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Rifiuti nelle grotte e sulle scogliere. Pulizie di primavera dei volontari

Si è chiuso nella domenica appena trascorsa il ciclo di bonifica del lungomare Galilei e del litorale nord da parte dei volontari dell'associazione "Paolo Pinto". Sono state ispezionate anche le grotte del Diavolo e dei Monaci e la pineta di Rivabella

GALLIPOLI – Pulizie di primavera per le scogliere del litorale gallipolino.  E dopo diversi giorni di intenso lavoro i volontari dell’associazione subacquea e di protezione civile “Paolo Pinto”, domenica scorsa, hanno chiuso il ciclo degli interventi sui versanti di tramontana e scirocco. Le operazioni di bonifica infatti si sono svolte nell’arco di due settimane, e domenica si è consumata la giornata finale che ha visto come protagonista l’intera scogliera del lungomare Galilei, partendo dal tratto all’altezza di via Mazzarella per finire alla spiaggetta de le Pentite. Nello stesso arco temporale le operazioni di recupero dei rifiuti hanno riguardato anche un altro tratto della scogliera prospiciente la  provinciale per Santa Maria al Bagno, partendo dalle spalle della Torre Sabea fino ai confini della spiaggia del Ponticello, e interessando la pineta di  Rivabella, nei pressi del complesso Le Dune, nella quale erano stati abbandonati rifiuti e vario materiale.

L’attività dei volontari si è concentrata anche nell’ambito delle due bellissime grotte che si trovano sul lungomare Galilei, vale a dire la famosa “grotta del Diavolo” e quella dei “Monaci” che purtroppo sono state trovate in condizioni di degrado e ricolme anch’esse di rifiuti. I soci e i volontari si sono calati nelle più segrete viscere delle grotte per portare fuori, con rastrelli e buste, tutto ciò che era coperto alla vista di coloro che dal mare si avvicinano alla costa. Nella prima grotta sono stati rimossi grossi tronchi d’albero trascinati dalla corrente del mare, oltre a diverso altro materiale di risulta, come buste, polistirolo e bottiglie di vetro e plastica. Nella seconda grotta sono stati invece rimossi considerevoli quantità di polistirolo, detriti e cassette in legno.

La scogliera prospiciente via Filomarini è stata individuata come punto di raccolta finale di tutto il  materiale. E in totale sono stati riempiti ben 146 sacchi di spazzatura, recuperati e smaltiti dalla ditta d’igiene ambientale, Navita, alla presenza di Giovanni Carroccia. Il materiale recuperato è costituito innanzitutto da un’enorme quantità di polistirolo: da cassette intere di varia dimensione,  a pezzi singoli di varia misura presenti tra gli scogli. E ancora bottiglie di plastica e di vetro, tavole di legno, lattine, copertoni, un divano, un frigo, vari tronchi d’albero, pali in ferro, sedie in plastica, coperchi di lavatrice, un’antenna parabolica, teli in polietilene, cime, basi di ombrelloni, pannelli coibentati.

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