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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Proposte e proteste: l'estate nella "Città bella" dal sapore agrodolce

La denuncia più recente da parte di alcuni turisti napoletani: hanno protestato contro il degrado di una delle poche spiagge libere rimaste. E i residenti della città ionica lamentano un turismo privo di regole

GALLIPOLI - Mare caraibico, tramonti che tolgono il fiato e feste esclusive invidiate in tutto lo Stivale. Ma l'altra faccia della medaglia- quella fatta di disagi e malcontenti - rivela una oggettiva difficoltà  nella gestione del comparto turistico e delle sue distorsioni. Certo è che l'amministrazione comunale, appena entrata in carica, in seguito alla recente tornata elettorale, non ha avuto i tempi tecnici per una solida programmazione. La questione, tuttavia, non è certo recente e impone, quanto prima, una riflessione approfondita e, possibilmente, risolutiva.

Già un lettore, nel corso dell'estate, aveva segnalato un evidente divario tra le tariffe dei parcheggi del centro di Gallipoli e quelle, decisamente più economiche, del litorale adriatico dove, in località come Castro o Santa Cesarea Terme, i parchimetri sembrano essere  più clementi con le tasche degli automobilisti: i ticket costano infatti un quarto in meno rispetto a quelli distribuiti nella Città bella, che possono invece arrivare a costare fino a 12 euro al giorno. Ma il problema del prezzo di una sosta è solo la pellicola più superficiale di una bolla che sembra scoppiare da un momento all'altro : Gallipoli, nei giorni del giro di boa estivo, ne esce boccheggiante. E le temperature roventi, questa volta, non c'entrano.

Ad infiacchire gli umori dei residenti, infatti, numerosi altri punti di criticità: dal degrado delle spiagge libere, all'assenza di sufficienti aree per le autovetture, spesso lasciate in sosta senza un criterio razionale, congestionando il traffico, passando per le rumorose nottate a base di movida e musica con volumi a prova di timpano. Per lo stile di vita, innanzitutto. Non si sono fatte attendere, negli ultimi giorni, le polemiche nei confronti di quei giovani, spesso in trasferta da altre città italiane,  sorpresi a smerciare pericolose sostanze stupefacenti. I residenti non sembrano più disposti a tollerare bottiglie in vetro svuotate dalla foga della notte, poi lasciare rotolare sull'asfalto. O svegliarsi con veri e propri tragici bollettini stradali, fatti di incidenti dovuti a stati di alterazione psico-fisica dei conducenti. Vorrebbero una città più vivibile e tranquilla. Lo hanno fatto sapere in maniera perentoria.

Il malcontento crescente dei gallipolini  è alimentato, più che altro, dalla tipologia di villeggianti che prendono d'assalto la cittadina ionica: un turismo di massa, fatto di grandi numeri,  davanti al quale, viste le lamentele dei gallipolini, sempre più compatte, non si può far finta di nulla. L'ultimo disagio, in ordine di tempo, è stato espresso da una famiglia di aficionados del Salento,  non a caso di origine napoletana – eh sì, perché la provenienza campana sta diventando nell’immaginario comune sinonimo di problema, come riportano le cronache e i commenti su questo giornale -  la quale ha denunciato lo stato di degrado di una delle poche spiagge libere rimaste in città, quella nei pressi dello stadio comunale. "Uno spettacolo da terzo mondo, che si presenta tutte le mattine", lo hanno definito, inviando una foto che ritrae campeggisti abusivi, con le tende allestite sulla sabbia. "Chi aiuterà Gallipoli a venire fuori da questa imbarazzante e deprimente situazione?", si chiedono i turisti campani.

Eppure, alcune soluzioni dai residenti non sono mancate. C'è chi, per esempio, ha avanzato alcune proposte per salvare Gallipoli dallo scempio dei parcheggi selvaggi: trasferire la stazione ferroviaria in via Agrigento e utilizzare la vasta area dismessa creando una grande area destinata alle autovetture.  "Naturalmente - ha affermato un residente -  lo smantellamento dei binari consentirebbe di allargare il lungomare Marconi, creando ampi marciapiedi e un affaccio sul mare di corso Roma e di viale Bovio. Altri parcheggi si otterrebbero con la copertura dei trinceroni ferroviari e considerando il fatto che la tratta per Casarano non è molto utilizzata, suggerirei lo smantellamento della linea cosi da consentire a chi abita nella zona nuova di Gallipoli di raggiungere il quartiere Lido San Giovanni in un attimo, evitando giri inutili".

L’auspicio è che, per la prossima stagione estiva, si approntino gli strumenti necessari per affrontare al meglio una sfida, quella del turismo, che non può essere scissa da quella per la vivibilità e il rispetto dei luoghi. Graverà sulle  istituzioni il compito di programmare, per tempo, le misure necessarie, ascoltando i cittadini e le numerose associazioni presenti.

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