, per il bene del turismo e del Salento, non si verifichino più". Risposte attese e che interessano non solo Maniglio, ma tutto il comparto turistico di Gallipoli e dintorni.

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