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Sabato, 30 Marzo 2024
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Pesce in cattivo stato o non tracciabile: retata nel porto, ventuno denunce

Un servizio ad hoc, in vista dell'estate e dell'arrivo dei turisti, per debellare, o quantomeno contenere, il fenomeno del commercio abusivo, messo in atto da carabinieri della stazione, del Nas e militari della guardia costiera. Alto il numero di infrazioni rilevate

GALLIPOLI – Ventuno gallipolini sono stati denunciati a piede libero per diversi reati contro la salute pubblica e la frode in commercio. Una vera e propria “retata”, si potrebbe dire, visto che al centro c'è il prodotto ittico e che nasce da controlli messi in atto negli ultimi giorni da un pool composto da carabinieri della stazione locale e del Nas di Lecce, insieme a unità della capitaneria di porto.

Un servizio ad hoc, in vista dell'estate e dell'arrivo dei turisti, per debellare, o quantomeno contenere, il fenomeno del commercio abusivo di nel porto e che ha portato a sanzioni anche per le condizioni in cui, in diversi casi, è stato trovato il prodotto ittico. Gli stessi militari definiscono oggi "sorprendente" lo scenario in cui si sono trovati, con decine di persone assiepate sulle banchine del porto intente a vendere il pesce in condizioni igienico–sanitarie precarie.

In diversi casi, infatti, il pesce veniva venduto sulla banchina del porto di Gallipoli in vasche di polistirolo direttamente appoggiate a terra, senza un impianto di refrigerazione. In molti casi, peraltro, i venditori non avrebbero potuto dimostrare l'arrivo del pescato, proveniente quindi da località sconosciute e prelevato con modalità e tempistiche ignote. Cioè, si può presumere, derivato da prodotti scongelati e poi posti in vendita.

L’intervento dei militari ha colto di fatto di sorpresa i pescatori gallipolini anche se un paio di questi, consci dei rischi, hanno gettato il proprio prodotto in mare. Azione non sfuggita, però, tanto che i due sono stati identificati e denunciati insieme agli altri diciannove.  Il pesce trovato in pessime condizioni igienico-sanitarie o non tracciabile è stato posto sotto sequestro, per oltre 500 chili. Valore: oltre 5mila euro. E i controlli all’interno del porto di Gallipoli proseguiranno anche nelle prossime settimane.

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