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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Nuova casa per il “Terzo Paradiso”. La commissione Cultura sceglie l’idea della banchina

Nel confronto per trovare un’adeguata collocazione all’opera donata alla città da Michelangelo Pistoletto spunta la banchina demaniale alle falde della riviera Diaz

GALLIPOLI – Si apre un nuovo spiraglio per trovare una location adeguata per l’opera inestimabile del “Terzo Paradiso” donata alla comunità di Gallipoli dal maestro Michelangelo Pistoletto. L'opera d'arte in pietra leccese dopo un lungo periodo d’oblìo cerca ancora casa. E in tale direzione sembra essersi rilevato proficuo il confronto avviato nei giorni scorsi nell’ambito della commissione Cultura che è stata convocata a palazzo di città dal presidente e consigliere del gruppo Grande Gallipoli, Antonio Faita. All’attenzione dei consiglieri e del sindaco Stefano Minerva, ma anche dei responsabili del maniero gallipolino detentori del dono ricevuto dal maestro piemontese, e delle associazioni che hanno avanzato, già in passato, delle idee per sbrogliare la matassa sulla necessaria e futura localizzazione e quindi su dove “rimontare” e rendere visibile l’opera.  

Al vaglio degli amministratori e soprattutto delle istituzioni competenti c’è ora una nuova location dove poter far approdare, anche in tempi brevi, l'importante struttura artistica, che consta di 151 blocchi di pietra espressione della tèchne locale, dell'architettura e dell'arte, parcheggiati ingloriosamente da un paio d’anni tra i meandri della Galleria dei Due Mari dopo la mostra tra le mura e la piazza d’armi del castello Angioino del 2015. Dal confronto in commissione è emersa la volontà di valutare fattibile la collocazione del Terso Paradiso sulla banchina demaniale alle falde dell’ex mercato coperto e della parte retrostante il castello. Ovvero nel tratto del Seno del Canneto visibile affacciandosi dalle mura della riviera Armando Diaz, tra le scale nove e piazza Imbriani. La proposta è stata avanzata dalla società Rev e dall’architetto Biagio Ferilli, che già nel passato aveva proposto anche una ulteriore soluzione sul versante opposto, ovvero quello della rampa del castello. Si era pensato a quella sede quale giusta collocazione per rendere l'opera ben visibile e fruibile da residenti e turisti che avrebbero potuto utilizzarla come seduta "contemplativa" del castello, del ponte e del Rivellino, accentuando la nuova e giusta natura di area pedonale a godimento di uno dei più suggestivi luoghi della città vecchia. Le perplessità su tale collocazione sono rimasti legati alla tutela dell’opera in una zona “troppo” accessibile e che dovrebbe essere adeguatamente protetta.SDC_7666-2(1)-2

Ora invece, dalla disamina in commissione, si è passati al vaglio della banchina portuale retrostante il castello e il Seno del Canneto in un’area ovviamente da recintare e delimitare e che sarebbe comunque visibilmente anche adeguata offrendosi alla visione dei turisti con l’affaccio direttamente dalle mura delle riviera dalla quale si ammira lo scorcio cittadino legato al porticciolo del versante di scirocco. La scelta di massima avallata dalla commissione è stata già posta all’attenzione tanto dei responsabili del castello e custodi dell’opera, quanto degli amministratori comunali. La dirigente del settore demanio e patrimonio, Paola Vitali, ha già avviato anche le verifiche di compatibilità e fattibilità della nuova localizzazione con la capitaneria di porto e gli altri enti interessati al rilascio delle relative autorizzazioni. Congelate al momento altre ipotesi pur ventilate e non ritenute adeguate tra cui, oltre alla rampa del castello, anche quelle del fabbricato che ospita gli uffici della Dogana del porto e che è visibile percorrendo la riviera Cristoforo Colombo lungo le mura del centro storico, o anche il Parco della Filosofia ancora in stato di precarietà di via Firenze.                         

Va ricordato che a seguito della mostra, ospitata dal 5 giugno al 28 ottobre del 2015 al castello di Gallipoli, il maestro Pistoletto, ha nominato il maniero gallipolino in qualità di “Ambasciata del Terzo Paradiso” donando l'opera ai suoi gestori. A loro volta Luigi Amato Orione e il direttore artistico del castello Raffaela Zizzari, hanno espresso la volontà di donare il Terzo Paradiso alla città di Gallipoli, che ovviamente non può che essere onorata di poter annoverare tra le sue tante opere d'arte anche quella del maestro Pistoletto.

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