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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Primi veleni elettorali. Fasano chiama il prefetto, Barba lo attacca

Lettera aperta del candidato sindaco di Gallipoli Futura a Palomba."Troppe intimidazioni sul voto. Più vigilanza". Il senatore azzurro sbotta: "Getta fango, si ritiri"

GALLIPOLI - Maggiore controllo e vigilanza sulla campagna elettorale e anche sullo svolgimento delle votazioni di Gallipoli. Da subito. Per scongiurare anche le voci di possibili condizionamenti, subdole intimidazioni, oltre alle offese dirette o indirette ad uno dei candidati sindaco in campo. E’ in sintesi il fulcro dell’appello rivolto da Flavio Fasano, candidato espressione di Gallipoli Futura, tramite una lettera aperta inviata in queste ore all’attenzione del prefetto di Lecce, Claudio Palomba. Un’iniziativa subito stigmatizzata dal senatore azzurro Vincenzo Barba che ha definito alquanto “allarmistica” e del tutto fuori luogo “l’uscita” di Fasano accusato invece, a detta di Barba, di alimentare una campagna denigratoria gratuita sulla città e sui gallipolini. Fasano si è mosso invece per “garantire la tutela dei cittadini e il loro insindacabile diritto al voto” e da qui l’appello e la segnalazione rivolta alla Prefettura.        

“Gentile prefetto, sento il bisogno di scriverle per manifestarle la mia preoccupazione in merito al tenore della campagna elettorale per le elezioni amministrative del 5 giugno in corso a Gallipoli” scrive Fasano nella missiva, “più volte la mia persona è stata oggetto di attacchi sleali, menzogneri e ingiuriosi, per i quali ho prodotto due querele, ma le stesse forze dell’ordine non hanno potuto evitare che ciò accadesse, né hanno eliminato o contenuto il danno subito dalla mia persona. Ora il timore più grande, al di là delle offese di cui ogni giorno mi faccio carico, è che i cittadini onesti possano essere lesi nel loro diritto primario di libera espressione del voto”. Il riferimento specifico del candidato di Gallipoli Futura e alle voci che circolano nei meandri cittadini che, secondo quanto  esplicita Fasano, prefigurerebbero “notizie di atti intimidatori a carico di onesti lavoratori e di tentativi di ricatto”. Un aspetto rimarcato nella nota inviata all’attenzione di Palomba. “Si ode di tessere elettorali e documenti requisiti per poi essere riconsegnati solo all’atto del voto” esplicita ancora Fasano, “sono voci in assenza di prove, al momento, ma contribuiscono ad alimentare il clima ostile e a limitare il corretto svolgimento della campagna elettorale. Ed è per questo” aggiunge Fasano, “che la invito a vigilare affinché tutto si svolga secondo la legge e a garantire, in particolar modo, l’assenza di telefoni cellulari in cabina elettorale. Sarebbe opportuno che i militari addetti alla sorveglianza non si limitassero alla mera affissione degli avvisi sulla porta di ingresso” conclude il candidato sindaco, “facendo, invece, lasciare fuori dalla cabina le borse o gli zaini”. L’appello accorato finale confida nell’impegno del prefetto “nel vigilare” scrupolosamente sulla città e sulla sua corsa al voto.  

Immediata è arrivata la replica di uno “sbigottito” Vincenzo Barba quasi incredulo  nell’apprendere dai mass media della lettera che Fasano ha presentato al prefetto di Lecce denunciando addirittura atti intimidatori e tentativi di ricatto nella campagna elettorale di Gallipoli. “Cose di inaudita gravità che immaginiamo siano frutto della fervida fantasia di Fasano molto noto sul nostro territorio per atteggiamenti degni di un novello Nerone, che prima appicca il fuoco e poi con lacrime di coccodrillo piange il rogo dell’Urb” commenta veemente Barba, “roba da non crederci: una lettera al prefetto in cui dopo aver denunciato di tutto e di più si dice che sono voci in assenza di prove al momento. Chi vive la vita pubblica di Gallipoli sa perfettamente ciò che sta accadendo” puntualizza il senatore di Fi, “Fasano in tutte queste sere durante la sua campagna elettorale non perde occasione per offendere tutti gli altri candidati alla carica di primo cittadino, per non parlare delle accuse che rivolge in maniera scorretta al sottoscritto, con affermazioni al limite della calunnia. E poi lui che sta provando ad incendiare il clima elettorale per ritagliarsi un angolo di posto al sole in questa competizione che lo relega a pedina marginale si permette di infastidire il prefetto Claudio Palomba, riportando non fatti, ma fasulle suggestioni che gettano discredito sull’immagine pubblica della città e avvelenano un ambiente in cui dovrebbero emergere i programmi su cui confrontarsi e non le famose, famosissime frottole fasaniane. La nostra città merita una competizione elettorale elegante, sobria, di spessore” conclude Barba, “la nostra città merita un livello istituzionale che Flavio Fasano non può garantire e pertanto a seguito di questa macchina del fango attivata dall’ex sindaco e dall’ex assessore provinciale, chiediamo a sua eccellenza il prefetto di stigmatizzare tale atteggiamento. Noi in maniera più diretta lo invitiamo a ritirarsi dalla competizione”.

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