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Sabato, 20 Aprile 2024
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Purità erosa dopo i lavori? Cresce la mobilitazione e si attendono “chiarimenti”

Sparito un pezzo di arenile nel seno del centro storico, ma sulle reali cause necessari i rilievi di biologi e tecnici

GALLIPOLI – Un tratto suggestivo dell’insenatura sabbiosa del Seno della Purità erosa, sommersa ed assottigliata  a causa  dei lavori di posizionamento delle opere di difesa dei bastioni? Se sulle reali cause non c’è ancora un riscontro oggettivo e scientifico che possa dare una spiegazione tecnica per capire se il tutto sia attribuibile a cambiamenti naturali delle correnti marine o se il tutto sia correlato al posizionamento e avanzamento dei massi anti erosione, ciò che è invece visibile, ovvero l’arretramento di una porzione di arenile e la frusta del mare che batte ormai un lungo tratto alla base della cinta muraria, continua a far discutere e preoccupare molti gallipolini.

Il tam tam roboante sui social network prosegue così come le note stampa e le segnalazioni in attesa di avere maggiori dettagli e anche promuovere iniziative pubbliche a “protezione” della spiaggia della Purità. La questione è ovviamente stata già rimbalzata, ancora una volta, all’attenzione dell’amministrazione comunale di Palazzo Balsamo che come già avvenuto durante l’azione delle ruspe e della movimentazione dei massi frangiflutti nei mesi scorsi (per gli interventi nell’area a sud del seno della Purità e che hanno interessato da vicino la base del bastione di San Francesco e sino alla torre Sant’Agata) ha provveduto ad inviare una richiesta di verifica e di confronto al Provveditorato alle opere pubbliche del ministero delle Infrastrutture e al genio civile per le opere marittime di Bari a cui fanno capo gli interventi in esecuzione. Si attendono riscontri e i necessari chiarimenti per capire se, e in che modo, l’esecuzione dei lavori abbia potuto, quasi in un paradosso tecnico (le opere sono in corso proprio per fronteggiare i fenomeni erosivi ai danni della muraglia e dell’abitato), accentuare o aggravare il fenomeno erosivo alle falde delle mura spostandolo nella parte estrema dell’arenile. E se ci sono anche speranze, per ora non visibili e concrete, che le basse maree e il ciclo naturale possano in futuro ripristinare l’assetto morfologico della spiaggetta.

A tenere alta l’attenzione e riverberare anche l’amorevole disapprovazione per quanto si sta verificando è attivo già da diversi anni il gruppo aperto sulla piattaforma social di facebook “Giù le mani dalla spiaggia della Purità” (amministratori Mariano Leo Piro e Roberto Negro) che dopo aver da sempre promulgato l’amore autentico dei gallipolini e non per il tratto costiero più rinomato del borgo antico, stigmatizzando ogni possibile ipotesi di privatizzazione della spiaggia, oggi si batte per risolvere la questione legata al fenomeno erosivo straordinario e per capire se l’avanzamento dei massi frangiflutti abbia potuto minacciare inequivocabilmente.IMG_3399-2 

Sono così state coinvolte diverse associazioni cittadine (tra cui l’ex Comitato di liberazione) ed è stato richiesto il parere di esperti in biologia marina, coinvolgendo anche l'Università, che hanno ricevuto tutto il materiale documentale e fotografico rilevato in modo d'avere anche un supporto scientificamente “inoppugnabile”. Una volta raccolta dettagli sufficienti e chiarificatori si deciderà anche sulle ulteriori iniziative o manifestazioni da intraprendere che spaziano dalla petizione on line ad una manifestazione in spiaggia coinvolgendo cittadini e le varie associazioni. Ovviamente nel caso in cui il tutto dovesse risultare frutto dei cambiamenti naturali e non riconducile a fattori   meccanici sarà ugualmente spiegato e sarà data contezza del tutto ai cittadini sempre più preoccupati e animosamente critici sulle piattaforme social. Ma intanto la battaglia mediatica e virtuale  non si arresta. Post e appelli sono arrivati in queste ore anche da alcuni attivisti del M5S, con una nota inviata al sindaco Minerva a firma di Luciano Corciulo, dal movimento locale di Andare Oltre, e da Gallipoli Futura.   

"A Gallipoli stiamo letteralmente perdendo la nostra amata spiaggia della Purità. Un buon tratto di arenile appare infatti già sommerso dal mare e le prospettive sembrano tutt'altro che rosee” dice Mariano Piro, “il problema nasce dall'opera di messa in sicurezza dei bastioni e delle mura del centro storico tramite la posa di massi frangiflutti. Ci chiediamo se l'intero progetto, attuato secondo le direttive del Genio civile ed approvato dal ministero delle Infrastrutture, sia stato però preventivamente valutato con approfonditi studi di fattibilità e sia stato preso in  considerazione l'autorevole parere di qualche esperto in materia di tutela ambientale. La situazione purtroppo al momento appare drammatica, come si evince semplicemente confrontando le immagini odierne con quelle di pochi mesi fa. Ad oggi abbiamo ricevuto tantissima solidarietà dai cittadini, da chi ama davvero questa spiaggia e da chi condivide l'ideale della nostra battaglia. Purtroppo, solo qualche fugace e fumosa risposta è invece giunta dall'amministrazione comunale".

IMG_3344-3"Ci auguriamo pertanto di ricevere al più presto dai diretti responsabili delle esaustive e concrete risposte e, soprattutto, un intervento utile al totale ripristino di questo angolo di paradiso, prima che sia solo un ricordo". Gli fa eco l’altro amministratore del gruppo social, Roberto Negro. "Il nostro gruppo esiste su facebook da oltre sette anni ed è stato creato perché stufi di vedere la nostra meravigliosa cittadina violentata nel nome dell'interesse privato facendo soccombere quello pubblico” scrive Negro, “la nostra ultima iniziativa, partita dopo lo scempio dei lavori eseguiti intorno al bastione con lo stravolgimento dell'ambiente naturale, è stata promossa dopo la richiesta di chiarimenti al sindaco, che ha risposto con calma dopo diversi giorni, e successivamente alla sua risposta imbarazzante".

"Abbiamo coinvolto diverse associazioni cittadine e richiesto, attraverso i nostri membri, pareri di esperti in biologia marina e coinvolgendo anche l'Università, in modo da avere in mano qualcosa di scientificamente inoppugnabile, poi abbiamo iniziato una campagna mediatica su tutti i vari social network ed informando le redazioni giornalistiche locali e nazionali. Una volta raccolto tutto il materiale scientifico” conclude, “ci piacerebbe organizzare una manifestazione in spiaggia coinvolgendo i cittadini, i media e le varie associazioni che appoggiano la nostra causa, ed una raccolta firme, sperando che possa portare a risolvere con tempestività la gravosa situazione attuale".

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