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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Mercato ittico “congelato” in commissione. Sel critica:“Troppa confusione”

L’amministrazione comunale vuole attivare la struttura all’ingrosso di via Lecce e studia il nuovo bando. In commissione pesca ascoltate le richieste di grossisti e cooperative ittiche. Esposito: “Chiarezza sui fondi per l’adeguamento”

GALLIPOLI  - Il futuro del mercato ittico all’ingrosso di via Lecce resta ancora da decifrare.  Con l’anno nuovo sembrava ormai avviato l’ennesimo tentativo di sbloccare il destino della struttura che campeggia all’ingresso della città. Dopo i locali dell’ex mercato coperto restaurato, l’amministrazione comunale, retta dal sindaco Francesco Errico, vorrebbe tentare di riavviare la corsa anche per la gestione della struttura all’ingrosso, in contrada San Leonardo, mestamente ancora inutilizzata. E dopo che la procedura di gara avviata circa due anni addietro dal commissario straordinario Mario Ciclosi (in esecuzione a quanto stabilito dal Consiglio comunale nel marzo del 2011) e la pubblicazione del relativo bando, hanno avuto esito infruttuoso.

Anche perché dopo i relativi sopralluoghi preliminari dei potenziali gestori privati, erano state “congelate” le stesse offerte avendo evidenziato l’inadeguatezza della struttura mercatale anche al fine del rilascio del nulla osta sanitario per avviare l’attività. E così la gara del 22 marzo del 2012 si era conclusa con un nulla di fatto e dichiarata deserta. Ma la volontà di attivare il mercato all’ingrosso non è andata mai in soffitta. Tant’è che la giunta comunale, in uno degli ultimi atti dell’anno appena archiviato, ha definito la riattivazione dell’iter per la pubblicazione di un nuovo bando di gara pubblica per la gestione della struttura mercatale dando esecuzione alla volontà ancora in auge dettata dall’assise civica. 

Ora la questione è passata al vaglio della commissione consiliare della pesca che nei giorni scorsi ha affettuato anche una seduta aperta al confronto con i commercianti all’ingrosso di prodotti ittici e le operative della pesca per discutere sul futuro di quel mercato. Con almeno due ipotesi ambivalenti per la sua attivazione tra l’esecuzione del nuovo bando pubblico per affidare la gestione a privati e la costituzione di un consorzio tra i grossisti e pescivendoli al quale affidare attività e gestione della struttura. Sulla questione però, a quanto sembra, regna ancora molta confusione. Il che non agevola la velocizzazione dell’iter procedurale. Ma tant’è. A sottolineare le incongruenze ancora sul tavolo è anche il segretario cittadino di Sel, Massimo Esposito, che ha preso parte proprio ai lavori della commissione promossa dal presidente Giancarlo Padovano e dai consiglieri comunali. 

“Se pur lodevole l’impegno della commissione che ha aperto un confronto con i vari interlocutori per la risoluzione dell’annoso problema” dice Esposito, “registriamo l’ennesima brutta figura dell’amministrazione che ha fatto registrare una pesante assenza vista l’importanza strategica che ricopre il mercato ittico all’ingrosso nel contesto economico della città. Entrando poi nei particolari abbiamo riscontrato l’enorme confusione di idee proposte, propositi ed intenzioni che riguardano il destino e l’apertura del mercato ittico all’ingrosso".

Massimo Esposito-2"Innanzitutto -  incalza il segretario di Sel - non è dato sapere se dopo il primo bando andato deserto, ci sarà un nuovo bando o un’assegnazione diretta, e quali saranno i criteri per tale assegnazione. Sappiamo che c’è già una delibera di giunta identica alla precedente, che però durante la commissione è stata bollata come atto dovuto e priva di effetti da parte del componente della commissione facente capo al Pd. Abbiamo registrato l’apertura della maggioranza alla disponibilità dei commercianti all’ingrosso di accollarsi le spese di adeguamento della struttura per poi compensarle con i canoni d’affitto che saranno dovuti al Comune, in cambio però della certezza di avere assegnata la struttura”. 

Ma proprio su quest’ultimo punto il circolo di Sel esprime molte perplessità, relative sia sulla legittimità di un’assegnazione  diretta (che dovrebbe escludere altri aventi diritto) e sia sul fatto che sembra fuori luogo che il costo della ristrutturazione ricada nuovamente sugli operatori commerciali. “E’ risaputo infatti che nel 2009” conclude Esposito, “la Regione Puglia aveva concesso al Comune di Gallipoli un finanziamento di ben 350mila euro da destinare proprio alla ristrutturazione dell’immobile per renderlo idoneo al suo fine. Come sono stati spesi quei fondi visto che ad oggi la struttura non è ancora idonea? Chiediamo dunque al sindaco Errico che venga fatta chiarezza sull’utilizzo di questi fondi. Riteniamo insufficiente in questo senso l’intenzione del presidente della commissione pesca di formulare una semplice interrogazione al sindaco. Crediamo  necessario che venga istituita una commissione consiliare d’indagine in modo che si possa verificare se tali fondi siano stati utilizzati in modo opportuno”. 

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