rotate-mobile
Il monito: “Il mare non ammette troppa confidenza” / Gallipoli

Peschereccio colato a picco. “Coraggio e fortuna, così salvate tre vite umane”

Dopo l’intervento provvidenziale nella notte tra il 7 e 8 luglio nella zona di Punta Prosciutto oggi i massimi vertici della guardia costiera hanno incontrato militari e ufficiali della capitaneria di Gallipoli per onorare la sinergica attività di soccorso

GALLIPOLI - Il coraggio, la professionalità e l’alto senso del dovere al quale si è aggiunto il provvidenziale tocco di “audace” fortuna: un felice mix convergente che ha consentito di salvare tre vite umane e trasformare ansie e fatiche operative in un abbraccio consolatore tra i soccorritori in divisa e i pescatori, stremati, in balia per diverso tempo delle onde e della corrente.

La nottata campale che, tra il 7 e 8 luglio scorso ha visto impegnato il personale della guardia costiera di Gallipoli nel recupero e nel salvataggio di tre marittimi dispersi in mare, dopo che il peschereccio sul quale erano imbarcati, Il “Nuova Angela II” era affondato a circa sei miglia dalla costa di Punta Prosciutto, ha avuto un ulteriore appendice nella mattinata di oggi presso la sede della capitaneria.

Non un momento operativo, ma stavolta un forte senso di riconoscimento e di raduno della “grande famiglia” della Marina Militare, che con le sue massime figure di comando, ha inteso ricostruire i fatti di quella “turbolenta” notte.

E, dall’altro versante, testimoniare il senso di gratitudine e di riconoscimento ai militari e agli ufficiali della capitaneria di porto di Gallipoli e di Taranto, che sotto l’egida e il coordinamento della Direzione marittima pugliese, hanno operato, a rischio della propria incolumità, per portare a buon fine l’operazione di soccorso dei membri dell’equipaggio del peschereccio, uno scafo in acciaio del 2007 di circa 17 metri, colato a picco nella acque dello Ionio.

L'Ammiraglio di Divisione, Salvatore Vitiello, comandante del Comando Marittimo Sud-Marina Militare e il contrammiraglio Vincenzo Leone, direttore marittimo della Puglia e Basilicata ionica hanno raggiunto, nella tarda mattinata, la sede della capitaneria di porto di Gallipoli, al fine di incontrare militari e ufficiali della guardia costiera locale per rendere il doveroso saluto e tributo per la coraggiosa, quanto rischiosa opera di salvataggio.

A ricevere le massime cariche del corpo il comandante del compartimento marittimo di Gallipoli, Pasquale Vitiello (omonimo dell’ammiraglio a capo del comando marittimo Sud), il suo vice Biagio Mauro Sciarra e il comandante dell’ufficio circondariale marittimo Walter Di Marco.

Il personale della capitaneria di porto ha apprezzato il gesto di riconoscenza palesato dalle massime cariche della Marina militare. Il contrammiraglio Leone e il comandante Vitiello hanno sottolineato come nelle rispettive sale operative hanno osservato e tutelato “in religioso silenzio” le operazioni tecniche di intervento e soccorso, brillantemente portate a compimento dei militari in servizio.                

Scorrendo le immagini delle operazioni di soccorso e il successivo sbarco, all’alba, sul molo della capitaneria di porto, dei malcapitati, con il ricongiungimento commosso ai familiari, gli ufficiali in divisa hanno palesato tutta la loro emozione e il loro coinvolgimento per l’ennesima situazione di pericolo e di soccorso in mare che ha esaltato la mission del corpo di salvaguardare le vite umane e nel contempo quella di tutelare l’ambiente marino.

20220711_121906_resized_1-2

La zona dove l’imbarcazione è affondata infatti, in attesa della identificazioni esatta, è ora costantemente monitorata. Non ci sarebbero comunque danni ambientali e forme d’inquinamento legati a sversamento di carburante.

“La gioia per aver salvato delle persone e delle vite umane ci accompagna sempre al segnale che bisogna tenere sempre in considerazione” hanno sottolineato all’unisono i massimi ufficiali della guardia costiera, “ovvero quello del massimo rispetto per il mare e le norme della navigazione. Il mare si ama e si rispetta e non ammette troppa confidenza o superficialità. La dotazione di sicurezza a bordo e l’aver indossato i giubbotti di salvataggio in questo caso è stato fondamentale”.                             

Il resoconto del salvataggio

Nella serata del 7 luglio scorso, intorno alle 20, era giunta alla guardia costiera di Gallipoli la segnalazione del mancato rientro nel porto di Campomarino di Maruggio di un peschereccio iscritto a Taranto con a bordo tre membri di equipaggio, il comandante di 32 anni, il direttore di macchine di 42 anni, e un marinaio di 37 anni.

I parenti allarmati dal fortunale che, nel corso della serata, si era abbattuto sulle coste salentine e dalla assenza di contatti telefonici, avevano allertato quindi l’autorità marittima.

La sala operativa della guardia costiera di Bari, da una prima ricognizione radio satellitare non riscontrava la presenza dell’unità navale, e pertanto iniziava a coordinare le ricerche, attraverso le motovedette della capitaneria di porto di Taranto, di Gallipoli e gli elicotteri dell’84° Centro Sar dell’aeronautica militare di stanza a Gioia del Colle.

Guarda il video

Le complesse ricerche terminavano nella notte, intorno al 4.42, quando la motovedetta CP848 di Gallipoli ritrovava i tre naufraghi in mare a circa sei miglia da Punta Prosciutto.

I malcapitati, in acqua da diverse ore, si erano sostenuti grazie ai dispositivi di sicurezza del peschereccio ed ai giubbotti di salvataggio indossati prima dell’affondamento del motopesca, favorendo così l’azione di ricerca e soccorso delle motovedette. Gli stessi una volta individuati venivano recuperati in discrete condizioni di salute e successivamente trasportati a Gallipoli per essere affidati alle cure del 118.

La guardia costiera nel contempo ha mantenuto, con i propri velivoli, il monitoraggio dello specchio acqueo interessato dall’affondamento per verificare la eventuale presenza di chiazze di idrocarburi potenzialmente fuoriusciti dai serbatoi del peschereccio.

WhatsApp Image 2022-07-08 at 06.53.03 (1)-2

L’efficace azione di coordinamento dei soccorsi operata del reparto operativo di Bari, congiuntamente alle capitanerie di porto di Gallipoli e Taranto ha consentito ancora una volta di salvare la vita a tre giovani lavoratori, che con grande sacrificio affrontano tutti i giorni i pericoli del mare. Il comandante del peschereccio e l’armatore hanno già manifestato l’intenzione di voler recuperare l’imbarcazione una volta identificata sui fondali.

Come da prassi sino state avviate le indagini amministrative e parallelamente quella dell’autorità giudiziaria per fare chiarezza sull’episodio e sulle cause che hanno poi portato all’affondamento del peschereccio.        

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Peschereccio colato a picco. “Coraggio e fortuna, così salvate tre vite umane”

LeccePrima è in caricamento